domenica 24 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

L’indirizzo di Ilaria Salis pubblicato, con minacce, su un sito neonazista

L’indirizzo di Ilaria Salis, che si trova ai domiciliari a Budapest, è stato”pubblicato su un sito di estrema destra ungherese” con “la dedica speciale e l’offerta di una ‘cosina gradita’”.

Sono le minacce rivolte a Ilaria Salis secondo la denuncia di Giuristi democratici, designati osservatori internazionali al processo in corso all’insegnante lombarda detenuta in Ungheria da oltre tredici mesi e da pochi giorni agli arresti domiciliari nella capitale magiara.

Un effetto prevedibile e previsto, riteniamo, che rende di una gravità inaudita quanto avvenuto in aula d’udienza lo scorso 24 maggio”, quando il giudice ha letto ad alta voce l’indirizzo ‘segreto’ di Salis, aggiungono i giuristi democratici nella lettera aperta alle istituzioni e alle rappresentanze diplomatiche italiane in Ungheria, con un invito all’attenzione ed alla mobilitazione a tutela dell’insegnante.

“L’incolumità di Ilaria Salis è una priorità che tutte e tutti dobbiamo necessariamente mettere all’attenzione pubblica e delle autorità competenti. Quanto è purtroppo già avvenuto e continua a minacciare Ilaria è inaccettabile – sottolineano i Giuristi democratici – e richiede un intervento immediato, preciso ed efficiente a tutela di una nostra connazionale già duramente colpita da trattamenti inumani e degradanti statuali e oggi esposta dalla stessa autorità giudiziaria al pericolo di essere oggetto di altri trattamenti lesivi e degradanti ad opera di militanti neonazisti”.

“Per questo – aggiungono – chiediamo che le nostre autorità provvedano finalmente e tempestivamente in ogni modo possibile a tutelare la sua dignità e incolumità in Ungheria, nella speranza che possa uscire da questo incubo e da quel paese nel minor tempo possibile, tornando nell’Europa degna di questo nome, perché eletta nel Parlamento europeo, a cui è stata candidata da Alleanza Verdi Sinistra, e comunque in esecuzione della decisione quadro del Consiglio d’Europa per l’applicazione delle misure alternative alla detenzione nel paese d’origine dei cittadini Ue”, concludono i giuristi democratici.

Articoli correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

CATEGORIE ARTICOLI

Articoli recenti