martedì 26 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

DISASTRO BIDEN / “SOSTITUITELO”

Ormai si dice apertamente quello che fino a qualche ora fa sembrava impossibile: dopo dibattito presidenziale sulla CNN, i democratici pensano di sostituire Biden nel ticket presidenziale. Nel confronto con Trump, il presidente degli Stati Uniti è apparso confuso, esitante, mentalmente sconnesso. Un giudizio unanime da parte di tutti gli osservatori e commentatori.

Inutile girarci intorno: dopo la disastrosa prestazione di Sleepy Joe, la conversazione prevalente tra i democratici precipitati nel panico è se l’unica possibilità rimasta per cercare di conservare la Casa Bianca sia cambiare candidato in corsa. Ammesso che ci sia ancora il tempo per farlo, e un leader in grado di riaprire la sfida.

Anche la Cnn, nel sondaggio condotto tra i suoi spettatori dopo la diretta che aveva ospitato, ha confermato che per il 67% degli americani il confronto lo ha vinto Trump, mentre solo il 33% ha preferito Biden. Davanti a questi numeri, diventa quasi irrilevante soffermarsi sui temi toccati, le battute giuste e quelle sbagliate, o quanto Donald abbia mentito.

Il punto fondamentale è l’impressione lasciata agli elettori, e il capo della Casa Bianca ha alimentato tutti i dubbi sulla sua capacità di guidare ancora per i prossimi quattro anni una superpotenza, messa alla prova dal caos che sembra governare il mondo e le sfide di rivali come Cina, Russia, Iran, e chiunque altro abbia la capacità o l’ambizione di mettere in discussione la leadership americana.

Negli studi della Cnn di Atlanta Donald Trump e Joe Biden hanno dato vita la notte scorsa a un dibattito che ha mostrato tutti i limiti della leadership americana, evidenziando la totale mancanza di programmi sul futuro della Nazione un tempo più potente al mondo e che oggi si è ridotta a offrire uno spettacolo non certo all’altezza della sfida e degli obiettivi che con enfasi retorica spiattella all’Occidente. Da un lato un  presidente uscente che non rassicura il Paese sulle sue reali condizioni fisiche a tal punto che nel partito democratico c’è una frangia che ne auspica la sostituzione, sebbene sia ormai troppo tradi; dall’altro, un avversario che non ha remore nell’offrire di sè l’immagine di bugiardo e, nei fatti e nelle minacce, anche un cospiratore della democrazia a stelle e strisce.

I due anziani candidati alla Casa Bianca, anche Trump in quanto all’ incerta forma fisica non scherza, sono la fotografia di un Paese che non riesce a offire al mondo occidentale un’immagine aderente ai tempi: due anziani candidati – il primo, Biden, alle prese con una condizione fisica non certo scattante e reattivo – il secondo, Trump, che ricorre a toni aggressivi e che lancia bugie accuratamente preparate per denigrare l’avversario. Il dibattito di Atlanta, è ciò che pensano milioni di telespettatorio in tutto il mondo, ha offerto la prova tangibile del declino americano.

IL DIBATTITO

Niente pubblico in sala, tempi contingentati per le risposte, microfoni silenziati. Due minuti per la domanda, uno per la replica, e un altro minuto per la controreplica.  Si è svolto secondo regole ferree l’atteso dibattito tra Joe Biden e Donald Trump: ottantuno anni il primo, 78 il secondo, analisti e futuri elettori sembrano essersi più concentrati sulla capacità di tenersi testa di fronte le telecamere che non sul programma elettorale, tematiche di politica estera compresa.

Milioni di americani incollati agli schermi per assistere ad un faccia a faccia ad alta tensione tra il presidente in carica, democratico, e il suo predecessore, repubblicano.

Ma questo primo dibattito si è concluso con molte domande all’interno dello staff del presidente uscente e tra i suoi elettori democratici. Sul finale Biden ha portato a casa qualche punto, ma forse era troppo tardi: la sensazione degli spettatori (si preannunciano grandi ascolti) era già univoca, e c’è chi tra i  donatori e nel suo partito, come Nadia Ahmad, membro del Democratic  National Committe, chiede che il presidente faccia un passo indietro  per lasciare che il partito scelga un altro candidato.

Trump, dal canto suo, ha offerto uno spettacolo già visto: un mix di  spacconaggine, qualche bugia (i moderatori avevano deciso che il  fact-checking non era compito loro), ma anche qualche battuta  memorabile, come quando Biden si è impappinato sul tema della salute e ha chiuso una frase dicendo ”We beat Medicare”, abbiamo sconfitto (o picchiato) l’assicurazione sanitaria federale, e Trump ha colto l’occasione per dire ”Sì, l’hai picchiata a morte”.

