Tra i 19 film italiani che si sono autocandidati per rappresentare l’Italia agli Oscar non figura la pellicola record di Paola Cortellesi, C’è ancora domani, il film italiano più visto nelle sale nel 2023, con cifre da record: 37 milioni di euro di incassi.
Il film della Cortellesi ha avuto così tanta risonanza da essere stato esportato anche all’estero, ma allora – si chiede Vanity Fair – come mai non rientra in questo elenco? Per poter candidarsi a rappresentare l’Italia agli Oscar (la premiazione avverrà il prossimo 2 marzo 2025), i film devono rispettare alcuni requisiti. Tra questi, uno prevede che la prima distribuzione in Italia o in un altro Paese, purché al di fuori degli Stati Uniti e dei loro territori, sia avvenuta (o sia in previsione) nel periodo compreso tra il 1° novembre 2023 e il 30 settembre 2024.
C’è ancora domani è uscito nelle sale il 26 ottobre 2023, nemmeno una settimana prima rispetto alla data prevista dall’Academy. L’anno scorso però la pellicola era stata candidata, ma alla fine era stato selezionato il film Io capitano di Matteo Garrone per partecipare agli Oscar.Molti puntano sulla nuova opera di Sorrentino che sarà distribuita negli Stati Uniti da A24, tra una casa di produzione e distribuzione indipendente che negli ultimi anni ha rappresentato moltissimi film di successo (da Everything Everywhere All at Once del 2022 a Past Lives e Civil War del 2024 e ancora prima The Whale, The Witch e tantissimi altri film di successo). Il sostegno di A24 e la notorietà di Sorrentino a Hollywood fanno pensare che anche quest’anno il suo film potrebbe arrivare alla premiazione degli Oscar.
Altro titolo che pare potrebbe arrivare a Los Angeles è Vermiglio di Maura Delpero, che ha vinto il Gran Premio della Giuria alla Mostra del Cinema di Venezia e che ha riscosso commenti positivi a livello internazionale.
Senza C’è ancora domani di Paola Cortellesi, questi sono i film che hanno presentato la propria candidatura come migliore film straniero agli Oscar: Accattaroma, di Daniele Costantini; Campo di battaglia, di Gianni Amelio; Cento domeniche, di Antonio Albanese; Confidenza, di Daniele Luchetti; Food for Profit, di Giulia Innocenzi e Pablo D’Ambrosi; Gloria!, di Margherita Vicario; I bambini di Gaza – Sulle onde della libertà, di Loris Lai; Il mio posto è qui, di Daniela Porto e Cristiano Bortone; Il tempo che ci vuole, di Francesca Comencini; L’altra via, di Saverio Cappiello; La casa di Ninetta, di Lina Sastri; La vita accanto, di Marco Tullio Giordana; Lubo, di Giorgio Diritti; Palazzina Laf, di Michele Riondino; Parthenope, di Paolo Sorrentino; Taxi Monamour, di Ciro De Caro; Vermiglio, di Maura Delpero; Volare, di Margherita Buy; e Zamora, di Neri Marcorè.