Il Portogallo, da tempo uno dei Paesi a più alto tasso di sviluppo in Europa, ha varato una riforma fiscale in favore dei giovani, anche stranieri. Da gennaio 2025 sono entrate in vigore importanti novità fiscali per le nuove generazioni. La manovra finanziaria, approvata dal Parlamento, contiene un ampliamento dell’applicazione del regime denominato Irs Jovem, già oggi previsto a sostegno dei giovani lavoratori. La misura, criticata dal Fondo Monetario Internazionale, consente un’esenzione totale o parziale dal pagamento dell’imposta sui redditi da lavoro dipendente o autonomo.
In particolare, tale regime accorda ai suoi beneficiari un’esenzione, decrescente, dalle imposte sui redditi da lavoro, che riguarda il 100% dell’imponibile per il primo anno, il 75% gli anni dal secondo al quarto, per passare poi al 50% del reddito nel quinto, sesto e settimo anno, per scendere infine al 25% dall’ottavo al decimo anno.
Le nuove norme – scrive FiscoOggi, la rivista online dell’Agenzia delle Entrate – incidono sulle disposizioni del Código do Imposto sobre o Rendimento das Pessoas Singulares sui redditi da lavoro dipendente e autonomo. Grazie alla nuova Legge di Bilancio, a partire da gennaio 2025, la durata del regime Irs Jovem passerà da 5 a 10 anni. Inoltre, diversamente da quanto prima previsto, non sarà più richiesto il completamento del ciclo di studi per accedere. L’ampliamento temporale delle agevolazioni consentirà così di beneficiare dell’esenzione fiscale fino ai 35 anni. L’obiettivo dichiarato del Governo, con tale misura, è contrastare l’elevato tasso di emigrazione dei giovani portoghesi e favorire il rientro di quelli espatriati. L’agevolazione è applicabile anche agli stranieri sotto i 35 anni che decidono di prendere residenza e lavorare nel Paese.
Ma c’è un’altra novità che renderà ancora più attrattivo Irs Jovem, ed è l’aumento del limite massimo di reddito fino al quale si applicano le esenzioni. Infatti, tale limite passerà a 28.009 euro, ovvero 55 volte l’Ias, l’Indice di sostegno sociale (mentre in passato tale limite era fissato a 10/20 o 40 Ias).
Negli anni in cui non sono presenti redditi da lavoro, l’esenzione non si applica, ma può essere ripresa negli anni successivi fino al raggiungimento dei 10 anni complessivi di beneficio. Di contro, rimangono i limiti soggettivi già previsti dall’attuale normativa per l’accesso a Irs Jovem. Infatti, restano esclusi dalla sua applicazione i contribuenti che usufruiscono già dei seguenti benefici fiscali: regime di residenza non abituale, incentivo alla ricerca scientifica e all’innovazione, programma Regressar o che hanno una situazione fiscale non in regola.
Il Portogallo, in questo modo, archivia la stagione delle agevolazioni per i pensionati stranieri e impiega ora la leva fiscale per contrastare la fuga dei giovani dal Paese. Il Fmi ha ammonito il Governo di Lisbona sui costi elevati della misura, sollevando altresì dubbi sulla sua effettiva efficacia nel contrasto all’emigrazione dei giovani portoghesi dal Paese.
In particolare, riguardo la Legge Bilancio approvata dal Governo portoghese, il Fmi ha osservato che: “Un livello di entrate temporaneamente più consistente probabilmente aiuterà a raggiungere gli obiettivi fiscali, ma le nuove riduzioni fiscali e gli aumenti di salari e pensioni devono essere attentamente calibrati (…) Le misure fiscali dovrebbero essere progettate nell’ambito di una riforma fiscale completa volta a semplificare il sistema e ridurre significativamente le esenzioni”.
Il progetto è il risultato di un compromesso tra il governo di centrodestra e il Partito Socialista (PS), che aveva presentato la proposta all’inizio del 2024. Coloro che guadagnano uno stipendio medio di poco meno di 20.000 euro pagavano un’aliquota fiscale del 26% oltre i 16.500 euro. Oggi chi ha meno di 35 anni e guadagna fino a 28.000 euro non pagherà alcuna imposta per il primo anno. L’onere fiscale aumenterebbe poi progressivamente nell’arco di un decennio. Le misure si applicheranno anche agli stranieri.