domenica 24 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

FERRARA / Il vescovo Perego: “I cristiani non rimangano alla finestra”

Nell’omelia per la festa del patrono di Ferrara, il vescovo Gian Carlo Perego ha toccato anche punti dell’attualità politica, particolarmente importante per l’appuntamento elettorale dell’8 e 9 giugno con le Comunali e le Europee, indicando proprio in San Giorgio il modello per i cristiani di oggi e di domani, “che si distinse per intelligenza, coraggio, capacità organizzativa, forza corporale e e nobile portamento”-

Perego non ha mancato di indicare il ruolo è chiamata ad essere la più alta forma di carità, perché è servizio al bene comune, alla giustizia e alla pace, dal sacrificare, dare la propria vita. Purtroppo, la politica oggi spesso assume forme che ostacolano il cammino verso un mondo diverso – scrive papa Francesco – che continua: “Il disprezzo per i deboli può nascondersi in forme populistiche, che li usano demagogicamente per i loro fini, o in forme liberali al servizio degli interessi economici dei potenti. In entrambi i casi si riscontra la difficoltà a pensare un mondo aperto dove ci sia posto per tutti, che comprenda in sé i più deboli e rispetti le diverse culture” .

Non si può piegare la tutela dei diritti delle persone più deboli alla ricerca del consenso, né si può rendere la politica e le sue scelte succubi all’economia, per un proprio progetto personale o per la propria permanenza al potere. Così anche “la politica non può rinunciare all’obiettivo di ottenere che l’organizzazione di una società assicuri ad ogni persona un modo di contribuire con le proprie capacità e il proprio impegno”.

Oggi i mali delle nostre città da cui la politica è chiamata a liberarci sono l’indifferenza, la chiusura, lo sfruttamento, la falsità, la corruzione. L’indifferenza fa crescere il male, la chiusura non permette di rigenerarsi, lo sfruttamento non riconosce nell’altro un fratello, la falsità nega la verità delle cose e disorienta, confonde, la corruzione inganna, ruba, umilia.

E politici di diversa matrice hanno fatto della politica il luogo del loro martirio per la giustizia: pensiamo al Giacomo Matteotti, nato a pochi passi da Ferrara nel Polesine e sindaco di Villa Marzana, eletto deputato nella circoscrizione di Ferrara-Rovigo a cento anni dalla sua morte, assassinato, o a Aldo Moro anch’egli assassinato 46 anni fa, socialista l’uno e democristiano l’altro, e a tanti altri che in ragione delle loro idee o della loro fede, per amore della città, della giustizia e del bene comune, senza cedere a minacce e ricatti, hanno preferito dare la vita.

“Oggi, invece, purtroppo, siamo talvolta spettatori di una politica che – per usare le parole di papa Francesco nell’enciclica Fratelli tutti – “non è più una sana discussione su progetti a per lo sviluppo di tutti e del bene comune, bensì solo ricette effimere di marketing che trovano nella distruzione dell’altro la risorsa più efficace. In questo gioco meschino delle squaliflungo termine icazioni, il dibattito viene manipolato per mantenerlo allo stato di controversia e contrapposizione”

La politica oggi deve non ridurre, ma alimentare la partecipazione sociale nella costruzione della città, valorizzando le espressioni della società civili – movimenti e associazioni -, la solidarietà e la sussidiarietà, oltre che la creatività, non cedendo alla tentazione macchiavellica che “il fine giustifica i mezzi”.

Di fronte alla città che cambia, che vive aspetti non facili anche sul piano sociale e ambientale, che a segnali negativi unisce segnali di speranza, a volti antichi volti nuovi, come cristiani non possiamo rimanere alla finestra, ma sentire la responsabilità dell’impegno politico, attraverso anche la partecipazione al voto, la cura del creato, la tutela dei più deboli, la promozione della giustizia e del bene comune. La testimonianza e il coraggio di San Giorgio, ha concluso monsignor Perego, guidino i laici cristiani, perché si formino e si dedichino a questo impegno politico, segno di cura dei cittadini e di ogni persona, soprattutto dei più deboli, e per la vita della città, di oggi e di domani”.

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