di Piero Di Antonio
— Articoli, più di 130, di informazione e commento su come giornali, web e tv affrontano temi e fatti di attualità. Sono stati scritti nell’arco di cinque anni. Fanno parte del mio primo saggio sul giornalismo, cui – a mio modo di vedere e di concepire una delle professioni più importanti e delicate – ultimamente non sono estranei superficialità e sciatteria. Tradimenti involontari e dolosi di una professione in cui milioni di persone credono e confidano per migliorare il loro vivere nella speranza di una società più libera, informata e, soprattutto, civile.
Ho pubblicato il libro sotto l’etichetta del mio sito online (LA BASTIGLIA web) senza interferenze e pressioni di vario genere, sempre in agguato nelle imprese editoriali che affrontano temi come giornalismo e la comunicazione pubblica.
PURGATORIO ITALIA, Indagine sul giornalismo ammirevole, coraggioso, innocuo, marpione e galleggiante – è già disponibile online su La Feltrinelli, Amazon, Ibs, Totem e altre librerie.
LA FOTO di Franco Gremignani si riferisce al piccolo Comune modenese di Guiglia. Per andare a scuola, siamo negli anni CInquanta, alunni e genitori dovevano attraversare il fiume Panaro aggrappati a una carrucola. Immagine che fece il giro del mondo, oggi di proprietà dell’Archivio Intesa-Sanpaolo, e che testimonia la grande forza morale degli italiani nel dopoguerra. E’ inserita nell’articolo intitolato “Agrappati al futuro” che apre il libro.
La sinossi. Perché ci si allontana dalla lettura e dall’acquisto dei giornali? A causa dei social, dicono. I media, invece, hanno messo da parte la ragione sociale: dare notizie, scavare in profondità, analizzare senza pregiudizi i fenomeni e farli comprendere ai tanti, non ai pochi. Le lobby – a braccetto con la peggiore politica – hanno sferrato un attacco di tale disarmante potenza da far allontanare milioni di cittadini dall’informazione. L’accerchiamento ha influito sulla qualità della rappresentanza politica e della classe dirigente, sul sistema dei controlli di legalità, senza contare la fastidiosa magistratura e, da buon ultima, la stampa, passata da cane da guardia del potere a cagnolino di compagnia. Le edicole sono diventate cimiteri di carta. Non dobbiamo far passare in cavalleria le nostre responsabilità di giornalisti. Oggi siamo un esercito di professionisti intristiti e frustrati. Un collega – fuoriclasse delle cronache di mafie e malaffare – in tre aggettivi ha descritto il giornalismo del nostro Paese: marpione, innocuo, galleggiante. Rassegnarsi? Mai darla vinta ai fiancheggiatori dei nuovi padroni. Per quale motivo dovremmo dar loro la soddisfazione di vederci precipitare all’inferno?
Codici ISBN: E-book 9791223049945 cartaceo 9791223050583