L’Istat ha reso noti i dati territoriali dell’inflazione di giugno, in base ai quali l’Unione Nazionale Consumatori ha poi stilato la top ten delle città più care d’Italia in termini di aumento del costo della vita. Non solo, quindi, delle città capoluogo di regione o dei Comuni con più di 150 mila abitanti ma di tutte le città monitorate dall’Istat.
In testa alla top ten delle più care, Siena, che, con l’inflazione più alta, +2,6%, registra anche la maggior spesa aggiuntiva su base annua, equivalente a 663 euro. Medaglia d’argento per Pisa, dove il 4° più alto rialzo dei prezzi, +1,6%, determina un incremento di spesa annuo pari a 408 euro a famiglia. Medaglia di bronzo per Benevento che con la seconda maggiore inflazione del Paese, +1,9%, ha una spesa supplementare pari a 406 euro annui per una famiglia media. Appena fuori dal podio Venezia (+1,5%, pari a 395 euro), poi Trieste (+1,6%, +391 euro), Lucca (+1,5%, +383 euro), al settimo posto Parma (+1,4%, +380 euro), poi Bolzano (+1,3%, +376 euro) e Treviso (+1,4%, +360 euro). Chiudono la top ten Ferrara e Rimini (+1,3%, +353 euro per entrambe).
“Per una coppia con due figli, l’inflazione tendenziale pari allo 0,8% significa, nonostante il risparmio sulla voce abitazione ed elettricità pari a 286 euro, un aumento del costo della vita complessivamente pari a 119 euro su base annua. Il problema è ben 113 euro servono solo per far fronte ai rincari dell’1,4% dei Prodotti alimentari e bevande analcoliche. Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva annua è pari a 89 euro, ma sono necessari ben 102 euro in più per mangiare e bere” conclude Dona.
LA STANGATA VACANZE
La stessa Unione Nazionale Consumatori segnala inoltre un significativo aumento dei costi delle vacanze, con un’inflazione confermata al +0,8% a giugno. I servizi ricettivi e di ristorazione sono aumentati del 4,2% su base annua, costando alle famiglie con due figli 103 euro in più all’anno e a quelle con un figlio 93 euro in più. I voli nazionali sono aumentati del 25,2%, quelli intercontinentali del 13,3%, e i villaggi vacanze del 13%. Anche alberghi e motel sono aumentati del 2,6%. Complessivamente, per una coppia con due figli, l’aumento del costo della vita è di 119 euro annui, principalmente dovuto ai rincari alimentari e delle bevande.
“Confermata la stangata vacanze!”: è quanto afferma l’Unione Nazionale Consumatori commentando i dati dell’Istat sull’inflazione a giugno, confermata al +0,8%. “Il record di aumento per le divisioni di spesa – afferma il presidente dell’Unc Massimiliano Dona – spetta, infatti, ai Servizi ricettivi e di ristorazione che decollano del 4,2% su base annua. Tradotto in soldoni vuol dire cheuna coppia con due figli spenderà 103 euro in più su base annua per fronteggiare i rincari di alberghi e ristoranti, una coppia con 1 figlio pagherà 93 euro in più rispetto alla scorsa estate. Insomma, la solita speculazione sulle ferie degli italiani”.
In testa alla top ten dei rialzi mensili, sottolinea, ci sono 4 voci legate alle vacanze. “Al primo posto i voli nazionali che decollano del 25,2%. Al secondo posto i voli intercontinentali che costano il 13,3% in più rispetto a maggio. Medaglia di bronzo per villaggi vacanze e campeggi con +13%. Appena fuori dal podio i voli europei con +4,5%. Non va molto meglio per alberghi e motel che, anche se fuori dalla top ten, salgono del 2,6%” prosegue Dona.
DETTAGLIO DEGLI AUMENTI
“E’ un’estate salata, quindi, quella che attende gli italiani. Nonostante la gran parte delle ferie saranno trascorse nel mese di luglio e agosto, a giugno si sono già impennati i prezzi legati alle ferie” come sostiene l’Unione Nazionale Consumatori-
In testa alla top ten mensile delle vacanze, i voli, che occupano le prime 3 posizioni. Medaglia d’oro per i Voli nazionali che in un solo mese decollano del 17,8%. Medaglia d’argento per i Voli intercontinentali che volano dell’11,9% su maggio 2023. Sul gradino più basso del podio i Voli europei che si alzano in un solo mese del 7,4%.
Appena fuori dal podio il Trasporto marittimo che sale del 6,7%. Seguono i prezzi legati ai servizi di alloggio, con i Villaggi vacanze, campeggi e ostelli che segnano un +5,5%, in sesta posizione Alberghi e motel con +5,4%, poi Pensioni con +3,5%. Dopo il Noleggio mezzi di trasporto e sharing (+3,2%) e Piscina, palestra, stabilimenti balneari, ingresso in discoteca (+2,4%), chiudono la top ten i Pacchetti vacanza nazionali con +2,2%.
Per la top 20 annua delle vacanze, vincono ancora i voli nazionali con +28,9% su giugno 2022. Al secondo posto i Voli europei con +26%, medaglia di bronzo per i Gelati con +18,9%. Al quarto posto i Pacchetti vacanza nazionali con +18,4%.
Dissetarsi sarà un problema quest’estate se non ci si limita a bere acqua del rubinetto. Le bibite analcoliche sono al quinto posto con +17,4%, i succhi di frutta e verdura al settimo posto con +15,8%, l’acqua minerale, in ottava posizione, ci costa l’11.9% in più rispetto alla scorsa estate.
In sesta posizione Alberghi e motel (+15,9%), al nono posto i Parchi di divertimento (+9,4%), chiudono la top ten i Fast food e servizi di ristorazione take away con +8,2%. Seguono Voli intercontinentali (+7,9%), Pensioni (+6,6%), Pasto in pizzeria (+6,5%). Si segnalano poi i Ristoranti (15mo, +5,5%), Trasporto marittimo (16mo, +4,6%), Piscina, palestra, stabilimenti balneari, ingresso in discoteca (17mo, +4,5%), Musei, monumenti storici (19mo, +3,6%). Chiudono la top 20 i Pacchetti vacanza internazionali e i Villaggi vacanze, campeggi, ostelli, ex aequo con +2,6%.
Per i prezzi dei Servizi di alloggio, ossia alberghi, motel, pensioni, bed and breakfast, agriturismi, villaggi vacanze, campeggi e ostelli della gioventù, saliti in media nazionale del 12,8% su giugno 2022, a guidare la classifica delle città più salate è Firenze con un balzo astronomico del 45,8% rispetto allo scorso anno. Al secondo posto Palermo, con un incremento annuo del 34,2%. Medaglia di bronzo a Roma con +23,9%.
Per i Servizi di ristorazione, ossia ristoranti, pizzerie, bar, pasticcerie, gelaterie, prodotti di gastronomia e rosticceria, a fronte di un’inflazione annua pari, per l’Italia, al 6,3%, il conto più salato lo pagano quelli di Viterbo (+15,1%), seguiti da Brindisi (+12%) e da Benevento (+10,7%). (In collaborazione con 9Colonne di Paolo Pagliaro)