Le multe stradali sono il tesoro da cui i Comuni italiani attingono risorse per garantire i servizi, ma spesso non quelli indicati dalla legge.
Come previsto dall’articolo 208 del Codice della Strada, la somma incassata dallo Stato o dall’ente locale che accerta la contravvenzione – dovrebbe essere destinata all’attuazione del Piano Nazionale della sicurezza stradale, alla manutenzione delle strade e alla loro messa in sicurezza.
Ma non sempre è così, almeno se si presta attenzione allo stato delle strade, con buche, avvallamenti, asfalti lacerati e senza guard-rail. Poi c’è l’Articolo 142 (sui Limiti di velocità) secondo cui i proventi devono essere destinati al 100% alla manutenzione e messa in sicurezza delle infrastrutture, nonché per potenziare le attività di controllo. Non sempre però questo avviene.
Gli enti, soprattutto i Comuni, che non rispettano questa prescrizione possono già subire a loro volta delle contravvenzioni ma la norma fa acqua con due particolari criticità: i proventi contravvenzionali affluiscono direttamente alle casse degli enti locali e non sembra possibile che il Ministero dell’Interno intervenga su di esse; a prescindere dal soggetto che possa intervenire con prelievi sui bilanci degli enti locali, la sanzione risulta comunque inapplicabile se dallo stesso ente locale non è stata trasmessa la relazione dei proventi incassati.
Le venti più grandi città italiane, secondo la rendicontazione pubblicata dal Codacons, nel 2022 hanno incassato più di mezzo miliardo di euro dalle sanzioni per le violazioni del codice. Introiti generosi, con un incremento del 37% rispetto al 2021, quando il lockdown però limitò e parecchio la circolazione stradale.
“La ripresa della circolazione delle auto dopo il periodo della pandemia – ha commentato il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – ha di sicuro inciso sul forte aumento delle sanzioni, ma i dati dimostrano come permangano gravi criticità circa l’uso degli autovelox, spesso piazzati sulle strade in modo del tutto scorretto al solo scopo di far cassa e utilizzare gli automobilisti italiani come veri e propri bancomat”.
Milano si conferma in testa alla classifica dei Comuni italiani che hanno registrato i più alti proventi grazie alle multe. Lo afferma il Codacons, che ha reso noto i dati emersi dalla rendicontazione ufficiale che entro il 31 maggio di ogni anno gli enti locali devono fornire al Governo per essere poi pubblicati dal Ministero dell’Interno.
Con oltre 151,5 milioni di euro di incassi nel 2022, Milano è la città che guadagna di più – analizza il Codacons, che ha messo a confronto i dati di tutti i capoluoghi italiani – Al secondo posto si piazza Roma, con 133 milioni, e molto più distaccate troviamo Firenze (46 milioni), ma in testa per l’ammontare delle sanzioni da autovelox, Bologna (43) e Torino (40 milioni circa). Tra i capoluoghi che registrano invece i proventi più bassi troviamo Catanzaro, con poco più di 812mila euro incassati nel 2022, e Aosta (917mila euro).