LE 250 CITTA’ PIU’ FELICI

L’Istituto per la qualità della vita è un progetto realizzato da Happy City Hub Ltd che ha sede a Londra *. L’area di ricerca è l’essere umano, inteso come residente, dipendente, genitore, figlio, anziano e qualsiasi altro membro della comunità. Anche Milano e Bologna sono inserite nelle ultime classifiche.

L’Istituto conduce ricerche in tutto il mnondo su questioni relative alla qualità della vita. Monitora, analizza e studia le aree relative al processo decisionale nelle comunità, alla creazione di politiche sociali, all’implementazione di servizi pubblici e all’efficacia nel rispondere alle nuove sfide e crisi che accompagnano le comunità in via di sviluppo.

Le aree più importanti che definiscono le attività urbane e che hanno un impatto diretto sulla felicità sono suddivise in 5 settori. Sono: cittadinanza, governo, ambiente, economia e mobilità. Quest’anno sono 7 le città italiane presenti nelle classifiche: Milano, Bologna Bolzano, Firenze, Verona, Taranto e Aosta.

La felicità umana dipende da molti fattori. Il senso di sicurezza, le relazioni famigliari, la realizzazione dei sogni sono solo una piccola parte di un insieme molto ampio. Anche le città hanno la loro parte nel garantire la felicità dei residenti. Da un lato, è una questione di investimenti attuati, in cui la priorità è concentrata sulla costruzione di relazioni interpersonali o di politiche sociali.

I leader delle città, creando politiche locali, hanno un impatto diretto sulla felicità delle persone che vi abitano. I conflitti regionali che causano crisi umanitarie, disastri naturali o minacce terroristiche sono eventi del tutto indipendenti dalle autorità urbane e hanno assolutamente un impatto sul senso di felicità. In molte situazioni, tuttavia, sono le azioni locali, spesso anche le stesse dichiarazioni dei decisori, ad avere un impatto sul fatto che il residente si senta bene e si senta felice.

La ricerca delle città felici. (Questa città è ciò che è perché i nostri cittadini sono ciò che sono – Platone)

Una taglia non va bene per tutti. Riteniamo che non sia possibile identificare con certezza un’unica città da considerare la migliore in termini di felicità dei suoi abitanti. Ciò è dovuto a molti fattori, come la diversa classificazione delle città nel mondo, la portata del loro impatto, il numero di abitanti, la disponibilità di risorse, le caratteristiche e le aspettative sociali, la natura dei problemi che devono affrontare a causa delle condizioni naturali o della posizione geopolitica. Scegliere le soluzioni giuste per raggiungere i risultati desiderati è ciò che le amministrazioni locali fanno quotidianamente per rendere felici i propri cittadini.

Una città di persone felici significherà sempre qualcosa di diverso per un bambino di cinque anni che si aspetta luoghi per giocare e l’opportunità di costruire relazioni con i genitori nell’ambito di un tempo di qualità trascorso insieme, dove un rapido ritorno a casa dal posto di lavoro sarà fondamentale.

Altre aspettative sarebbero definite da studenti, professionisti aziendali, anziani e ogni altro gruppo di persone con esigenze specifiche.
Pertanto, non è giusto stabilire un’unica città-leader. È più opportuno creare un gruppo di città impegnate nella coltivazione e nella crescita della felicità, dove l’istruzione, le politiche inclusive, l’economia, la mobilità, la tutela dell’ambiente, l’accesso alle aree verdi o l’innovazione non sono solo componenti importanti delle politiche ufficiali create, ma sono anche visibili nelle soluzioni implementate, tangibili per i residenti e hanno un impatto diretto sulla loro qualità di vita.

Poiché ogni città è un paesaggio in movimento, la sua attività deve essere verificata periodicamente, soprattutto per quanto riguarda la qualità dei servizi pubblici forniti e la conoscenza dei luoghi, in risposta alle nuove sfide che si presentano. Lo facciamo ogni giorno e pubblichiamo una volta all’anno. Ogni anno ha i suoi alti e bassi, e così è stato anche quello appena trascorso: dalle polemiche sull’Intelligenza Artificiale ai numerosi conflitti e polarizzazioni calde e fredde in tutto il mondo, alle scosse di assestamento di una pandemia come il benessere che si sta muovendo verso la fine del mondo.

Le sfide del mondo di oggi sono piuttosto complicate e richiedono un approccio olistico e soluzioni su misura. Sappiamo tutti che è meglio prevenire che curare. Una forte leadership nell’attuazione delle politiche per il benessere è fondamentale, ora più che mai. Si ritiene che i politici siano lenti a reagire e i primi a dare la colpa. Crediamo che spesso si tratti di un pregiudizio ingiusto, soprattutto nei confronti di quelli locali. La governance locale ha un impatto diretto e forte sulla vita quotidiana delle persone e quindi sulla loro felicità – il nostro comune obiettivo umano fondamentale.

Nella foto sopra: Aarhus in Danimarca

LE 37 CITTA’ D’ORO PIU’ FELICI