mercoledì 23 Ottobre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

Papa Francesco operato all’addome già scherza con i medici del Gemelli

Papa Francesco al termine dell’udienza generale è ancora ricoverato al Policlinico Gemelli dove ieri si è sottoposto a un intervento chirurgico di laparotomia e plastica della parete addominale con protesi. Dopo l’intervento ha scherzato con i medici: “A quando la nuova operazione?”

L’operazione, concertata nei giorni scorsi dall’equipe medica che assiste Francesco, sì è resa necessaria a causa di un laparocele incarcerato che sta causando sindromi sub occlusive ricorrenti, dolorose e ingravescenti. La degenza durerà diversi giorni per permettere il normale decorso post operatorio e la piena ripresa funzionale. E’ il terzo intervento chirurgico cui si sottopone il pontefice.

Il laparocele è un’ernia addominale che si forma in corrispondenza di una cicatrice formatasi in corrispondenza di una cicatrice frutto, nel caso del Papa, di un precedente intervento all’intestino. Vediamo di che cosa si tratta, quali sono i sintomi e i possibili rischi associati a questo tipo di disturbo.

In Italia, secondo un rapporto della Società di Chirurgia Endoscopica (Sice), si registrano ogni anno circa 17mila casi di laparoceli ed ernie ventrali primitive. Si tratta della fuoriuscita di un viscere o di parte di esso dalla sua sede naturale.

La differenza fra laparoceli ed ernie ventrali primitive è che i primi si sviluppano specificamente in corrispondenza di cicatrici legate a incidenti o, spesso, a interventi chirurgici all’addome. E’ il caso di Bergoglio, che nel 2021 si era dovuto sottoporre ad un’operazione all’intestino a causa di un’infiammazione dei diverticoli (estroflessioni non fisiologiche del tubo digerente che più frequentemente interessano l’intestino crasso).

L’intervento chirurgico diventa obbligatorio e, a seconda della gravità, a volte richiede di essere eseguito subito. L’intervento prevede l’asportazione dell’escrescenza e l’irrobustimento dei tessuti interessati attraverso l’inserimento di apposite protesi. Può essere fatto con la laparoscopica o tramite chirurgia tradizionale. In tutte e due i casi è richiesta l’anestesia totale.

 

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