Le calamità naturali come terremoti, alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni rappresentano una minaccia sempre più grave per le imprese italiane. Per questo motivo, la Legge di Bilancio 2024 ha stabilito che entro il 31 dicembre 2024 tutte le imprese (non agricole) con sede legale in Italia e le imprese estere con una stabile organizzazione sul territorio nazionale, tenute all’iscrizione nel registro delle imprese, dovranno stipulare una polizza assicurativa per i danni causati da eventi catastrofici (nel linguaggo delle assicurazioni viengono definiti catastrofali). Alle imprese inadempienti potrebbero esser negati contributi, sovvenzioni o agevolazioni di carattere finanziario a valere su risorse pubbliche, anche con riferimento a quelle previste in occasione di eventi calamitosi e catastrofali.

COSA PREVEDE LA LEGGE DI BILANCIO 2024

La Legge stabilisce che le imprese italiane sono tenute a stipulare, entro il 31 dicembre 2024, contratti assicurativi a copertura dei danni subiti da determinati beni direttamente causati dagli eventi catastrofali. Per eventi catastrofali si intendono i sismi, le alluvioni, le frane, le inondazioni e le esondazioni. Il contratto assicurativo deve prevedere un eventuale scoperto o franchigia non superiore al 15 per cento del danno e l’applicazione di premi proporzionali al rischio.

L’Italia è uno dei Paesi europei con il più alto rischio sismico e di dissesto idrogeologico con quasi il 94% dei Comuni a rischio frane, alluvioni o erosione costiera. In questi Comuni operano 4,5 milioni di imprese. Per interruzioni delle attività, secondo il Centro Studi Confindustria, il 30-40% delle PMI potrebbe subire perdite del 5-10% entro il 2040. Per questo diventa sempre più importante tutelare l’impresa.

L’obbligo di stipulare una polizza si rivolge a tutte le imprese con sede legale in Italia e le imprese aventi sede legale all’estero con una stabile organizzazione in Italia, tenute all’iscrizione nel registro delle imprese.

Sono escluse dall’obbligo le imprese agricole, per le quali resta ferma l’applicabilità della disciplina del fondo mutualistico nazionale per la copertura dei danni catastrofali meteoclimatici alle produzioni agricole causati da alluvione, gelo o brina e siccità. Sono escluse anche le imprese i cui beni immobili risultino gravati da abuso edilizio o costruiti in carenza delle autorizzazioni previste, ovvero gravati da abuso sorto successivamente alla data di costruzione. L’assicurazione copre i danni diretti ai beni assicurati causati dagli eventi catastrofici.

I BENEFICI (SECONDO LE ASSICURAZIONI)

Protezione del patrimonio aziendale: l’assicurazione consente di salvaguardare il valore dei beni e delle attività delle imprese, che rappresentano il capitale di lavoro e di investimento.

Continuità operativa: l’assicurazione permette di ridurre i tempi e i costi di ripristino dei beni danneggiati, consentendo una più rapida ripresa dell’attività produttiva e commerciale.

Accesso a risorse pubbliche: l’assicurazione consente alle imprese di non essere sfavorite nell’assegnazione di contributi, sovvenzioni, agevolazioni a valere su risorse pubbliche, anche con riferimento a quelle previste in occasione di eventi calamitosi e catastrofali.

Gestione proattiva del rischio: l’assicurazione stimola le imprese a effettuare una analisi delle fonti di pericolo, a realizzare misure preventive, a organizzare la gestione delle emergenze, per aumentare la resilienza dell’impresa stessa.

RISCHI PER CHI NON SI ASSICURA

Le imprese che non si assicurano si espongono a conseguenze negative sia di natura economica che legale. Le conseguenze sono le seguenti:

Possibile perdita di risorse pubbliche: le imprese non assicurate sono sfavorite nell’assegnazione di risorse economiche come contributi, sovvenzioni, agevolazioni a valere su risorse pubbliche, anche con riferimento a quelle previste in occasione di eventi calamitosi e catastrofali.

Perdita di patrimonio aziendale: le imprese non assicurate devono sostenere interamente i costi di ripristino a seguito di un sinistro catastrofale. I più Comuni sono proprio quelli di riparazione o sostituzione dei beni danneggiati da eventi catastrofali, che possono essere di importi molto elevati e mettere a rischio la sopravvivenza dell’impresa.

Perdita di competitività: le imprese non assicurate, non potendo contare sul sostegno assicurativo, possonohttps://www.labastigliaweb.it/alluvione-il-wwf-in-emilia-suoli-consumati-e-fiumi-con-troppe-barriere/ subire una interruzione o una riduzione dell’attività produttiva e commerciale che può comportare maggiori rischi di perdita di mercato, di clienti, di fatturato, di redditività.

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