La Berco di Copparo ha accolto la richiesta di sospendere fino al 14 novembre (data in cui si terrà un nuovo incontro al ministero), tutte le procedure dei licenziamenti. L’obiettivo? Favorire un confronto tra organizzazioni sindacali e vertici aziendali per trovare una soluzione che consenta di superare l’attuale procedura di licenziamento collettivo che interessa 480 dipendenti. Durante questi giorni sindacati e vertici aziendali dell’azienda della Thyssenkrupp dovranno valutare soluzioni che scongiurino i tagli dell’occupazione nello stabilimento di Copparo.
Nella riunione, alla presenza del ministro Adolfo Urso, i segretari nazionali e provinciali di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm, l’assessore regionale Vincenzo Colla, il sindaco di Copparo Fabrizio Pagnoni, rappresentanti istituzionali della Regione Veneto e del Comune di Castelfranco Veneto (sede dell’altro stabilimento del gruppo Berco) e il board aziendale hanno fatto il punto sulla vertenza. Ad attendere l’esito dinanzi a palazzo Piacentini, una delegazione di lavoratori dei siti Berco partiti nella notte verso la Capitale.
La Regione Emilia Romagna ha evidenziato come la crisi sia inaccettabile per un territorio fragile come il ferrarese che potrebbe rappresentare motivo di grande tensione sociale, coinvolgendo anche l’indotto. E’ stato chiesto il ritiro dei licenziamenti e l’avvio di soluzioni industriali, suggerendo un contratto d’area. La Regione ha chiesto anche la modifica, con un provvedimento governativo, della norma che dà la possibilità di licenziare entro 75 giorni.
La Berco, che parla di difficoltà legate alla crisi energetica e alle tensioni geopolitiche, si è detta disponibile a sospendere i licenziamenti, purché i tempi siano brevi.