In uno scontro che si è concluso così come era iniziato, senza strette di mano e dove entrambi si sono reciprocamente accusati di essere stati “il peggiore presidente della Storia” e nonostante un codice pensato per cercare di non trascendere, i colpi bassi non sono comunque mancati: “Accetterà il risultato delle elezioni, qualunque esso sia?”. Trump risponde che se non ci saranno brogli lo farà. Biden replica: “Non hai trovato un giudice che ti ha dato ragione dopo le accuse di 7 anni fa”.

L’affondo allora di Trump, sulle condizioni di salute del rivale nonostante i soli tre anni di differenza:  “Sono in gran forma, come 20-30 anni fa” e Biden sorridendo: “Quando vuoi possiamo fare i test cognitivi sulle nostre capacità e quando vuoi possiamo andare a giocare a golf”.

 

Prime vignette satiriche negli Stati Uniti dopo il dibattito alla Cnn di Atlanta

I primi commenti

“Penso che abbiamo fatto bene”. Il presidente Joe Biden respinge così le forti preoccupazioni emerse all’interno del Partito Democratico sulla sua performance nel confronto tv. Alla domanda dei giornalisti sulle  richieste di ritiro dalla corsa alla Casa Bianca e se avesse qualche  dubbio sulla sua performance, Biden ha attaccato l’ex presidente. “No, è difficile discutere con un bugiardo. Il New York Times ha sottolineato che ha mentito 26 volte”, ha detto Biden che, secondo il  pool, alla domanda se fosse malato ha risposto di avere mal di gola.

La vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris ha sostenuto che il dibattito ha mostrato un chiaro contrasto sulla politica: “Sì, c’è stato un inizio lento ma c’è stato un finale forte”, ha ammesso riferendosi alla prestazione di Biden sul palco. “Le persone possono discutere su questioni di stile, ma alla fine queste elezioni e chi sarà il presidente degli Stati Uniti devono riguardare la sostanza e il contrasto è chiaro”, ha detto.

La futura politica della Casa Bianca dallo studio della Cnn è, quindi, sembrata passare in secondo piano: pur avendo eluso molte domande e fatto affermazioni non supportate dai fatti, e nonostante abbia accusato falsamente il rivale di colpe e crimini indimostrabili, Trump sembra essere quello uscito meno ammaccato dallo scontro con l’avversario.

Si è cominciato dal tema della dell’economia, tra i più sentiti, insieme a quello dell’immigrazione, dagli elettori americani. Trump ha lasciato il “caos”, ha sostenuto Biden. Avevamo la “più grande economia del mondo”, la replica del tycoon.

Quindi la pillola abortiva: “Non la bloccherò”, ha affermato Trump, che pure ha rivendicato la decisione della Corte Suprema che ha abolito il diritto all’aborto a livello nazionale, grazie alle sue nomine di giudici di orientamento ulta conservatore. “Ripristinerò il diritto all’aborto”, la promessa di Biden.

Sulla guerra in Ucraina, Trump ha ammesso che i termini per la pace proposti da Vladimir Putin sono “inaccettabili”. Ma il tycoon, senza spiegare come, ha promesso di “mettere fine alla guerra” appena eletto. “Putin è un criminale di guerra e non si fermerà all’Ucraina”, la replica di Biden.

Altro tema di esteri sul campo, quello della guerra di Gaza: Trump ha accusato il rivale di essere diventato “un palestinese”, per i tanti caveat imposti a Israele. “Mai sentito tante sciocchezze”, la risposta.

Poi Capitol hill. Trump ha “incoraggiato” l’assalto del 6 gennaio 2021, una delle accuse di Biden. “Stai distruggendo il nostro welfare” consentendo l’ingresso di milioni di immigrati irregolari, una delle bordate di Trump che ha accusato più volte Biden di aver “aperto le frontiere col Messico” che “è diventato il posto più pericoloso del mondo” a causa del grande afflusso di immigrati illegali, detenuti, malati di mente, terroristi, che “entrano, uccidono e stuprano”.

“L’economia che mi ha lasciato Trump era collassata”, ha ribattuto Joe Biden. “C’è ancora molto da fare, soprattutto per la classe operaia”, ha aggiunto. “Quando Trump se ne è andato c’era il caos, caos totale”.

E i panni personali in piazza: “Hai tradito tua moglie con una pornostar”, in riferimento alla condanna per la vicenda Stormy Daniels. E ancora, scontro sulle vicende personali, quelle legali I processi di Trump, i soldi nascosti al fisco. La risposta di Trump va a colpire il Presidente degli Stati Uniti attraverso le vicende legali del figlio, Hunter.

Alla vigilia del “debate” il sondaggio l New York Times/Siena College dava in vantaggio del tycoon sul presidente in carica: Donald Trump ha quattro punti in più di Joe Biden (48% a 44%). Nella precedente rilevazione di aprile, i due candidati erano testa a testa. Il sondaggio era stato condotto dopo la condanna del tycoon nel caso della pornostar Stormy Daniels.

Secondo il sondaggio, tra i probabili elettori, il 55% riteneva che Trump abbia commesso crimini gravi, mentre il 39% no. I dati, adesso, sono forse da rivedere.

