L’esibizione di ricchezze e potere nel giorno dell’insediamento di Trump fa a pugni con i dati sulla povertà nel mondo pubblicati oggi da Oxfam, il movimento che lotta contro le disuguaglianze e che vuole porre fine alla povertà e all’ingiustizia. Anni e anni di cattiva politica nel mondo hanno favorito i privilegiati e intrappolato i più nella povertà causando la disuguaglianza e azzerando le opportunità per prosperare, non solo per sopravvivere. Le fortune di un’oligarchia di miliardari sono alimentate da “eredità, clientelismo e monopoli, mentre i poveri hanno smesso di diminuire”. E l’ora più buia per l’uguaglianza nel mondo. Il rapporto smentisce una serie di verità presunte su ricchezza e povertà, e descrive compiutamente i guasti di un sistema economico che perpetuca intollerabili disparità risalenti addirittura al colonialismo.
Oxfam documenta un aumento poderoso della ricchezza estrema nell’ultimo triennio mentre la povertà globale rimane inchiodata a livelli pre-pandemici. Che cosa fare? Tassa sui patrimoni, niente condoni e lotta all’evasione fiscale, tanto per cominciare, ma sono proposte che in gran parte del mondo gli elettori rifiutano stando al generale spostamento a destra delle opinioni pubbliche, verso politiche iperliberiste e capitalistiche senza freni.
Nel giorno dell’insediamento alla Casa Bianca di Donald Trump – con tutto il codazzo di miliardari in prima fila, molto tempestivi nel correre in soccorso del vincitore – risuonano come profetiche le parole di uno di loro, un miliardario come Warren Buffet, soprannominato l’oracolo di Omaha per la sua abilità di previsione negli investimenti finanziari: «In questi anni – disse – è in corso una lotta di classe, è vero, ma è la mia classe, la classe ricca, che sta facendo la guerra e che la sta vincendo». E i poveri? Oggi sognano che i ricchi lascino cadere qualche briciola.
Il preambolo è necessario per trarre una prima conclusione dai dati sulle diseguaglianze nel mondo emersi dalla nuova edizione del rapporto Oxfam pubblicato in occasione dell’apertura del lavori del World Economic Forum a Davos.
In sintesi: dal 2020 i cinque uomini più ricchi al mondo (Elon Musk, Bernard Arnault, Jeff Bezos, Larry Ellison e Warren Buffett) hanno più che raddoppiato, in termini reali, le proprie fortune – da 405 a 869 miliardi di dollari – a un ritmo di 14 milioni di dollari all’ora, mentre la ricchezza complessiva di quasi 5 miliardi di persone più povere non ha mostrato un barlume di crescita. Ai ritmi attuali, nel giro di un decennio potremmo avere il primo trilionario della storia dell’umanità (trilionario è un uomo che ha un patrimonio di 1000 miliard. Mille miliardi è un numero a 12 zeri) ma ci vorranno 230 anni per porre fine alla povertà.
Nel rapporto Disuguaglianza: il potere al servizio di pochi scopriamo che l’aumento della ricchezza estrema nell’ultimo triennio è stato poderoso, mentre la povertà globale rimane inchiodata a livelli pre-pandemici. Oggi, i miliardari sono, in termini reali, più ricchi di 3.300 miliardi di dollari rispetto al 2020 e i loro patrimoni sono cresciuti tre volte più velocemente del tasso di inflazione.
In Italia, il quadro tra il 2021 e il 2022 mostra quasi un dimezzamento della quota di ricchezza detenuta dal 20% più povero (passata dallo 0,51% allo 0,27%), a fronte di una sostanziale stabilità della quota del 10% più ricco degli italiani. Le soluzioni suggerite sono sempre le stesse: tassa sui patrimoni, niente condoni e lotta all’evasione fiscale.
La ricchezza dei miliardari è cresciuta in termini reali nel 2024 di 5,7 miliardi di dollari al giorno, un ritmo tre volte superiore rispetto all’anno precedente. Il rapporto Oxfam viene pubblicato in occasione dell’apertura del lavori del World Economic Forum a Davos. Ogni settimana, rileva il rapporto, il numero dei miliardari aumenta di 4 unità. Allo stesso tempo il numero di persone che vivono sotto la soglia di povertà di 6,85 dollari al giorno è oggi lo stesso del 1990, poco più di 3,5 miliardi di persone e, alle tendenze attuali, ci vorrebbe piùdi un secolo per portare l’intera popolazione mondiale sopra tale soglia.
Anche il rallentamento del tasso di riduzione della povertà estrema (condizione in cui versa chi non dispone di risorse superiori a 2,15 dollari al giorno) tende a consolidarsi, allontanando l’obiettivo di eliminare la povertà globale entro il 2030. Nel 2024 il numero di miliardari è salito a 2.769 rispetto ai 2.565 del 2023. Il valore dei loro patrimoni è aumentato da 13.000 a 15.000 miliardi di dollari in soli 12 mesi. In particolare. la ricchezza dei 10 uomini più facoltosi al mondo è cresciuta, in media, di quasi 100 milioni di dollari al giorno. Se un anno fa Oxfam prevedeva la comparsa del primo trilionario entro un decennio, ora, alla luce dell’attuale tasso di crescita della ricchezza estrema, prevede che entro dieci anni ve ne saranno cinque.
“L’incapacità di contenere la concentrazione di ricchezza tende a consolidare il potere nelle mani di pochi e generare paperoni trilionari – ha commentato Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia – Un’inversione di tendenza è necessaria, ma il contesto politico la complica. La precarizzazione economica e la marginalizzazione culturale di ampie fasce della popolazione favoriscono proposte politiche identitarie – come quelle che si vanno radicando negli Stati Uniti, con la rielezione di Donald Trump, e nel vecchio continente – che mirano a creare artificiose contrapposizioni tra gli emarginati. Una strategia che permette di tenere in secondo piano il mancato raggiungimento di risultati economico-sociali a beneficio dei più vulnerabili, mentre persegue politiche che avvantaggiano chi è già in posizione di privilegio. Cosi’, l’obiettivo di un’economia più inclusiva e una società più dinamica ed equa si allontana”.