È una catastrofe senza fine quella della regione di Valencia investita e travolta, nei giorni scorsi, da una violentissima alluvione causata dalla tempesta ‘Dana’, che ha portato sulla zona, in una manciata di ore, il quantitativo di acqua che solitamente piove in un anno. Il numero dei morti, e soprattutto quello dei dispersi, è andata aumentando con il passare delle ore e giorno dopo giorno.

Al momento, il bilancio sarebbe di almeno 214 morti e all’appello mancano qualcosa come 1.900 dispersi, buona parte dei quali potrebbero tragicamente diventare morti. Su alcuni centri della provincia, nelle drammatiche ore della serata e notte tra martedì e mercoledì, si sono abbattuti fiumi di fango scesi dalle colline, che hanno travolto tutto, riempito le strade, bloccato le automobili. Molte persone sono rimaste letteralmente imprigionate e non sono potute uscire. Le auto stesse sono state trascinate via. Una tragedia. Oltre al conto delle vittime che aumenta, sono inevitabilmente giorni di polemiche a non finire in Spagna. E nel mirino c’è il governatore di Valencia Carlos Mazón, accusato in primis per la mancanza di una adeguata allerta meteo prima del ciclone, e poi per la gestione dell’emergenza.

FOTO: Il satellite di osservazione della Terra Landsat 8 ha fotografato gli effetti della terribile alluvione che ha colpito questa settimana la regione di Valencia in Spagna. Due fotografie, scattate una l’8 ottobre e una il 30 ottobre, rivelano l’entità della massa d’acqua riversata in poche ore sul territorio colpito.

L’alluvione ha causato disagi enormi, con migliaia di persone rimaste ormai da giorni senza luce (sarebbero 50 mila) e accesso all’acqua potabile (360 mila), oltre che con pochissimo cibo. Intanto, la perturbazione che ha devastato Valencia si è spostata anche in Andalusia tra giovedì e venerdì (ci sono state inondazioni nella provincia di Huelva) e ora una nuova allerta meteo è stata diffusa per le isole Baleari. Nuove forti piogge sono attese anche sulla comunità valenciana e nell’Andalusia occidentale: Valencia e Castellon, come il sud di Tarragona. L’allerta è arancione.

Tra le polemiche che hanno investito il governatore Mazón c’è anche quella per aver chiuso l’accesso alle zone della tragedia. Una decisione che ha seguito un appello, lanciato venerdì rimasto inascoltato, a non recarsi in quelle zone alle migliaia di volontari che sono scesi in campo per aiutare. Le immagini che ieri, 1 novembre, sono rimbalzate sui social, hanno mostrato una solidarietà incredibile, con migliaia di persone in cammino, ciascuno con la propria pala in spalla: un fiume di persone dirette nelle zone della provincia di Valencia colpite più gravemente dall’alluvione. Mazón aveva invece lan ciato un appello a stare a casa, sostenendo che i volontari in campo bloccassero gli spostamenti per gli operatori di soccorso. Alla luce della chiusura degli accessi ai sobborghi della provincia di Valencia teatro della tragedia, da più parti si sono levate polemiche e l’accusa al governatore Mazón di voler nascondere qualcosa, a partire dal numero di cadaveri ancora intrappolati e non recuperati. Il paese ha messo l’esercito per assistere le popolazioni in difficoltà, con lo schieramento di oltre 1.700 militari. E ieri ne sono stati mandati nelle zone alluvionate altri 750.
Il governatore della provincia di Valencia, Carlos Mazon del Ppe: è alleato di Vox, il partito di estrema destra che nega i cambiamenti climatici. E’ per questo che l’Unità Valenciana di Emergenza è stata cancellata proprio da Mazon

Oltre al mancato allarme prima dell’alluvione, venerdì Mazón ha messo insieme un’altra brutta figura per aver detto, in un video, che il temporale si sta spostando e che la situazione era in miglioramento. Il suo dipartimento per le Emergenze aveva detto il contrario poco prima e lanciato l’allarme: il video in breve tempo è sparito dai social.

C’è poi anche un altro tassello che gli sarà rinfacciato: l’aver soppresso l’Unità Valenciana di Emergenza, che era stata istituita dall’ex governatore Ximo Puig (Psoe) per far fronte a emergenze di questo tipo. Il partito di estrema destra di cui Mazón è alleato, Vox, ha un approccio negazionista verso il tema dei cambiamenti climatici ed è anche per questo che l’Unità era stata cancellata.