Mentre il faccia a faccia era in corso, è stata diffusa a media delle rilevaziloni demoscopiche che mostravano come Trump fosse ancora avanti al suo avversario in sei dei sette territori considerati cruciali per conquistare la Casa Bianca: Pennsylvania, Michigan, North Carolina, Arizona, Nevada, Georgia e Wisconsin.

COSA SCRIVONO I GIORNALI USA

THE ATLANTIC.Che disastro per Joe Biden. Nel primo dibattito della campagna presidenziale, il Presidente è apparso incerto, confuso ed estremamente fragile. La performance di Biden è stata a tratti quasi fisicamente scomoda da guardare e amplificherà notevolmente gli appelli a farsi da parte.

Prima del dibattito molti si chiedevano se Biden sarebbe inciampato. Non hanno dovuto aspettare molto per avere una risposta. Sembrava e sembra che il Presidente stia vacillando dal momento in cui è salito sul palco di Atlanta, in modo un po’ scricchiolante. La sua voce è uscita in un debole sussurro. E dopo pochi minuti, Biden ha perso completamente il filo del discorso mentre attaccava la politica fiscale di Trump. Ha iniziato attaccando Trump per aver concesso tagli fiscali ai miliardari e per aver accumulato più debito di qualsiasi altro presidente in un periodo di quattro anni. Poi ha iniziato a impantanarsi.

Abbiamo un migliaio di trilionari in America. Intendo dire miliardari in America. E cosa sta succedendo? Si trovano in una situazione in cui di fatto pagano l’8,2% di tasse. Se pagassero il 24%, il 25%, uno di questi numeri, raccoglierebbero 500 milioni di dollari, direi, in un periodo di 10 anni. Saremmo in grado di cancellare il suo debito, di contribuire ad assicurare che tutte le cose che dobbiamo fare – assistenza ai bambini, agli anziani, assicurarci di continuare a rafforzare il nostro sistema sanitario, assicurarci di rendere ogni singola persona idonea a ciò che sono stato in grado di fare con il COVID – scusate, occuparmi di – se finalmente battiamo Medicare…

Mentre Biden faticava a comprendere il suo punto di vista, il tempo a sua disposizione è scaduto. “Grazie, signor Presidente”, ha detto il moderatore Jake Tapper. È sembrato un atto di clemenza. Inoltre, Biden ha faticato anche sull’aborto, una delle linee d’attacco più forti dei democratici contro Trump. Ma Biden è sembrato incapace di comporre la sua risposta, compreso un bizzarro inciso su Laken Riley, una donna presumibilmente uccisa da un immigrato illegale in quella che è diventata una causa célèbre.

THE NEW YORK TIMES. Il più importante quotidiano americano, il Nyt, dopo il dibattito con Donald Trump ha titolato in prima pagina “I democratici discutono di rimpiazzare Biden nel ticket presidenziale”. Quasi l’indicazione di uno scenario problematico ma che comincia a diventare credibile tra i democratici.

WASHINGTON POST. L’autorevole giornale scrive  “Biden fatica …” , il che significa che le speranze che il presidente in carica possa reggere il confronto con lo sconnesso avversario Donald Trump si sono consumate del tutto.

IPOTESI SUCCESSIONE

I nomi pronti a salire in corsa non sono molti, e si dovrebbero dare battaglia per conquistare il voto dei delegati lasciati da Biden. L’ipotesi più concreta – scrive il Corriere della Sera – è la vicepresidente Kamala Harris, anche se le regole del partito non le danno vantaggi in caso Biden decidesse di ritirarsi. Non riceverebbe in automatico i delegati, ma il presidente potrebbe tentare di influenzare il processo dandole il proprio endorsement.

Biden, sei possibili sostituti per la corsa alla Casa Bianca (e una suggestione)

Il più quotato è invece il governatore della California Gavin Newsom: giovane, di bella presenza, con un profilo nazionale, anche se è stato sfiorato da qualche scandalo. Newsom si trovava ad Atlanta e ai giornalisti ha ribadito che il partito resta unito con il presidente.

Biden, sei possibili sostituti per la corsa alla Casa Bianca (e una suggestione)

Il terzo nome è quello della governatrice del Michigan Gretchen Whitmer, nota soprattutto perché durante il Covid tenne abilmente testa a Donald Trump che alimentava le proteste contro le restrizioni che aveva imposto, e poi per il tentativo di rapimento ai suoi danni da parte di una milizia, finito con nove condanne

Ci sono poi alcuni nomi in seconda fila: il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro, quello dell’Illinois J.B Pritzker, il deputato della California Ro Khanna.

Infine, c’è l’eterna suggestione di Michelle Obama, rilanciata da tanti ma respinta – e più di una volta – dalla stessa ex first lady che sostiene di non avere nessuna intenzione di tornare alla Casa Bianca.

 

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