Il governo di Destra nato per abbassare le tasse costretto a chiedere sacrifici alle imprese e ai cittadini, in pratica a tutti gli italiani. Lo si evince dalle dichiarazioni sulla manovra finanziaria del ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti. Non esistono contributi straordinari, ma tutti dovranno fare uno sforzo, è quanto ha sostenuto in sintesi il ministro leghista. Non è corretto, sostiene Giorgetti, parlare di extraprofitti, si andrà a tassare i profitti a chi li ha fatti. “Esiste l’articolo 53 della Costituzione che prevede che tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”. E siccome l’Italia intende riportare il deficit entro il 3% già nel 2026, il ministro dell’Economia, intervistato da Bloomberg, ha spiegato che sacrifici saranno richiesti un po’ a tutti.
“Quello che dobbiamo verificare, nel dialogo con le categorie, è che tutti quanti devono contribuire. Chi lavora su base transfrontaliera deve fare determinati passi. Chi, come le categorie interessate dal ravvedimento e dal concordato preventivo, deve accettare l’idea di pagare di più di quanto fatto in passato per mettersi in regola con il fisco” ha aggiunto Giorgetti.
“Ci rivolgiamo a tutti perché in questo momento certo, prevalentemente, taglieremo le spese, ma sicuramente un concorso di tutti per quanto riguarda le entrate ci sarà. Non ci sarà la replica della narrativa e della discussione sugli extraprofitti bancari. Ci sarà una chiamata di contribuzione per tutti, non semplicemente per le banche, ma sarà ragionata e razionale”-
Sulle previsioni di crescita elaborate dal governo pari al +1%, “noi continuiamo a ritenere che l’obiettivo dell’1% sia realistico e naturalmente i dati di Istat che a breve arriveranno per quanto riguarda il terzo trimestre ci diranno se queste previsioni saranno confermate. Se non sarà l’1% sarà molto, molto prossimo a quel risultato”.