domenica 24 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

LA FERRARA CHE VORREI

di Claudia Zamorani

Vorrei che da Ferrara partisse una stagione di rinnovamento, un nuovo Umanesimo civile che ponesse la persona al centro e la tutela del bene comune. Oggi abbiamo la grande occasione per farlo.

In questo senso Felicità è un tema politico dirompente per la ricostruzione del tessuto sociale, per riattivare la rete delle relazioni, per ripensare gli spazi urbani in maniera sostenibile, partecipata, inclusiva.
Perché non c’è felicità senza relazioni, senza ricostruzione di quell’umanità che pare andata perduta.

Ferrara ci pare oggi popolata da grande solitudine urbana e dalla paura. Crescono le disuguaglianze e la ragione di questa infelicità diffusa è che veniamo da decenni di erosione delle relazioni umane.

Veniamo da decenni di primato della tecnica, della velocità: tutti valori che possiamo ascrivere a una certa virilità tossica che ritroviamo anche in campo urbano a partire dall’uso fuori controllo dell’auto che ha invaso la nostra bella città, anche il fragile centro storico.

Vogliamo un impegno civile più incisivo anche in difesa della qualità del lavoro. Affermiamo la centralità della Persona anche nel lavoro che deve essere un luogo di realizzazione delle più profonde aspirazioni umane e di formazione del carattere e della personalità umana.

Le Persone non possono essere trattate al pari di una macchina. L’uomo si realizza con il proprio ingegno e non può venire ridotto a mero ingranaggio (usa e getta) del sistema produttivo.

L’impresa civile deve diventare un luogo di creatività e benessere. Deve essere capace di coniugare la produttività con la sostenibilità sociale e ambientale, consentendo a tutti, anche chi si trova ai margini, e non solo ai più forti e ai più efficienti, di partecipare, attraverso meccanismi di inclusione e la valorizzazione delle diversità come ricchezza sociale. Capite la distanza?

A Ferrara abbiamo anche uno straordinario problema di occupazione, specie giovanile e femminile, anche nel combinato disposto. Le giovani donne sono le più penalizzate.

Segnaliamo che una leva straordinaria per alzare gli indici di occupazione, per far volare l’economia e incidere anche sulla de-natalità è il sostegno all’occupazione femminile. Donne e lavoro. Perché felicità è anche lavoro. Ma per una donna lavoro è anche Libertà.

Ma servono servizi: asili per tutte le bambine e i bambini; doposcuola pomeridiani garantiti; campi estivi a tariffa unica; iniziative di flessibilità e di conciliazione vita – lavoro a partire dalla revisione degli orari; servizi socio-sanitari territoriali per la cura delle persone anziane.

La stella polare dev’essere la Felicità Interna Lorda (FIL) e non più solo il Pil, che nel nostro Paese al suo aumentare non ha fatto altro che allargare il divario tra chi ha molto e chi non ha di che andare avanti.

E’ soltanto la Felicità Interna Lorda che può restringere tale divario e, soprattutto, consentire di sconfiggere sia l’indifferenza, sia la paura del futuro.

*** Claudia Zamorani è fondatrice e portavoce del gruppo Finalmente 2024- Ferrara.
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