mercoledì 23 Ottobre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

LA CITTA’ AL CONTRARIO

Abbattono alberi secolari in un giardino apprezzato da tutti per sostituirli con una bella distesa di posti auto. Avviene a Ferrara, in una zona compresa tra via Cassoli, via Fiume, corso Piave e corso Isonzo davanti a caseggiati che ospitano 150 famiglie e che stanno reagendo a quello che ormai viene definito uno scandalo. L’abbattimento degli alberi, nonostante notizie di una sospensione, andrà avanti in quanto, sostengono gli acquirenti dell’area, autorizzata dall’amministrazione comunale e quindi legale.

Il giardino era di proprietà dell’Acer (Azienda Casa Emilia Romagna) ente pubblico che ha venduto l’area (è stata fatta una gara? si sono chiesti in molti) a dei privati, i quali hanno avviato i lavori. Dal polmone verde ai gas di scarico il passo sarà breve. Non sono mancati momenti di tensione tra gli abitanti del quartiere e la ditta di  “boscaioli” che hanno portato a causa della reazione degli abitanti a una effimera sospensione dell’abbattimento di alberi, sebbene sia già stata inferta una grossa ferita.  E’ sorto un comitato – “Per un giardino verde”, che intende impedire la costruzione di un parcheggio e che ha già sottoposto con decisione al sindaco Alan Fabbri la necessità di preservare quell’area di verde.

Numerose le prese di posizone e gli inviti ai ferraresi affinché si mobilitino per cancellare un non luogo, un parcheggio, e per ripristinare il verde conservando quella socialità che ha sempre ispirato il giardino. Sabato è prevista una manifestazione.

Nel condominio in cui vivo – scrive Daniella Firpo – condiviso con altre 150 unità-famiglie, da giorni stiamo vivendo un incubo. Il nostro è un complesso novecentesco e stanno ABBATTENDO ALBERI MONUMENTALI, secolari, per costruire un PARCHEGGIO !!!! È scandaloso ai nostri giorni permettere la distruzione del verde, della storia, di un ambiente sano, di socializzazione, un enorme polmone verde attaccato al centro storico, dove da più di 50 anni le famiglie si incontrano in piena armonia. Chiediamo urgentemente la tutela da parte del Comune che crediamo intenda proteggere la cittadinanza, salvaguardare la cultura e il bene comune (…)”

piero di antonio

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