Dopo la piazza vuota a Palermo nel giorno del processo per la Open Arms, a Salvini è stata riservata la piazza amica del Tg1 della Rai per spiegare e convincere del suo ruolo di vittima della magistratura che lo ha messo sotto inchiesta e chiedendo una condanna a 6 anni di reclusione.
Protesta il Comitato di redazione del Tg1 Rai per una lunga intervista al ministro Matteo Salvini. Sabato 19 ottobre, Salvini, angeli e madonne alle spalle, è stato intervistato per quattro minuti durante il telegiornale delle 20. Per parlare del processo sulla nave Open Arms in cui è imputato per sequestro di persona di 147 migranti. Il direttore Gian Marco Chiocci ha deciso di dedicargli, senza contraddittorio, oltre il 13 per cento dell’intera durata del Tg.
“Riteniamo -scrive il Cdr- che gli oltre quattro minuti di intervista al ministro Salvini, andata in onda nell’edizione delle 20 del telegiornale, abbiano leso uno dei principi alla base del nostro mestiere: l’equidistanza tra i soggetti di cui siamo chiamati ad occuparci. L’informazione del servizio pubblico dev’essere sempre super partes e mai percepita come soltanto di una parte. Ci aspettiamo che, in vista della sentenza di dicembre, altrettanto spazio sia concesso alle parti civili”.
LA PIAZZA VUOTA DI PALERMO
Udienza a Palermo del processo che vede imputato il vicepremier Matteo Salvini, presente nell’aula bunker, è stata movimentata all’esterno da una manifestazione della Lega che vede tra i manifestanti ben quattro ministri che ne chiedono l’assoluzione, un fatto da molti giudicato sconcertante se non vergognoso. Il governo che scende in piazza contro i magistrati che stanno processando un suo ministro è la prova di un mondo politico sottosopra che ha rotto ormai gli argini della decenza.
Se giusto o meno, un processo deve svolgersi in un clima di rispetto e correttezza. Che le massime istituzioni dello Stato e del governo intervengano in modo così pesante contro i giudici, assumendo come fa Salvini atteggiamenti vittimistici dietro ai quali nascondere una certa protervia del potere, ci riporta alla manifestazione dei berlusconiani di Forza Italia contro la magistratura davanti al Palazzo di Giustizia di Milano. Al grido di “Matteo, Matteo” e con l’applauso della piazza – in verità da parte delle poche persone presenti nonostante il clamore della vicenda – si è poi conclusa la manifestazione di solidarietà al leader del Carroccio, Salvini, per il quale il pubblico ministero ha chiesto la condanna a 6 anni di reclusione.
I quattro ministri presenti in piazza erano Giuseppe Valditara, istruzione (“sono qui perché sono un uono libero”), Roberto Calderoli, ministro degli Affari Regionali, Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, e Alessandra Locatelli, disabilità, oltre a parlamentari nazionali e regionali della Lega. Presenti anche alcuni cittadini militanti del Carroccio. Ma al netto dei dirigenti leghisti, la piazza è rimasta vuota. A Roberta Righi, pm del processo, è stata assegnata la scorta dopo le minacce subite. L’Associazione nazionale magistrati lancia l’allarme: “Se si crea intorno al processo un clima di tensione mediatica, gli effetti possono anche essere questi”. La sentenza il 20 dicembre.
“Sono qui primo perché ero al governo con lui in quel momento e secondo perché sono della Lega come lui”, ha detto il ministro dell’Economia, Giorgetti, che al momento del suo afrrivo a Palermo aveva esclamato: “Meglio qui che al tavolo della Finanziaria”.
“Siamo con te, amico mio! Matteo Salvini merita una medaglia per aver difeso l’Europa”, ha scritto in un tweet il primo ministro ungherese,Viktor Orban. Il leader magiaro condivide il post su X di Salvini con la foto all’ingresso all’aula bunker di Palermo.
In aula c’è stata l’arringa dell’avvocato Giulia Bongiorno che difende Salvini. “Open Arms ha avuto innumerevoli possibilità di fare sbarcare i migranti ma ha opposto innumerevoli rifiuti. La nave ha scelto di bighellonare invece di recarsi nel suo stato di bandiera che era la Spagna”. Ha detto l’avvocata. “L’esigenza di tutelare gli Stati non è inventata. L’errore di fondo dell’accusa è di considerare gli interessi dei migranti e di ritenere le esigenze di sicurezza estranee al processo di accoglienza. Esistono anche gli interessi dello Stato”. La Bongiortno ha chiesto l’assouluzione del vicepremier perchhé il fatto non sussiste.
Il vicepremier deve rispondere dei reati di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per la vicenda dei migranti trattenuti a bordo della nave della ong spagnola nell’agosto 2019 di fronte all’isola di Lampedusa.
LE REAZIONI. A Palermo la vergogna di quattro ministri contro un altro potere dello Stato per difendere il capo partito da un processo. Calderoli dimentica i Lep, Valditara i tagli alla scuola, Giorgetti una manovra che fa acqua da tutte le parti. Prima Salvini, altro che ‘prima gli italiani’”. Lo scrive su X la vicepresidente della Camera e deputata del Partito democratico Anna Ascani.