“L’adesione allo sciopero nazionale dei taxi è pressoché totale in tutta Italia. Impossibile trovare un taxi”. Lo dichiarano all’Ansa le sigle sindacali che hanno indetto lo sciopero di oggi. Intanto, è cominciata la manifestazione a Roma, in Piazza San Silvestro
L’astensione dal servizio è stata promossa “per contrastare l’uso illegittimo delle autorizzazioni da noleggio e salvaguardare la propria autonomia e indipendenza dalla schiavitù degli algoritmi e delle multinazionali”, spiegano i sindacati Fast-Confsal taxi, Satam, Tam, Usb-taxi, Unica-Filt Cgil, Claai, Uritaxi, Uti, Unimpresa, Orsa-taxi, Ugl-taxi, Federtaxi-Cisal, Sitan Atn, Unione Artigiani.
“Scendiamo in piazza anche a tutela dell’utenza. Oggi gli utenti possono contare su tariffe certificate, domani, senza i decreti attuativi adeguati e senza regole non è detto: se cresce la domanda di servizi taxi e NCC gli algoritmi delle multinazionali vanno alle stelle; in situazioni di emergenza o per calamità naturali i prezzi sono lievitati di quattro volte” ha detto il responsabile nazionale di Ugl taxi, Alessandro Genovese.
Ma contro lo sciopero si schiera l’Unione Nazionale dei Consumatori che parla della “solita protesta immotivata e preventiva dei tassisti, fatta per ostacolare gli Ncc” ( Gli NCC sono il servizio di Noleggio Con Conducente, sistema di trasporto pubblico non di linea).“Il solito sciopero per mantenere i privilegi di casta e fare pressioni sui politici per scoraggiare qualunque possibile miglioramento della legge – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – unica novità, è che al solito slogan anni Cinquanta contro le multinazionali ora hanno aggiunto anche la new entry degli algoritmi.
“Dopo il fallimento del Dl Asset, che non solo non ha risolto i problemi esistenti, a cominciare dal problema dei taxi insufficienti, ma ha pure peggiorato la normativa esistente, ponendo ad esempio un tetto all’aumento delle licenze. Ora urge una liberalizzazione seria in questo settore e che i decreti Salvini non ostacolino la professione degli Ncc, come invece chiedono i tassisti. Nessuna pausa ci deve essere, quindi, tra la prenotazione di una corsa e l’altra o che la partenza deve coincidere con l’arrivo del servizio precedente. Regole assurde e vincoli anacronistici per gli Ncc che i tassisti pretendono dal Governo per ostacolare la concorrenza” conclude Dona.