I carabinieri hanno arrestato, e messo ai domiciliari, il sindaco dimissionario di Avellino Gianluca Festa, ex Pd e poi sostenuto da liste civiche.
La Procura contesta i reati di associazione a delinquere finalizzata contro reati nella pubblica amministrazione, corruzione, falso, depistaggio, rivelazione di segreti, peculato e induzione indebita a dare e promettere utilità.
Sono stati disposti i domiciliari per Fabio Guerriero, titolare di uno studio di architettura e fratello del consigliere comunale Diego Guerriero e per la dirigente comunale Filomena Smiraglia (anche lei dimessasi). Perquisizioni in corso nei confronti della vice sindaco, Laura Nargi.
Il sindaco Festa si era dimesso in marzo, dopo le notizie di un’inchiesta che lo riguardava. Al comune di Avellino, ieri, si è insediato il commissario prefettizio, Paolo D’Attilio, per la gestione dell’ente fino al voto dell’8 e 9 giugno.
Gianluca Festa si era dimesso da sindaco il 26 marzo. Di fronte alla accelerazione delle indagini, Festa avrebbe fatto sparire dalla sua stanza il computer che aveva in uso e avrebbe disposto presso i suoi uffici una bonifica alla ricerca di microspie eseguita da personale specializzato.
Le contestazioni nei confronti degli indagati, finiti agli arresti domiciliari, fa sapere in una nota il procuratore capo, Domenico Airoma, sarebbero soltanto “una porzione di un complesso percorso investigativo che fa riferimento a molteplici traffici delittuosi, caratterizzati da una gestione privatistica del comune di Avellino e da agenti infedeli che hanno messo a disposizione le funzioni ricoperte a vantaggio di pochi”.
Oltre ad amministratori e funzionari comunali, nei “traffici delittuosi” sono coinvolti anche imprenditori e professionisti all’interno di un contesto associativo sul quale sono in corso ulteriori indagini e approfondimenti.