LA CRONACA DI VENERDI’

Si aggrava il bilancio di vittime a Valencia per la disastrosa aluvione che ha messo in ginocchio il Sud Est della Spagna: si parla di più di 200 morti, di migliaia di sfollati e di decine di abitazioni senza né luce. Per il governo, che ha esortato la popolazione a restare a casa, “ci potrebbero essere ancora dei superstiti”. Nell’area della Comunità Valenciana soo in arrivo 500 soldati, mentre non si contano i gesti di solidarietà per sostenere famiglie e persone in difficoltà. Interrotta anche la linea dell’Alta Velocità Madri-Valencia: occorreranno tre settimane per ripristinare il Tav. Annullato il Gran Premio di Valencia della Moto Gp. Il campione del mondo uscente Bagnaia aveva fatto sapere poche ore prima di rinunciare alla gara, nonostante fosse ancora in lizza per il titolo.

“Un’orribile tragedia“, l’ha definita la ministra della Difesa spagnola, Margarita Robles, affermando che verranno arruolati nei soccorsi “tutti coloro che sono necessari. L’intero Esercito è impegnato ad aiutare nei compiti di pulizia, ricognizione aerea, salvataggio e distribuzione di aiuti essenziali nelle aree colpite”, scrive su X e sottolinea che il personale “dispiegato a terra è supportato da 15 elicotteri, 18 droni e 50 cani”. Intanto le autorità hanno aumentato il bilancio delle vittime della Dana, la ‘Depresion Aislada en Niveles Altos’ (Depressione isolata ad alta quota).

La Dana, quindi, non dà tregua alla Spagna e nuove forti piogge colpiscono nella Comunità Valenciana, nell’Andalusia occidentale e l’allerta resta alta. Diverse zone delle province di Valencia e Castellón, così come il sud di Tarragona- si legge sul quotidiano spagnolo El Pais- sono sotto allerta arancione da parte dell’Agenzia meteorologica statale, mentre in Andalusia l’allerta è rossa nelle zone costiere di Huelva, Andévalo e Condado. Una forte tempesta d’acqua, infatti, ha allagato parte del capoluogo di Huelva e zone di altri Comuni vicini.

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LA CRONACA DI IERI GIOVEDI’

 

Spagna, in un nuovo comunicato il Centro di coordinamento operativo integrato ha fatto sapere che il numero di morti per l’alluvione nella sola regione di Valencia è di 158. “Il processo di recupero e identificazione delle vittime continua”.

Sono dunque 158 i morti confermati finora nell’alluvione che ha colpito ieri la Spagna. Altri orrori sono emersi dai detriti e dagli onnipresenti strati di fango lasciati dai muri d’acqua che hanno prodotto il più mortale disastro naturale della Spagna a memoria d’uomo. Le squadre di soccorso hanno cercato i corpi nelle auto bloccate e negli edifici crollati, mentre le persone cercavano di salvare ciò che potevano dalle loro case distrutte.

L’Agenzia Meteorologica Statale spagnola (Aemet) ha mantenuto sei comunità sotto allerta arancione, il secondo livello di una scala di tre, in Andalusia, Aragona, Catalogna e Comunità Valenciana; e giallo, il livello più basso, in Castilla y León, Estremadura e Ceuta. Non esiste più nella zona l’avviso rosso, l’allerta massima, che era stata indicata stamattina a Castellón. Lo scrive El Pais.

 

La famiglia le stava cercando disperatamente da martedì notte, ma per Lourdes María García, 34 anni, e la loro bambina di tre mesi non c’è stato niente da fare. La mamma e la sua piccola sono due delle 158  vittime della Dana (Depresion Aislada en Niveles Altos) che ha investito la provincia di Valencia. Paiporta, con 25.300 abitanti, è stata una delle zone più colpite. Le strade la sera del 29 ottobre si sono riempite d’acqua, diventando come fiumi, le auto sono state trascinate via, si sono rotti muri e allagate e distrutte le abitazioni ai piani bassi. Molte persone sono salite sui tettiper trovare riparo, altri sono morti nell’attesa dei soccorsi o sono rimasti intrappolati nelle auto. Proprio come è successo a Lourdes e alla sua bimba. Sono state trascinate via dalla brutale forza della piena che le ha travolte mentre erano in macchinacon Antonio Tarazona, 59 anni, il marito e padre, unico sopravvissuto alla tragedia. Si era messo in macchina con la famiglia proprio per sfuggire all’allarme meteo e raggiungere la città di Valencia.

