Vogliono riscrivere la Costituzione e far crollare tutta l’architettura che la sostiene. Al congresso dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Conte sferra un attacco alle forze di Destra che sul premierato hanno trovato l’accordo con un “patto di scelleratezza” che apre la strada all’insediamento non di un presidente del Consiglio ma a un caudillo in salsa italiana.
“Siamo a un bivio storico per il nostro Paese – ha detto l’ex premier e attuale presidente del Movimento 5 Stelle – Il governo, insieme alle forze di maggioranza hanno trovato un punto di equilibrio. Io l’ho definito subito il ‘pactum sceleris’ perché è un compromesso di potere destinato a garantire la permanenza nel governo delle proprie funzioni. Ciascuna delle forze di maggioranza ha individuato un pilastro della Costituzione da riscrivere con il risultato complessivo di stravolgere le fondamenta stesse su cui è stata eretta la nostra architettura costituzionale”.
“Fratelli d’Italia- ha aggiunto – riscrive il sistema di governo nazionale, la Lega il sistema di governo regionale, Forza Italia si sta industriando insieme al ministro Nordio per rivedere il principio di autonomia e indipendenza della magistratura. Ove questi tre distinti progetti che si combinano in questo ‘pactum sceleris’, venissero attuati avremo un premier che assomma in se poteri rafforzati, una sorta di caudillo in versione italiana. Privo di reali contrappesi, risultando esautorata la figura del Capo dello stato, emarginato il Parlamento e, in prospettiva, assoggettati i magistrati al condizionamento del potere politico. È questo il disegno”.
“Ora pensare di realizzare un nuovo ordinamento costituzionale che è incentrato sul rafforzamento delle prerogative del potere politico, che non è mai stato sperimentato in nessuna altra parte del mondo, ed è frutto di un compromesso di potere. Ecco, questo lo dobbiamo denunciare e lo denunciamo con forza, è avventurismo irresponsabile”, ha spiegato Conte.
“Il quadro complessivo di queste riforme- spiega- ci collocheranno in un’area che potremmo classificare come delle post democrazie, con una impronta autoritaria“. Per Conte si tratta di una riforma “spregiudicata”, da “avventurieri”. È evidente che la svolta autoritaria comporta un disegno riformatore che presenta delle assonanze con il progetto di Rinascita democratica della P2 (il piano di Licio Gelli e della destra berlusconiana, ndr). Sono evidenti queste assonanze”.