Trump risponde in modo evasivo sul perché l’attivista di estrema destra e razzista conclamata Laura Loomer si sia unita al suo entourage nonostante le critiche e gli avvertimenti dei Repubblicani. E’ quanto scrive sul giornale Independent la giornalista Kelly Rissman. Trump ha evitato di dare una risposta concisa e ha descritto più volte Loomer semplicemente come una “sostenitrice”. La stampa americana afferma che il nome, Laura Loomer, e la sua sempre più assidua presenza nella cerchia ristretta dell’ex presidente, mettono paura ai collaboratori del tycoon. E fanno sorgere anche qualche dubbio su un possibile legame molto più stretto tra la donna e Trump, anche vista la distanza dalla moglie Melania.
Laura Loomer, 31 anni, è una vera e propria influencer dell’estrema destra. Una pseudo attivista che non si è mai risparmiata – rendendole virali – numerose uscite omofobiche, transfobiche, islamofobiche e antisemite. Ma non solo. Secondo la trentenne originaria dell’Arizona, l’Islam è un «cancro» e il presidente Joe Biden sarebbe coinvolto nel tentato assassinio di Trump lo scorso luglio. Sarebbe lei, inoltre, a sostenere la bugia di Trump sugli immigrati di Springfield che mangiano cani e gatti domestici. La Loomer non risparmia neanche la vicepresidente Kamala Harris.
Due giorni prima del dibattito ha scritto su X che se la californiana vincesse le elezioni americane, «la Casa Bianca puzzerebbe di curry e i discorsi sarebbero trasmessi da un call center». Riferimento non velato alle origini indiano-americane della madre di Harris. Ma la cosa che più di tutte l’ha resa celebre negli ambienti cospirazionisti a stelle e strisce è la sua sicurezza che l’attacco terroristico alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001 sia stato un inside job, voluto da qualche non ben precisata lobby economica e dal governo americano. A due mesi dall’Election Day del 5 novembre, che interesse ha Trump ha collaborare con una personalità controversa come Laura Loomer?
Quando Donald Trump – scrive ancora Kelly Rissman – è stato interrogato sulle preoccupazioni espresse dai suoi colleghi repubblicani in merito alle sue recenti frequentazioni con l’attivista di estrema destra Laura Loomer, l’ex presidente ha avuto difficoltà a fornire una risposta concreta, chiamandola invece “sostenitrice” per cinque volte.
La domanda arriva dopo che Loomer, nota per le sue teorie cospiratorie e la sua retorica razzista, si è unita a Trump sul suo aereo diretto a Filadelfia in vista del dibattito di martedì contro Kamala Harris. Ha anche partecipato alla cerimonia commemorativa dell’11 Settembre a New York, nonostante in precedenza avesse affermato che gli attacchi terroristici erano un “lavoro dall’interno”.
Le loro recenti frequentazioni hanno spinto alcuni importanti alleati di Trump ad avvertire che dovrebbe prendere le distanze da una figura così polarizzante, soprattutto in prossimità delle elezioni. “Beh, non so cosa direbbero. Laura è stata una sostenitrice. Come lo sono molte persone che la sostengono. Parla molto positivamente della campagna”, ha detto Trump durante una conferenza stampa nel suo golf resort di Los Angeles venerdì sera. “Non posso dire a Laura cosa fare. È uno spirito libero”.
Descrivendola spesso come “sostenitrice”, Trump sembrava voler mettere una distanza tra la campagna e Loomer. Il giornalista ha insistito: “Laura Loomer viaggia con lei sul suo aereo…. Ha fatto commenti razzisti sul suo avversario. Ha anche sostenuto cospirazioni sull’11 settembre. Rinnega questi commenti?”.
“Devo vedere quali sono queste osservazioni”, si è difeso Trump. “Non so nemmeno di cosa stiate parlando. Potrebbe aver detto qualcosa in base a quello che mi stai dicendo”.
Dopo le recenti apparizioni di Loomer al fianco dell’ex presidente, l’alleata di Trump, la deputata Marjorie Taylor Greene, anch’essa teorica della cospirazione di estrema destra, che ha appoggiato Loomer quando si è candidata al Congresso nel 2020, ha condannato un recente tweet razzista di Loomer.
Loomer ha offensivamente affermato che se Harris, la cui madre è indiana, vincerà a novembre, “la Casa Bianca profumerà di curry e i discorsi della Casa Bianca saranno tenuti da un call center”.
Donald Trump parla durante una conferenza stampa al Trump National Golf Club Los Angeles a Rancho Palos Verdes, California, il 13 settembre 2024. Quando gli è stato chiesto perché Laura Loomer si fosse unita al suo entourage di recente, ha dato una risposta evasiva.
“È spaventoso ed estremamente razzista. Non rappresenta ciò che siamo come repubblicani o MAGA”, ha scritto il repubblicano della Georgia. “Questo non rappresenta il Presidente Trump. Questo tipo di comportamento non dovrebbe mai essere tollerato”. Greene ha ribadito la sua posizione giovedì, dichiarando alla CNN di ritenere che Trump dovrebbe separarsi da Loomer: “Non credo che abbia l’esperienza o la mentalità giusta per consigliare un’elezione presidenziale molto importante”.
Il senatore repubblicano della Carolina del Sud Lindsey Graham si è azzardato a definire Loomer “tossica”. “Abbiamo divergenze politiche, ma la storia di questa persona è davvero tossica”, ha dichiarato Graham giovedì all’HuffPost. “Voglio dire, ha davvero invitato la figlia di Kellyanne Conway a impiccarsi. Non so come sia successo, ma no, non credo che sia utile. Non credo affatto che sia utile”.
Venerdì Loomer ha scritto su X per attaccare personalmente Greene e Graham, prima di giungere alla conclusione che i due membri del Congresso erano “semplicemente gelosi di non essere sull’aereo con il presidente Trump”. Ha aggiunto: “C’è solo una cosa che mi interessa: Far eleggere Donald Trump. Donald Trump è la mia priorità numero 1”.