sabato 23 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

FERRARA A 30 ALL’ORA / Ecco dove si può limitare la velocità

Polemiche anche a Ferrara per la città a 30 all’ora, come già avviene a Bologna. Il sindaco Alan Fabbri è stato al riguardo lapidario: «Voglio chiarire che Ferrara non sarà mai Città 30, almeno fino a quando io sarò sindaco, e rispondo ai numerosi messaggi ricevuti da cittadini preoccupati riguardo l’ipotesi di limitare la velocità a 30 chilometri orari anche a Ferrara come avvenuto a Bologna».

La scelta di Bologna, che dal 16 gennaio ha deciso di mettere il limite dei 30 km/h in tutte le strade cittadine più densamente popolate con l’introduzione di sanzioni, ha fatto discutere. E ora il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guidato da Salvini, chiarisce: “Qualsiasi fissazione generalizzata di limiti di velocità nel contesto urbano risulta di per sé arbitraria”.

“L’imposizione generalizzata di limiti di velocità eccessivamente ridotti – si legge nella direttiva del Mit – potrebbe causare intralcio alla circolazione e risultare pregiudizievole sotto il profilo ambientale, nonché dell’ordinata regolazione del traffico, creando ingorghi e code stradali”.

“La regolazione della circolazione stradale deve essere operata in maniera capillare, in ragione delle precipue caratteristiche di ciascuna strada o tratto di strada”, precisa ancora il Ministero.  “La ponderazione dei limiti di velocità  deve essere valutata non solo rispetto all’innalzamento del limite massimo di velocità da 50km/h a 70km/h, ma anche rispetto all’introduzione di limiti massimi inferiori a 50 km/h”.

Per tornare a Ferrara, il consigliere del Pd, Davide Nanni, aveva sottolineato come, in Consiglio coomunale, nel dicembre del 2019, la maggioranza di centrodestra avesse votato il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile di Ferrara, che già prevedeva una «applicazione estensiva della Città 30 il «traffing calming», vale a dire il rilassamento del traffico. Per Fabbri però «quella dicitura si riferisce alle zone 30, non alla Città 30 stile Bologna». Sulla stessa linea del sindaco, Nicola Lodi, assessore all’Urbanistica.

La Fiab, Federazione italiana ambiente e bicicletta, ha inviato una lettera a Fabbri affinché introduca il limite dei 30 chilometri allora. Ecco il testo completo:

— Gentilissimo Sindaco, Ferrara “Città delle Biciclette” presenta al pari di tante (troppe) altre città italiane un tasso di motorizzazione altissimo, la nostra città conta 643 auto ogni 1000 abitanti.

Inoltre i dati forniti dall’Istat dicono che il 73,1% degli incidenti avviene su strade urbane: per distrazione 15,4%; mancata precedenza 14,3%; eccesso di velocità 10%.
In sostanza questi dati dicono che il problema prioritario è la presenza eccessiva di auto, troppo veloci e troppo spesso guidate da automobilisti distratti. Auto che pesano 2 tonnellate a 50km/h se investono un pedone o un ciclista, hanno l’85% di probabilità di ucciderlo, se procedono a 30km/h la probabilità scende al 10%.

FIAB Ferrara chiede di intervenire con provvedimenti concreti per ridurre la velocità e il numero di auto circolanti in città. Di intervenire per ridurre i parcheggi in centro, fonte di traffico inutile e pericoloso. Di favorire la mobilità attiva delle persone che devono sentirsi sicure se scelgono di uscire in bicicletta.

Scriviamo a lei perché la nostra richiesta riguarda tutte le competenze in capo all’Ente locale: sicuramente Mobilità, Urbanistica e Lavori Pubblici per tutte le implicazioni progettuali e strutturali che comporta. Turismo, Commercio e Attività Produttive perché una città a misura di persone è più accogliente anche verso il turista; il commercio di vicinato avrebbe una spinta vitale dall’utilizzo massiccio di bici, e-bike e cargobike; per non parlare dei tragitti casa-lavoro che potrebbero togliere ogni giorno molte centinaia di auto dalle nostre strade.

Così la Scuola nell’insegnare fin da piccoli l’andare in bici e la Cultura in quanto questo cambio di paradigma passa anche per un cambio culturale dei cittadini. Il Bilancio perché servono investimenti estrumenti per reperire fondi.

Infine, e forse il più importante, Salute e Sanità, è ormai risaputo che il movimento fisico
quotidiano è un vero e proprio farmaco contro molte malattie croniche, dall’ipertensione alle
patologie cardiovascolari; contrasta l’eccesso ponderale che nella nostra popolazione in età
scolare vede il 20,4% di bambini in sovrappeso e il 9,4% di obesi.

Cambiare dalla “Zona 30” alla “Città 30” è un passaggio epocale, in linea con le più evolute esperienze in materia di mobilità realmente sostenibile, che sottendono al principio di
“democrazia dello spazio pubblico”, spazio da troppo tempo fagocitato dalle auto.

Sulle Città 30 molti sindaci si stanno attivando e in questi ultimi mesi il tema della riduzione e controllo della velocità è diventato un tema all’ordine del giorno di molte amministrazioni comunali. Il merito di aver iniziato va a Bologna (…) costo dell’operazione: 14 milioni di euro.

Sulla scia altre città importanti si stanno muovendo: Padova, Parma, Cesena, Verona, solo per citarne alcune. Va riconosciuto che Ferrara le Zone 30 le ha da molti anni e continuano a crescere. La nostra città ha realizzato nel 1908 la prima pista ciclabile su progetto dell’ingegner Ciro Contini. Negli anni Novanta Ferrara era la città italiana con il più alto tasso di ciclabilità e innovazione urbanistica in tema “bici”, poi qualcosa si è inceppato, per pigrizia o per timore.

Occorre ritornare su quei passi, oggi un’amministrazione pubblica ha il dovere di fare politiche di ciclabilità urbana. In questi anni anche il nostro paese si è dotato di strumenti legislativi importanti come la Legge Quadro sulla Mobilità ciclistica (legge 2/2018) e da un paio di mesi è realtà anche Il Piano Generale della Mobilità Ciclistica (PGMC).

Molti sindaci stanno lavorando su questi temi, la ciclabilità o meglio il valore democratico dello spazio pubblico è imprescindibile dal buon governo della città; FIAB è come sempre disponibile a collaborare per il bene di Ferrara.

Infine ci rivolgiamo a lei anche in qualità di vicepresidente ANCI Emilia-Romagna perché porti la voce dei sindaci al Governo centrale che proprio in questi giorni sta decidendo di tagliare 94 milioni sulla ciclabilità per i Comuni, e se così fosse saremo al fianco di ANCI e dei sindaci a contrastare questa follia. Le stupidità non hanno colore politico, sono stupidità e basta.

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