L’attuale vice presidente della Regione Emilia, Irene Priolo, avrebbe l’esperienza e le competenze per essere la candidata del centrosinistra alle regionali. Tra i nomi che filtrano per la successione a Bonaccini, il sindaco di Ravenna, De Pascale, e Vincenzo Colla, assessore al lavoro. Ma in parecchi chiedono anche una decisione del sindaco di Bologna, Lepore. Comunque, ottobre si avvicina e bisogna che il csx faccia subito una scelta.
di Barbara Beghelli, giornalista di Cantiere Bologna*
Un-due-tre, la disparità di genere nelle mappe (regionali) del potere c’è. Battute a parte, i candidati di centrosinistra in corsa per la presidenza della Regione Emilia-Romagna 2024 sono Michele De Pascale e Vincenzo Colla. Poi Irene Priolo. Tre i nomi accreditati sul campo d’autunno per il Pd, e siccome non si faranno le Primarie, se ne dovrà scegliere una/uno di qui al prossimo mese. C’è poco tempo, ma ci sono un po’ di cose su cui ragionare.
Primo: Il centrodestra, sull’onda della vittoria della premier Giorgia Meloni, finora ha fatto fuoriuscire due nomi, guarda caso entrambi femminili: Elena Ugolini, bolognese, e la reggiana Donatella Prampolini, vicepresidente di Confcommercio nazionale.
Secondo: il centrosinistra, felice del successo che sta ottenendo la segretaria Schlein, dovrebbe fare uguale? Ero indecisa se mettere il punto interrogativo in fondo alla frase, perché è noto lo scontento di tante politiche di professione della nostra terra e di area di centrosinistra, proprio per il fatto di essere state spesso discriminate, nel corso delle varie tornate elettorali, in particolare per le posizioni più alte della gerarchia politico-amministrativa. Cosa che non ha mai fatto la destra, almeno quella degli ultimi tempi. Quindi, la prossima tornata elettorale potrebbe essere l’occasione giusta per fare avanzare una candidatura femminile anche nel centrosinistra?
Terzo. Si voterà a ottobre, quindi i nomi dei candidati dovranno arrivare entro la fine dell’estate, anzi meglio prima.
Soprattutto dopo il pressing di diversi esponenti del Pd a darsi una mossa, come si dice sotto le Due Torri, in primis il sindaco di Bologna Matteo Lepore, quindi è probabile che si arrivi a una decisione già tra poche settimane. Allora pensiamoci. Sarebbe bella una disputa tra due candidate, e sarebbe un grande segnale di apertura mentale e modernità, oltre che di democrazia. O no?
Insomma, riassumo: finora si è parlato tanto dei due uomini in corsa, il sindaco di Ravenna Michele De Pascale, 39 anni, in prima linea anche a livello nazionale per via dell’alluvione, e Vincenzo Colla, assessore al Lavoro della Regione. Ma di Irene Priolo, vicepresidente, unica bolognese doc tra i competitor, che pure continua a seguire da vicino la partita della ricostruzione post alluvione – essendo assessora regionale alla “Transizione ecologica, contrasto al cambiamento climatico, Ambiente, Difesa del suolo e della costa, Protezione civile” – che si narra?
L’attuale vicepresidente della Regione è arrivata in viale Aldo Moro nemmeno due anni fa. Correva l’anno 2022 ed era fine ottobre: Elly Schlein – che nel 2020 si candidò per la lista elettorale “Emilia-Romagna Coraggiosa Ecologista e Progressista” formata da Articolo Uno, Sinistra Italiana, èViva e diverse realtà politico-associative locali a sostegno di Bonaccini, raccogliendo 22.098 voti di preferenza – lasciava viale Aldo Moro dove ricopriva l’incarico di vicepresidente e dall’elezione regionale volava direttamente a Roma.
A quel punto la Giunta dell’Emilia-Romagna si ritrova di fronte a un obbligato rimpasto e il testimone dalla deputata passava a Irene Priolo, già assessora all’ambiente, che si ‘aggiudicava’ così la Transizione ecologica, il contrasto al cambiamento climatico, Ambiente, Difesa del suolo e della costa, Protezione civile.
Nata nel 1974, è stata consigliera delegata del Comune alla Mobilità e infrastrutture dal 2014 al 2016. Dal 29 agosto 2016 assume l’incarico come assessore alla mobilità del Comune di Bologna. Tra i progetti seguiti e portati a compimento durante lo svolgimento dei diversi incarichi figurano la riqualificazione e rigenerazione urbana del Comune di Calderara (Garibaldi2, area industriale Bargellino), il Piano periferie della città metropolitana, l’approvazione del primo e attualmente unico Piano metropolitano della mobilità sostenibile, il conseguimento del finanziamento per il Comune di Bologna di 509 milioni per la prima rete tranviaria.
Detto ciò, vedremo cosa decideranno i big e le anime democratiche delle nostre Terre in queste settimane. Certo è che la candidatura di una donna giovane e preparata sarebbe un segnale forte e chiaro che potrebbe far tornare al voto molte donne e renderle partecipi di questa e tante altre battaglie, soprattutto sui diritti civili, che in questo momento latitano. Della serie: “Beate le ultime…”.