Lo stop alla produzione della 500 elettrica avrà inevitabilmente un impatto anche sulla filiera dell’indotto, da tempo in grave sofferenza nella cerchia torinese. Si temono massicci ricorsi agli ammortuzzatori sociali in molte aziende fornitrici.
Il sistema industriale torinese rischia il tracollo Mirafiori ha la febbre altissima e l’indotto, di conseguenza, sta morendo – avvisa il segretario generale torinese della Fiom, Edi Lazzi. – “informalmente gli industriali si lamentano con noi, sarebbe invece utile che anche loro ci mettano la faccia e si espongano sulla questione – aggiunge – Il livello dello scontro si alzerà inevitabilmente con conseguenze imprevedibili”.
Duro anche Gianni Mannori, responsabile di Mirafiori per la Fiom di Torino: “Siamo a livelli di schizofrenia assoluta. Stellantis chiede ai lavoratori di andare negli stabilimenti polacchi e francesi, ma parallelamente a Mirafiori arrivano addetti da Termoli, Cassino, Melfi e Pomigliano. Poi mandano mail per incentivare l’acquisto di Maserati da 200mila euro a persone che ne guadagnano 1.200 al mese. E intanto la cassa integrazione continua inesorabilmente con un ennesimo stop produttivo di un intero mese. Invece di annunci di nuove produzioni continuano quelli sulla cassa integrazione”.