domenica 24 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

UNA VIGILIA TESA

Vigilia di tensione in Francia, chiamata ai ballottaggi per le legislative. Un numero crescente di candidati e attivisti in Francia – scrive la Bbc – è stato preso di mira con attacchi violenti o verbali in vista del teso turno finale delle elezioni parlamentari di domenica. La portavoce del governo Prisca Thevenot stava affiggendo manifesti elettorali con il suo vice e un attivista del partito a Meudon, a sud-ovest di Parigi, quando sono stati brutalmente aggrediti da una banda di giovani. Altri promotori di campagne elettorali sono stati attaccati in tutta la Francia, riflettendo l’umore febbrile della politica, con il National Rally (RN) di estrema destra in testa alle elezioni. Il motivo dell’attacco alla signora Thevenot e ai suoi colleghi non è chiaro, ma giovedì è tornata a Meudon con il primo ministro Gabriel Attal, che ha condannato “attacchi di intollerabile viltà”.

 

Intanto, un sondaggio dell’Harris in Francia ipotizza una mancata maggioranza assoluta per l’estrema destra di Marine Le Pen e Jordan Bardella. In pratica, le desistenze ai ballottaggi stanno avendo successo, almeno a giudicare dalle rlevazioni demoscopiche.

Ciò ha spinto il presidente Macron a precisare: ‘Non governeremo mai con il leader dell’estrema sinistra La France Insoumise, Mélenchon, la desistenza non è una coalizione’. Il primo ministro Attal invece ha posto ai francesi una scelta: ‘O il potere all’estrema destra o al Parlamento’. Marine Le Pen, analizzando i risultati del sondaggio dopo le trionfali dichiarazioni appena chiuso il primo turno di elezioni, si è scagliata  contro il fronte creatosi per far perdere il suo partito: ‘E’ grottesco’. Come se sconfiggere gli avversari non sia un  compito di chi si candida per arrivare al potere.

ll primo sondaggio Harris dopo le desistenze in funzione anti-estrema destra vede il Rassemblement National lontano dalla maggioranza assoluta.Il partito di Le Pen e Bardella dovrebbe ottenere al ballottaggio di domenica fra 190 e 220 seggi, contro i 289 necessari.

Ciò che sfugge agli osservatori di tutta Europa è un fenomeno che sta caratterizzando, per ora, la Francia: per la prima volta sono stati i giovani, tra i 18 e 29 anni, a determinare una frenata della marcia dell’estrema destra. Il 41% dei giovani, infatti, si è mobilitato votando in favore del Nuovo Fronte Popolare che, oltre a Melenchon, vede insieme i socialisti di Glucksman e altre formazioni progressiste e di sinistra, tutti comunque europeisti.

Se il Rassemblement non riuscirà da domenica 7 giugno a governare la Francia lo si dovrà, in gran parte, all’orientamento degli elettori più giovani, che in queste settimane di campagna per le legislative hanno affollato le piazze e i dibattitti, segno inquivocabile di una riscossa che per anni sembrava impossibile. Un fenomeno che dovrebbe rafforzare la politica euroipeista.  Una lezione anche per l’Italia dove il voto giovanile progressistastenta a manifestarsi, nascosto in una certa indifferenza nei confronti della proposta politica.

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