A Venezia, ieri a metà mattinata, sono arrivate 100mila persone, di cui 8mila hanno pagato il previsto contributo di accesso alla città. Il dato è stato reso noto dagli assessori al Bilancio e al Turismo, Michele Zuin e Simone Venturini. Ci sono state proteste da parte del comitato che si oppone al ticket per entrare a Venezia, soprattutto composto da commercianti.
“Sta andando tutto bene – ha detto Zuin – almeno ci pare”. “Bisogna provare a cambiare – aggiunge Venturini – e per farlo bisogna correre dei rischi, passare per impopolari e perdere voti ma se non si prova nulla, se non si ha il coraggio di fare non si va da nessuna parte“.
I turisti che arrivano in città devono dimostrare di dormire in albergo (quindi pagheranno la tassa di soggiorno), altrimenti devono pagare 5 euro di ticket. Questo è il sistema che inaugura i 29 giorni scelti per l’ingresso vincolato in città, che va da oggi al 5 maggio.
Non tutti però sono favorevoli a questo meccanismo che il sindaco ha definito una strategia “per preservare la città”. Circa 300 appartenenti ai centri sociali hanno infatti dato vita a una manifestazione di protesta e si è registrato qualche momento di tensione quando i giovani hanno provato a superare il cordone delle forze dell’ordine, per raggiungere l’area della stazione ferroviaria, dove c’era il posto di controllo sui voucher, o sui QR che certificano l’esenzione per le categorie che devono solo registrarsi all’app del Comune. Nel mirino dei contestatori soprattutto la figura del sindaco, Luigi Brugnaro, e l’idea di una città trasformata in “Veniceland”.
Clima più tranquillo, invece, in una seconda manifestazione dei comitati cittadini contrari al ticket, posizionati vicini al posto di controllo dei QR. C’è stato anche un breve confronto con il sindaco, finito in un abbraccioi.
***
Dal 25 Aprile per entrare a Venezia si paga. “Sappiamo che il mondo ci guarda”. L’assessore comunale al Bilancio Michele Zuin, era il 4 aprile, parlando alla stampa estera inquadrava così il ‘passo’ che Venezia farà da domani: il 25 aprile infatti è il primo giorno in cui si paga il contributo di accesso – cinque euro – per entrare in città, con tanto di varchi. Per il momento, il contributo sarà richiesto per 29 giornate.
Dopo il 25 aprile, si pagherà anche il 26, 27, 28, 29 e 30 aprile 2024, 1, 2, 3, 4, 5, 11, 12, 18, 19, 25, 26 maggio 2024, 8, 9, 15, 16, 22, 23, 29, 30 giugno 2024 e 6, 7, 13 e 14 luglio 2024.
L’obiettivo è “definire un nuovo sistema di gestione dei flussi turistici e disincentivare il turismo giornaliero a Venezia in alcuni periodi, in linea con la delicatezza e unicità della città, per garantirle il pieno rispetto che si merita”, disse il sindaco, Luigi Brugnaro. Dunque, domani si comincia: l’importo per quest’anno è di cinque euro giornalieri e non sono previste riduzioni, né scatterà un aumento oltre un certo numero di accessi.
Sono esenti, a parte ovviamente residenti, pendolari e studenti, anche i turisti che dormono in città e altre categorie come gli sportivi che devono sostenere una gara o chi deve fare una visita. Per avere l’esenzione, però, è necessario registrarsi e ottenere il codice di esenzione.
L’esordio del contributo d’accesso è stato preceduto da una campagna con spot in tv e radio, manifesti e locandine, brochure, internet, blog e social network basata sul claim “ma xe vero che” (ma è vero che…).
Il contributo sarà applicato solo alla città antica e non alle isole minori tra cui il Lido di Venezia (compreso Alberoni e Malamocco), Pellestrina, Murano, Burano, Torcello, Sant’Erasmo, Mazzorbo, Mazzorbetto, Vignole, Sant’ Andrea, la Certosa, San Servolo, San Clemente, Poveglia. Non pagano i residenti nel Comune di Venezia, i lavoratori (dipendenti o autonomi), anche pendolari, gli studenti di scuole e Università che hanno sede nella città antica o nelle isole minori, i componenti dei nuclei familiari di chi risulta aver pagato l’Imu nel Comune di Venezia.
“Si prenota e paga solo in alcune giornate che riteniamo più affollate di turismo giornaliero: quello che arriva tutto nella stessa fascia oraria, percorre le stesse strade e visita gli stessi luoghi e riparte a metà pomeriggio. Questo genera uno stress notevole” in queste zone. E allora ecco che con i cinque euro si tenta un “piccolo disincentivo alla scelta di quella giornata con invito a sceglierne altre”, ha spiegato stamattina a Radio 24 Simone Venturini, assessore al Turismo.
Venezia diventa così “la prima città al mondo a sapere quanti turisti arriveranno il giorno dopo e questo ci permette di organizzare i servizi, i trasporti, la pulizia”. Inoltre, siccome chi pernotta lo deve dichiarare, il Comune si aspetta di far emergere strutture turistiche non in regola: tutti devono comunicare chi ospitano sennò non si è esclusi dal contributo per l’accesso.
Venezia “negli ultimi anni ha un problema di qualità della vita delle persone, di civiltà e di rispetto delle norme. Nessun politico fa un provvedimento come questo perché è più facile stare fermi e non provare a trovare una soluzione. Noi ci proviamo per rendere più fruibile e vivibile la città”, ha detto il sindaco ribadendo che si tratta di una sperimentazione e specificando che “il costo sarà più alto di quello che incasseremo” nelle 29 giornate.
“Il beneficio che ci attendiamo è qualche visitatore giornaliero in meno”. Comunque “nessuno vuole chiudere la città e che se qualcuno vorrà comunque venire in queste giornate da bollino nero potrà farlo”, pagando cinque euro e prenotando la visita in città. “Non è un provvedimento che faccio a cuor leggero, ma se continuiamo solo a parlare non faremo mai niente per preservare la delicatezza e bellezza di Venezia”, disse ancora Brugnaro alla stampa estera.
Il ‘cuore del sistema’ sarà la piattaforma multicanale e multilingue, realizzata da Venis Spa. La riscossione avverrà direttamente dal Comune di Venezia, soprattutto attraverso una web-app raggiungibile all’indirizzo https://cda.ve.it accedendo alla quale si potrà ottenere il titolo (QR Code) da esibire in caso di controlli. Il titolo attesta il pagamento del contributo o la condizione di esclusione/esenzione e andrà sempre conservato con sé.
Chi dovrà pagare il contributo di accesso. Dovrà essere corrisposto da ogni persona fisica, con più di 14 anni, che acceda alla città antica del Comune di Venezia, salvo che non rientri nelle categorie di esclusioni ed esenzioni. In linea generale, il contributo sarà richiesto ai visitatori giornalieri che non soggiornano in strutture poste nel Comune di Venezia.
Chi sarà esentato dal pagamento. Devono registrasi sul portale tutti coloro che soggiornano in strutture ricettive situate all’interno del territorio comunale (turisti pernottanti), i residenti nella Regione Veneto, i bambini fino ai 14 anni di età, chi ha necessità di cure, chi partecipa a competizioni sportive, forze dell’ordine in servizio, il coniuge, il convivente, i parenti o affini fino al terzo grado di residenti nelle aree in cui vale il Contributo di accesso, ed una serie ulteriore di esenzioni previste nel Regolamento.