Il ministro Gennaro Sangiuliano si è dimesso. Nella maggioranza di centrodestra circolavano fin dal mattino voci di dimissioni – segnalava l’agenzia Ansa –La situazione sarebbe precipitata nelle ultime ore, dopo le interlocuzioni tra via del Collegio Romano, sede del ministero, e palazzo Chigi, dove cresceva l’attesa per un possibile arrivo del ministro. Nel pomeriggio è arrivata la conferma: il ministro della Cultura si è dimesso. Per Giorgia Meloni lo scandalo Sangiuliano-Boccia era divenuto insostenibile.
L’ATTRAZIONE FATALE
“Esistono altre fotografie di Sangiuliano in compagnia di Maria Rosaria Boccia. E sono molto più delicate di quelle che abbiamo venduto a Gente“. A lanciare la ‘bomba’ sul Fatto Quotidiano è il giornalista fotografo Alex Fiumara che con il collega Max Scarfone ha venduto a Gente altre foto del ministro e della sua ‘consigliera’ visibili sul settimanale in edicola. Foto che li ritraggono insieme, ma non compromettenti e non in momenti intimi.
LA CONFESSIONE DEL MINISTRO. Giorgia Meloni ha respinto le dimissioni che Gennaro Sangiuliano le aveva presentato: è quanto afferma in un’intervista al Tg1 lo stesso ministro della Cultura sul caso Boccia. “Mi pesa raccontarlo perché attiene a una sfera intima, c’è stato un rapporto personale. Ma io non sono ricattabile. Io ho dimostrato che non ho mai speso soldi pubblici” dice il ministro.
Sangiuliano sottolinea che non ha “mai speso un euro del Ministero” per Maria Rosaria Boccia, mostrando i biglietti del treno. “I suoi viaggi li ho pagati da me con la mia carta di credito personale” aggiunge. “Avevamo una relazione, anche per questo ho revocato l’incarico” dice ancora Sangiuliano. Il titolare del dicastero della Cultura ha sottolineato al direttore del Tg1, Gian Marco Chiocci, di essere “assolutamente non ricattabile”, spiegando che “lo sei solo se hai usato denaro pubblico”.
“Io l’ho fatta accedere ai miei dati bancari, ha potuto vedere con i suoi occhi” ha detto ancora rivolgendosi a Chiocci, prima di mostrare i biglietti del treno per Milano e dell’aereo per Taormina, presi insieme a Boccia. “Sono stati pagati da me – ha precisato -, con la carta credito che fa riferimento al mio conto personale”. Sangiuliano in lacrime ha poi chiestoscusa alla moglie per la relazione con la Boccia, aggiungendo che non chiederà la separazione.
Sull’intervista al Tg1 piombano però le forti critiche delle opposizioni, rivolte sia alla Rai, che decide di dare al colloquio col ministro un spazio in prima serata, sia all’esecutivo. Ad aprire il fuoco ci pensa il Partito democratico: “La tv di Stato, pagata dai contribuenti, – dichiara la senatrice Simona Malpezzi – a disposizione di Sangiuliano, che invece di venire in Parlamento per il caso Boccia, occupa con l’ok della premier la prima serata Rai. La tv di Stato al servizio del potere: non stanno facendo la storia. Stanno infangando le istituzioni”.
Poi gli attacchi arrivano da quasi tutti i partiti all’opposizione. A seguire la dichiarazione congiunta degli esponenti del M5s in Vigilanza Rai, che annunciano di portare la questione in Commissione. “La soap opera triste con protagonista il ministro della cultura – affermano – trova questa sera uno spazio abnorme sul primo telegiornale della tv pubblica. Oltre 10 minuti in cui Gennaro Sangiuliano usa il più importante tg della Rai per autoassolversi”. Ma anche la presidente della Vigilanza, Barbara Floridia, si chiede: “È un governo o una soap opera? In che mani siamo? I cittadini non meritano di essere trattati come telespettatori di telenovelas mentre l’Italia va a rotoli”.
Offensiva lanciata anche da Italia Viva: il leader Matteo Renzi affida il suo commento ai social. “In un Paese civile – scrive – un ministro riferisce in Parlamento, non al Tg1”. “Siamo oltre TeleMeloni” incalza la deputata Maria Elena Boschi. “Mai nella storia del servizio pubblico è stato stravolto un palinsesto e data una tribuna di 15 minuti a un ministro per un uso privato” aggiunge, invitando a convocare i vertici dell’azienda in commissione di Vigilanza. Angelo Bonelli di Avs invece evidenzia “l’esigenza che sia l’autorità giudiziaria a chiarire questa vicenda”.
“Cosa credete che facesse Salvini con la Isoardi? E poi con la Verdini, anche prima di stabilizzare la loro relazione? E Franceschini con la De Biase, prima che diventasse sua moglie?”.
E’ il clamoroso risvolto personale, riportato dal quotidiano La Stampa e rilanciato dall’Agenzia Dire (www.dire.it) che starebbe per prendere il caso Maria Rosaria Boccia-ministro Sangiuliano. Una vicenda che adesso lega a doppio filo politica, istituzioni e indiscrezioni di cronaca rosa. Dietro la mancata nomina di Boccia a consigliere per i grandi eventi del Mic, ci sarebbe una relazione tra l’inquilino di via del Collegio Romano e la 41enne influencer campana.
