Una nuova polemica che riguarda la Rai comincia questa mattina con un post della giornalista e conduttrice Serena Bortone che denuncia: “Come avrete letto nel comunicato stampa, nella puntata di questa sera di “Che sarà” era previsto un monologo di Antonio Scurati sul 25 Aprile. Ho appreso ieri sera, con sgomento, e per puro caso, che il contratto di Scurati era stato annullato. Non sono riuscita ad ottenere spiegazioni plausibili”.
Ecco il testo che avrebbe dovuto leggere Scurati.
«Lo attesero sotto casa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini. L’onorevole Matteotti, il segretario del Partito socialista unitario, l’ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole. Si batté fino all’ultimo, come lottato aveva per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su se stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro. Mussolini fu immediatamente informato. Oltre che del delitto, si macchiò dell’infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania. In questa nostra falsa primavera, però, non si commemora soltanto l’omicidio politico di Matteotti. Si commemorano anche lestragi nazifasciste perpetrate dalle SS tedesche, con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani, nel 1944. Fosse Ardeatine, Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto. Sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani. Tra di essi centinaia di bambini e perfino di infanti. Molti furono addirittura arsi vivi, alcuni decapitati. Queste due concomitanti ricorrenze luttuose – primavera del ’24, primavera del ’44 – proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica – non soltanto alla fine o occasionalmente – un irredimibile fenomeno di sistematicaviolenza politica omicida e stragista. Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia? Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così».
Per il sindacato storico delle giornaliste e dei giornalisti Rai, Usigrai, si tratta di una mossa per “silenziare gli intellettuali sgraditi a chi governa”. Fa seguito una risposta dell’azienda che spiega che non c’è stata alcuna censura e lo dimostrerebbe il fatto che fosse previsto e che sia stato infatti anche pubblicato nel comunicato stampa.
“Credo sia opportuno – ha spiegato in una nota il direttore dell’Approfondimento Rai, Paolo Corsini – non confondere aspetti editoriali con quelli di natura economica e contrattuale, sui quali sono in corso accertamenti a causa di cifre più elevate di quelle previste e altri aspetti promozionali da chiarire connessi al rapporto tra lo scrittore e altri editori concorrenti. Al di là di queste mere questioni burocratiche – precisa Corsini – la possibilità per Scurati di venire in trasmissione non è mai stata messa in discussione. Nessuna censura”.
Le opposizioni di governo, e anche la Cgil che sta manifestando in piazza con Uil, parlano di “censura di regime”. Si unisce al coro anche l’Associazione Nazionale Partigiani che sta organizzando la manifestazione nazionale per il 25 aprile: “L’Anpi continua a manifestare un forte allarme per questa deriva da regime che ricorda il Minculpop e sta trasformando la Rai in uno strumento al servizio della Presidenza del consiglio. Venga subito ripristinato l’intervento di Scurati”.
Riguardo alla vicenda si esprime anche il neonato sindacato filo-centrodestra dei giornalisti Rai, Unirai: “L’azienda, e quindi tutti i lavoratori, da molto tempo, sono bersaglio di chi cerca solo di alimentare inutili polemiche. Il dibattito intorno alla Rai è sempre gradito, con il massimo numero di voci possibili, ma deve essere attinente alla realtà dei fatti”.
Floridia, Commissione di Vigilanza: “La Rai chiarisca”
“Casi come quello che coinvolge in queste ore lo scrittore Antonio Scurati rischiano di screditare il servizio pubblico, ne minano la credibilità e gettano un’ombra sulla sua indipendenza” dice la presidente della commissione di Vigilanza Rai Barbara Floridia. “Non è accettabile trattare così una personalità del calibro di Antonio Scurati. E’ necessario che l’azienda dia risposte più dettagliate sulle ragioni che impedirebbero la sua presenza nella trasmissione di Serena Bortone. Mi auguro che non si tratti di una scelta editoriale e che si chiariscano tutti gli aspetti di questa vicenda con una risposta convincente per sgomberare il campo da qualunque sospetto di intento censorio”.
Giorgia Meloni pubblica il testo di Scurati
Nel pomeriggio Giorgia Meloni interviene sul tema pubblicando un post sul suo profilo Facebook che contiene il testo dell’intervento di Scurati.
“In un’Italia piena di problemi, anche oggi la sinistra sta montando un caso. Stavolta è per una presunta censura a un monologo di Scurati per celebrare il 25 Aprile. La sinistra grida al regime, la Rai risponde di essersi semplicemente rifiutata di pagare 1.800 euro (lo stipendio mensile di molti dipendenti) per un minuto di monologo”. Lo scrive su facebook la premier Giorgia Meloni, che aggiunge: “Non so quale sia la verità, ma pubblico tranquillamente io il testo del monologo (che spero di non dover pagare) per due ragioni: 1) Perchè chi è sempre stato ostracizzato e censurato dal servizio pubblico non chiederà mai la censura di nessuno. Neanche di chi pensa che si debba pagare la propria propaganda contro il governo con i soldi dei cittadini. 2) Perche’ gli italiani possano giudicarne liberamente il contenuto”, spiega la presidente del Consiglio.