domenica 24 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

GUERRA / Armi all’Ucraina: il Congresso Usa ha sconfitto i repubblicani pro-Putin

Il caucus pro-Russia del GOP (Partito Repubblicano) ha perso. Ora l’Ucraina deve vincere. Quando il denaro statunitense ricomincerà a fluire, le dinamiche della guerra cambieranno. lo scrive Anne Applebaum su The Atlantic riguardo allì’approvazione del maxi finanziamento di 60 miliardi di dollari all’Ucraina per l’acquisto di nuove armi e munizioni.

Non è troppo tardi, perché non è mai troppo tardi. Nessun esito è mai preordinato, nulla è mai finito e si può sempre influenzare ciò che accadrà domani facendo le scelte giuste oggi. Il Congresso degli Stati Uniti sta finalmente facendo una di queste scelte giuste. Presto armi e munizioni americane ricominceranno ad affluire in Ucraina.

Ma i ritardi hanno un prezzo. Tardando per così tanti mesi, imboccando il vicolo cieco della riforma delle frontiere prima di tornare indietro, i repubblicani del Congresso che hanno bloccato armi e munizioni per l’Ucraina hanno causato un danno enorme, in parte irreparabile. Negli ultimi sei mesi, l’Ucraina ha perso territorio, vite e infrastrutture. Se l’Ucraina non fosse stata privata della difesa aerea, la città di Kharkiv potrebbe ancora avere la maggior parte delle sue centrali elettriche. Le persone che sono morte nel bombardamento quasi quotidiano di Odessa potrebbero essere ancora vive. I soldati ucraini che hanno trascorso settimane al fronte razionando le munizioni potrebbero non essere così demoralizzati.

Il ritardo ha cambiato anche la politica americana. Solo una minoranza di repubblicani della Camera, tra cui il presidente Mike Johnson, si è unita alla maggior parte dei democratici per approvare ieri aiuti per 60 miliardi di dollari. Quello che ora è chiaramente un caucus repubblicano pro-Russia si è consolidato all’interno del Congresso. La lezione è chiara: chiunque cerchi di manipolare la politica estera degli Stati Uniti, che si tratti dell’autocrate di latta ungherese o del Partito Comunista Cinese, ora sa che una campagna di propaganda accuratamente progettata, se rivolta alle persone giuste, può avere un successo ben superiore a quello che un tempo si riteneva possibile. Fin dai primi giorni dell’invasione russa del 2022, il presidente Vladimir Putin ha cercato di conquistare l’Ucraina con giochi psicologici e con la forza militare. Doveva convincere americani, europei e soprattutto ucraini che la vittoria era impossibile, che l’unica alternativa era la resa e che lo Stato ucraino sarebbe scomparso a tempo debito.

 

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