Sono ore di forte tensione per l’ex direttore del tg2. Ieri, nel corso di un vertice a Palazzo Chigi con la premier Meloni, ha ribadito che “neanche un euro di soldi pubblici” è stato destinato a coprire le spese per i viaggi della collaboratrice. Parole messe prontamente – e nuovamente – in dubbio dalla stessa Boccia, che ha pubblicato ulteriori prove a suffragio della sua tesi: mail, voli, viaggi, addirittura la registrazione di una telefonata.
Il giornale torinese traduce in prosa la frustrazione del ministro, riportando le parole che avrebbe pronunciato “con amici e collaboratori, con cui sceglie di confidarsi”. “Ho pagato tutto io con la mia carta di credito personale – avrebbe detto Sangiuliano – . Pubblico tutto, ricevute ed estratti conto relativi a tutti i posti in cui siamo stati insieme, Taormina a Polignano, da Sanremo a Milano”.
La Stampa però aggiunge che “in alcuni casi a saldare l’hotel sono state le società organizzatrici dei vari festival, per ammissione degli stessi direttori”.
La storia tra i due sarebbe quindi il motivo per cui è stata bloccata la nomina: “Aveva il curriculum e le carte in regola per svolgere quel ruolo, ma quando la nostra reciproca stima professionale è diventata un fatto privato, io per primo ho ritenuto di dover fermare tutto. Dovrebbero applaudirmi per questo”.
Sull’accesso ai documenti riservati del ministero, Sangiuliano replica: “Escludo che abbia ricevuto materiale sensibile o legato ai dispositivi di sicurezza del G7, le cose che ha pubblicato sui social erano già uscite sui giornali e non hanno carattere di riservatezza. Del resto, la gestione della sicurezza non spetta al ministero della Cultura, ma a quello dell’Interno e, in questo caso, alla prefettura di Napoli”.
Riguardo la mail inviata dal direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, in cui Boccia sarebbe in copia: “Nulla che metta a rischio la sicurezza, ma Zuchtriegel, che ha fatto un ottimo lavoro, ha interpretato male, è stato più realista del re, non era necessario mettere Boccia in copia”.
Parole a cui Maria Rosaria Boccia replica pubblicando una nuova storia Instagram, in cui si rivolge direttamente al Ministro Sangiuliano. Ecco il post:
Ma un altro particolare sta emergendo in queste ultime ore. “Non escludo che all’interno della famiglia del ministro, forse la moglie, gli abbiano detto tu questa non la puoi nominare” Vittorio Sgarbi, ai microfoni di Metropolis, commenta il Sangiuliano-gate dando una lettura sentimentale alla vicenda che ha portato alla mancata nomina di Maria Rosaria Boccia. Intervista che la consigliera mancata ha rilanciato in story Instagram, una implicita condivisione quindi dello Sgarbi-pensiero. Motivazioni private insomma, “un pasticcio legato a un pettegolezzo – aggiunge Sgarbi – . Certo, politicamente è una vicenda rilevante. Lui diventa il centro di una vicenda la cui responsabilità è legata a una infatuazione che poteva finire in serenità se lui avesse fatto la nomina”.
Anche Vittorio Feltri si pronuncia sul caso del momento. L’editorialista de il Giornale conosce molto bene il ministro Sangiuliano, suo vicedirettore quando fondò Libero “persona veramente squisita” dice nel video sul sito del Giornale, dove commenta lo scandalo che ha fatto infuriare anche il Presidente del Consiglio. “Bisogna stare molto attenti- afferma Vittorio Feltri- cosa è successo con questa bella ragazzotta… quando un uomo e una donna stanno vicino, e si avvicinano e si avvicinano… finiscono a letto. Normale, per l’amor di Dio, ma bisogna stare molto attenti, perché quando una donna la porti a letto non la puoi portare anche in ufficio, sennò è un casino, perché le donne confondono l’ufficio con il letto e quindi pretendono anche di comandare. Ed è successo uno scandalo. Conosco Sangiuliano, persona squisita di primo livello, ma anche lui si è fatto fottere dalla pucchiacca come dicono a Napoli, e mi dispiace”.
Commento poco lusinghiero arriva anche dal leader di Italia Viva Matteo Renzi: “Gennaro Sangiuliano si deve dimettere. Il ministro della Cultura deve proteggere il bello dell’Italia, oggi lui è diventato lo zimbello del Paese. E prima della imbarazzante vicenda Boccia, ricordiamo che questo ministro come primo atto ha azzerato i fondi della 18App, si è preso i meriti dei nostri governi su Pompei, ha gestito il Collegio Romano con rara mediocrità, ha governato in nome dell’amichettismo, ha collezionato gaffes su gaffes. Non so se esiste un problema di sicurezza nazionale, certo esiste un problema di decenza istituzionale. Noi continuiamo a raccogliere firme per le dimissioni e aspettiamo in Parlamento Giorgia Meloni a riferire, su questo e sul complotto di agosto”.