sabato 28 Dicembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

VIETATO INFORMARE / Bambina mangia gli gnocchi e muore: un mistero

L’informazione italiana è ormai sprofondata nel ridicolo, là dove una classe politica screditata l’ha voluta far precipitare.  La lampante e clamorosa dimostrazione della preoccupante e grave regressione è un fatto di cronaca avvenuto a Roma, di cui però, per effetto della famigerata Legge Cartabia, non si son avuti i particolari, tenuti rigorosamente nascosti. Insomma, ai cittadini, come ai tempi del fascismo, viene negato il diritto di essere informati. La vicenda da professionereporter.euMangia gli gnocchi al ristorante, muore a 9 anni per la reazione allergica”. Titolo di apertura di pagina 7 della Cronaca di Roma de la Repubblica, lunedì 9 dicembre 2024.

Notizia clamorosa, agghiacciante. Peccato che sembri una favola raccontata davanti al camino. La bambina “la chiameremo Paola”, scrivono i due cronisti che firmano il pezzo. Il ristorante? Pesce, carne, trattoria, lusso, centro, periferia? Nell’articolo non se ne trova traccia. I nomi dei genitori? Che lavoro fanno, hanno altri figli? Niente di niente. Dove abita la famiglia, al centro, a est, a ovest, a Roma nord, a Roma sud? Nessun indizio. Anzi, qui c’è una lieve, sottile traccia da cui un lettore investigatore potrebbe far partire un’indagine: “La bambina è stata trasportata nel pronto soccorso più vicino, quello del Policlinico Casilino”. Pronto soccorso più vicino a casa, perché il malore fatale è avvenuto dopo il pranzo, quando tutti erano tornati nell’abitazione di famiglia. Poi, dal Policlinico Casilino “Paola” è stata trasferita al Policlinico Gemelli (nella foto), dove “è arrivata ormai senza vita”.

Il giornale alla fine scrive che la vicenda della bambina ricorda quella della turista inglese di 14 anni morta il 24 ottobre dopo aver mangiato un dolce in un ristorante della capitale. In quel caso sotto accusa erano finite le arachidi non dichiarate nel menu. Anche qui nessun nome, di nessuno.

Qual è il motivo di tanta reticenza? Le direttive della Legge Cartabia per cui solo il Procuratore in conferenza stampa può dare particolari sui fatti di cronaca e il conseguente zelo delle forze dell’ordine? Ma qui non ci sono arresti, non c’entra la presunzione d’innocenza che quella legge intende far valere. C’è una tragedia, come purtroppo ne capitano, e c’è il diritto di cronaca, che va esercitato con discrezione e vicinanza con chi è colpito. Di certo, però, la cronaca senza nomi, indirizzi e circostanze, vale a dire senza dettagli, si può anche smettere di fare. E’ inutile, meglio una storia horror, o di fate.

da professionereporter.eu

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