A riportare la sua testimonianza è il quotidiano spagnolo El Pais: “L’auto ha iniziato a galleggiare. Siamo riusciti ad ancorarci ad un segnale, ho provato a uscire dal finestrino perché l’altezza dell’acqua era di un metro e mezzo, ma la forza era brutale. Lourdes e la bambina sono rimaste in macchina. La corrente ha cominciato a trascinare l’auto verso il basso e l’ultima cosa che ho visto è stata che chiedevano aiuto dal tetto dell’auto“. Dopo essersi salvato, il marito è rimasto per ore in un reparto di accoglienza: “Era impossibile” salvarle, “non potevo fare nulla”. Ieri sera alle 22:00 la guardia civile ha confermato il ritrovamento dei due corpi. (Agenzia Dire – www.dire.it)

L’APOCALISSE

Una violenta ondata di maltempo, un’apocalisse d’acqua con piogge torrenziali e improvvise inondazioni ha colpito la zona sud e orientale della penisola iberica. Almeno 95 morti e decine i dispersi, questo il bilancio purtroppo ancora provvisorio dell’alluvione. Una improvvisa e violenta alluvione ha colpito soprattutto la provincia di Valencia. Si contano almeno 95 morti e decine di dispersi. Il sindaco della città di Utiel Ricardo Gabaldon ha raccontato che le persone sono rimaste “intrappolate come topi” a causa delle inondazioni improvvise. Massima allerta anche a Barcellona poiché le previsioni del tempo non sono i coraggianti. . Il governo ha proclamato tre giorni di lutto nazionale.
LE POLEMICHE. Ritardi nell’allerta, lavoratori non protetti e squadre di emergenza non pronte: in Spagna già esplodono le polemiche politiche. La sinistra contesta lo smantellamento dei servizi di pronto intervento e polemizzano con le aziende che non hanno fatto restare a casa i dipendenti nonostante l’allarme meteo. Il Partito Popolare da destra rimprovera al governo Sánchez di non aver interrotto le sedute del Congresso.

PRIME NOTIZIE DA VALENCIA. Piogge torrenziali e chicchi di grandine come palle da tennis: la Spagna è in ginocchio da ieri per una forte ondata di maltempo che ha portato alluvioni e disastri soprattutto nella zona di Valencia e a Malaga. A Valencia, in particolare, alcuni centri della provincia sono stati investiti dal maltempo con una violenza senza precedenti.

ll sindaco della città di Utiel vicino Valencia, Ricardo Gabaldon, ha raccontato che le persone sono rimaste “intrappolate come topi” a causa delle inondazioni improvvise. Ieri era stata lanciata un’allerta ma sembra che l’ondata di maltempo sia stata ben al di sopra del prevedibile.

Il bilancio del Centro di Coordinamento delle Emergenze (Cecopi) parla di una sessantina di morti, tra cui quattro bambini. Il presidente della Regione, Carlos Mazòn, ha parlato di “una situazione senza precedenti che nessuno ha mai visto prima”. Le immagini che arrivano dai social sono impressionanti.

 

A colpire la regione è stata quella che in gergo tecnico viene chiamata ‘Dana‘ (Depresion Aislada en Niveles Altos): si tratta di un fenomeno tipico della Spagna e del Mediterraneo occidentale, accompagnata da precipitazioni estreme. In poche ore sono caduti 400 millimetri di pioggia. Le strade si sono riempite d’acqua, diventando come fiumi, le auto sono state trascinate via, si sono rotti muri e allagate e distrutte le abitazioni ai piani bassi. Molte persone sono salite sui tetti per trovare riparo, altri sono morti nell’attesa dei soccorsi o sono rimasti intrappolati nelle auto.

 

Il servizio treni da Valencia a Madrid è sospeso, oggi nella regione sono chiuse tutte le scuole e università. Ci sarebbero 40 mila persone rimaste senza elettricità. Il presidente Mazón ha invitato la popolazione a rimanere dentro casa per non complicare le operazioni di soccorso.

La tempesta ha flagellato soprattutto l’interno della provincia di Valencia e altre aree circostanti, ha lasciato gran parte della rete ferroviaria e delle strade inaccessibili, rendendo difficili i soccorsi e i trasporti in piena emergenza. La pioggia, spiega stamattina il quotidiano spagnolo El Pais, ha superato ogni previsione, arrivando a 445 litri d’acqua per metro quadrato in alcune aree, ben oltre i 180 litri stimati ieri dalla Agencia Estatal de Meteorología (Aemet). Le conseguenze sono devastanti: numerose strade e autostrade restano chiuse, in particolare le principali vie di accesso a Valencia dalla capitale, nonché le tratte che collegano la città con Alicante, Cuenca e altre zone vicine. Le autorità hanno lanciato un appello per evitare di utilizzare le strade nelle zone colpite, così da consentire ai mezzi di soccorso di muoversi più agevolmente. Sui social media circolano da ieri alcuni video impressionanti girati dai camionisti in mezzo alla tempesta.

Il primo ministro Sanchez ha esortato i cittadini a non uscire di casa. Nel frattempo è scattata la soliderietà europea. La Commissione Ue si è detta pronta ad aiutare la popolazione duramente colpita dalle piogge torrenziali, Giorgia Meloni ha espresso solidarietà alla Spagna. Anche i club di calcio – Real Madrid, Barcellona e Valencia – si sono detti pronti ad aiutare la popolazione

 

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