Tutto pronto al Parco Urbano di Ferrara, intitolato a Giorgio Bassani, per il concerto di questa sera di Bruce Springsteen. L’area del parco, dopo ingenti lavori di preparazione e di ripristino della normalità a causa delle forti precipitazioni, sta già accogliendo le migliaia di fan provenienti da tutta Europa, ma anche appassionati arrivati dagli Usa e dall’Australia.
Tra i vip viene segnalata la presenza di Roberto Baggio e di Checco Zalone. Il tutto si sta svolgendo nella normalità, grazie anche alla potente organizzazione messa in atto dal Comune di Ferrara.
Con il passare delle ore e in prossimità del concerto (ore 19.30 con le prime esibizioni delle band di contorno), non si sono placate però le polemiche sull’opportunità di tenere il concerto nonostante la tragedia che ha colpito l’Emilia Romagna. Sono in molti ad aver reclamato e a reclamare ancora l’annullamento del concerto. Gli organizzatori hanno però confermato il live, al quale sono attesi 50mila persone. La città, dicono, non si trova in zona rossa, ma sono parecchi i fan di Springsteen a chiedere almeno un rinvio.
Il sindaco Alan Fabbri, della Lega, ha spiegato su Facebook le ragioni della decisione di andare avanti. “Vista l’enorme complessità, non può prevedere rinvii o annullamenti dopo aver coinvolto migliaia di lavoratori, e che vede confluire in città migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo, che hanno comprato un biglietto aereo, una stanza d’albergo per diversi giorni e si organizzano da tempo per raggiungerci”.
“Mi dispiace – aggiunge – se qualcuno può aver pensato che Ferrara sia rimasta insensibile alla tragedia in Romagna solo perché non ha annullato il concerto del Boss. Ma vi posso garantire che, da ex sindaco di Bondeno che ha vissuto il terremoto del 2012 in prima linea, non ho mai chiesto che l’Italia o la Regione fermassero campionati, eventi e produzione di aziende per solidarietà nei nostri confronti. Primo perché non risolve nulla, se non creare altri danni economici a territori, lavoratori e imprese che hanno investito ingenti somme per la realizzazione dell’evento, secondo perché è un livello di demagogia che non mi appartiene”,
Voci discordanti sui social anche da parte di esponenti della Lega come Alessandro Valoti, consigliere comunale nel Bergamasco, che scrive “Diciamo No al concerto di Bruce Springsteen a Ferrara! Forza amici emiliani e romagnoli!”
La giornalista Tiziana Ferrario, ex conduttrice del Tg1, con un tweet manifesta la sua contrarietà al concerto che “davanti ai morti e ai paesi sommersi nel fango stona. Una volta si andava a spalare e aiutare chi era sommerso nel fango non a cantare e ballare spensierati nella stessa zona. Tenere il concerto è assurdo, imbarazzante”.
“Arriveranno 50mila fan in una regione martoriata e mi chiedo – scrive un altro utente – con quale spirito canteranno a squarciagola mentre a pochi chilometri c’è chi ha perso tutto… rimandarlo no?”.
In molti a chiedere rispetto per le vittime dell’alluvione. Non mancano critiche al ministro dell’Interno Piantedosi “che usa il pugno di ferro con i ragazzi di un rave ma che oggi non fa annullare il concerto del Boss nonostante i morti, le autostrade bloccate, i treni in difficoltà, la protezione civile impegnata nell’emergenza”.
Da Bologna, Pier Paolo Silvestri scrive su Fb: “Com’è possibile pensare a qualunque tipo di evento “festaiolo” in questo contesto con morti e disperazione nei paesi e città limitrofe a Ferrara? Ovviamente il manager che ha organizzato il concerto del Boss gongola con questa gente le cui decisioni sposano i suoi interessi. Incredibilmente solo il popolo, questa volta, si sta dimostrando maturo chiedendo di annullare il concerto”.
Sempre su Facebook, il giornalista Paolo Vites, si sofferma su ciò che dovrebbe fare Bruce Springsteen: “Se opportunamente informato – quasi sempre gli artisti rock vivono in una loro bolla circondati da yes men e non sanno cosa succede intorno a loro – dovrebbe fare un gesto di quelli che lui ha già fatto: devolvere parte del suo cachet, del suo ingaggio, alle vittime del maltempo. Non la Barley (la società del manager Trotta, ndr) che come detto credo che coprirà a malapena le spese, ma l’artista. Io me lo aspetto, anzi glielo chiedo”.
“C’è però – aggiunge – una decisione secondo me sbagliata a monte di tutto: tenere dei concerti open air nei prati in Italia. Il cambiamento climatico è in atto da anni e anche i concerti rock si devono adeguare. Non oso pensare cosa sarà a fine luglio a Monza con il triplo delle persone di Ferrara con gli oltre 40 gradi previsti e le scarsissime possibilità di raggiungere la zona (abito lì vicino e so che non ci sono quasi parcheggi e pochissimi collegamenti ferroviari). Claudio Trotta è un visionario e un poeta dei concerti, ma secondo me ha toppato”.
E sempre sui social sono decine le persone che dichiarano di rinunciare al concerto pur avendo acquistato da tempo il biglietto. Altri ancora mettono in vendita i ticket anche in prossimità dell’inizio dell’esibizione del Boss.