I giornalisti dell’Espresso hanno scioperato oggi, martedì 3 settembre, con l’obiettivo di impedire l’uscita del numero in edicola venerdì 6 settembre. Ma l’editore, l’imprenditore Ammaturo, e il direttore Emilio Carelli lo faranno uscire ugualmente ricorrendo a collaboratori esterni.
“L’assemblea dei giornalisti de L’Espresso -si legge in un comunicato- esprime sconcerto per le scelte dell’Editore e del Direttore e forte preoccupazione per le ultime comunicazioni ricevute. I mancati rinnovi dei contratti a termine, l’assenza di un piano editoriale, il massiccio utilizzo di collaboratori esterni, la confusione per lo sviluppo sul web e il giudizio sprezzante sulla redazione definita ‘sovradimensionata’ e ‘sproporzionata’ ci inducono a riprendere le protesta”. (Nella foto, una fin troppo ottimistica recente copertina del settimanale)
L’assemblea aveva sospeso il pacchetto di cinque giorni di sciopero affidato al Cdr dopo la sostituzione del Direttore Enrico Bellavia con Emilio Carelli, già Amministratore delegato della società editrice: erano stati dati fiducia e credito alle rassicurazioni dell’Editore e del Direttore sul perimetro occupazionale e sulla salvaguardia dell’identità dell’Espresso. Venuti meno questi presupposti, l’assemblea – già in stato di agitazione – ha proclamato lo sciopero. E si riserva di proclamarne altri, attingendo al pacchetto di 5 giorni già approvato.
“L’assemblea, infine, dopo mesi di promesse disattese, chiede garanzie occupazionali e la presentazione scritta di un dettagliato piano editoriale che includa mansioni, perimetro occupazionale e strategie per lo sviluppo e la tutela della testata”.
L’Espresso nel marzo 2022 è stato ceduto dal Gruppo Gedi di John Elkann a Bfc Media, controllato da Danilo Iervolino, fondatore dell’Università telematica Pegaso e proprietario della Salernitana calcio. Alessandro Mauro Rossi è Direttore dal dicembre 2022 (al posto di Lirio Abbate) fino al gennaio 2024. Nel dicembre 2023 Iervolino cede la testata a Donato Ammaturo, titolare della società petrolifera Ludoil, che nomina il giornalista Emilio Carelli Amministratore delegato del Gruppo Espresso ed Enrico Bellavia, che era Vicedirettore, Direttore. Nel maggio 2024 Carelli diventa Direttore.
L’Espresso è stato fondato nel 1955 da Arrigo Benedetti ed Eugenio Scalfari. E’ stato per molti decenni punto di riferimento del giornalismo d’inchiesta italiano.
“L’Espresso ha segnato la storia del giornalismo italiano. I diritti civili, le grandi inchieste, la lotta contro le mafie, le massonerie e tutti i poteri occulti, la laicità dello Stato, l’ambiente, la tenuta della democrazia italiana. Siamo sempre stati schierati, a volte sbagliando, ma mai venendo meno al nostro codice genetico”, scrisse così Marco Damlano quando apprese casualmente della decisione della Gedi (ex Fiat oggi Stellantis) di vendere lo storico settimanale di cui era direttore.