Una riflessione sull’andamento dell’economia globale con Stefano Feltri e Cesare Alemanni al Festivaletteratura di Mantova. Immaginiamo che l’economia globale sia un treno, non necessariamente un treno ad alta velocità, ma più un regionale che si muove verso una stazione moderna chiamata “Intelligenza Artificiale”. Arriverà? Deraglierà? E se arriverà, cosa succederà dopo?
Con questa premessa la giornalista Greta Ardito ha dato il via all’incontro dal titolo “Dove va l’economia globale?”, con gli ospiti Stefano Feltri, giornalista e autore del libro “10 rivoluzioni nell’economia globale (che in Italia ci stiamo perdendo)” e Cesare Alemanni, giornalista e autore di “La signora delle merci” e “Il Re Invisibile”.
Partendo dall’Intelligenza Artificiale come nuova frontiera della tecnologia e principale traino per l’economia attuale e futura, i due ospiti hanno proposto la propria visione sul ruolo dei chip, le componenti elettroniche su cui ormai la nostra civiltà si muove, nell’economia globale, la guerra tra Stati Uniti e Cina per il controllo su Taiwan e il ruolo che l’Unione Europea potrà svolgere in questo contesto.
Perché si parla così tanto di chip? «I chip oggi sono come il petrolio nel Novecento». Così Stefano Feltri ha cercato di dare una misura dell’importanza che rivestono oggi queste componenti minuscole. I chip sono il motore che ci serve per gestire i sistemi di computazione e si trovano alla radice dello sviluppo delle Intelligenze Artificiali, in quanto vengono utilizzati per addestrarle ed evolverle. Si trovano ovunque: negli smartphone, nei computer, nelle auto e negli elettrodomestici.
All’interno dei chip è presente un’unità chiamata Transistor, che potremmo definire il motore del chip, per la cui produzione sono fondamentali dei materiali particolari, i semiconduttori. Il 90% di queste componenti vengono prodotte a Taiwan dall’azienda TSMC (Taiwan Semiconductor Manufacturing Company), un’azienda così importante che se domani dovesse fermarsi, porterebbe con sé anche l’economia globale. Partendo da questo presupposto, è evidente la ragione per cui Cina e Stati Uniti si contendono il controllo della piccola isola di Taiwan, divenuta ormai il centro della geopolitica mondiale.
Che posizione assumono a riguardo Stati Uniti e Unione Europea? Gli Stati Uniti cercano di correre ai ripari di fronte all’incredibile ascesa della Cina in campo tecnologico, imponendo dazi e investendo nella produzione interna. Nel frattempo l’Unione Europea presenta il Chip Act da 50 miliardi di euro per tentare di diventare più competitiva sul mercato globale, ma la sua posizione appare ancora poco chiara. Il futuro dell’economia globale al momento non è prevedibile, i suoi protagonisti sono schierati, ma le loro prossime mosse restano un mistero.