(Agenzia Dire – www.dire.it) — Non solo informazioni preziose per la battaglia sulla successione, una guerra non ancora conclusa per l’eredità del colosso creato da suo padre. Ci sarebbe anche la gelosia tra le motivazioni che avrebbero spinto Leonardo Maria Del Vecchio, 29enne figlio dello scomparso patron di Luxottica, a rivolgersi alla Equalize srl, l’agenzia di investigazione che avrebbe sfruttato accessi illegali alle banche dati delle istituzioni creando un gigantesco mercato delle informazioni rivendute a peso d’oro. L’agenzia investigativa di cui è azionista il presidente della Fondazione Fiera Milano Enrico Pazzali ed era gestita dall‘ex super poliziotto Carmine Gallo, è oggi al centro dell’inchiesta per accesso abusivo a banche date istituzionali.
Dalle intercettazioni emergerebbe il quadro sentimentale di Del Vecchio e della giovane donna: “Io da quelle poche indagini che ho fatto ‘sta ragazza è innamorata di quell’altro…”, afferma l’emissario dell’imprenditore: “Dorme in una barca di 50metri che Leonardo ha affittato e sulla quale ci sarà una festa, quindi sabato a far salire a bordo ci mettiamo molto poco. Lei lascerà sicuramente il telefono”.
Quindi interviene l’hacker e informatico Samuele Calamucci: “Se lo lascia, per fare un’operazione del genere su un i-Phone glielo fermiamo per un paio d’ore. Gli mettiamo un trojan, in modo che capiamo dove si trova, con chi scrive, con chi messaggia…”. Secondo i magistrati, inoltre, la Equalize avrebbe chiesto a un militare della Guardia di Finanza di “entrare nelle banche Sdi del Ministero dell’Interno, di Inps e Agenzia delle Entrate” per verifiche “nei confronti dei famigliari” di Del Vecchio jr.
L’hacker Calamucci è accusato d’aver creato un falso “atto informatico pubblico” per “offuscare l’immagine di Claudio Del Vecchio, fratello di Leonardo”, e cioè un finto “rapporto” della Polizia di NewYork che “dava atto” falsamente “di un controllo eseguito” in compagnia di una persona gravata da reati sessuali.