Monte Paschi di Siena ha presentato un’Offerta pubblica di scambio (Ops) volontaria, interamente in azioni, sulla totalità delle azioni di Mediobanca per un valore di 13,3 miliardi. Mediobanca considera l’Ops ostile. All’orizzonte si staglia il vero obiettivo: le Assicurazione Generali.
Un vero colpo di scena nel risiko del sistema bancario italiano. L’istituto di credito senese, annuncia che la ‘business combination’ darebbe vita a un nuovo campione nazionale del settore bancario: il terzo nei segmenti chiave con una forte complementarità di prodotti e servizi e caratterizzato da un mix altamente diversificato e resiliente, con rilevanti sinergie industriali.
Il nuovo gruppo, nei propositi del Monte dei Paschi, porterebbe a proteggere e sviluppare i due brand di per sé molto forti, preservandone il posizionamento e le competenze uniche e consentendo alle famiglie e alle imprese italiane di accedere a una piattaforma di servizi bancari più ampia e integrata.
L’ulteriore vantaggio di questo nuovo moderno ‘campione bancario’ starebbe nella valorizzazione dei talenti di entrambe le organizzazioni, grazie alle opportunità di arricchimento e integrazione reciproca, generando innovazione e crescita. Significativa, in questo senso, la creazione prospettata di valore per tutti gli azionisti con una maggiore redditività e una forte solidità patrimoniale, unitamente a un dividendo sostenibile e in aumento premio del 5,03% rispetto al prezzo ufficiale di Mediobanca del 23 gennaio 2025.
Il compimento dell’Ops nei propositi dei vertici di Mps consentirebbe, inoltre, un’accelerazione nell’utilizzo delle cosiddette dta detenute in proprio, ovvero i crediti di imposta, con un valore attuale netto stimato a beneficio degli azionisti di Mediobanca di 1,2 miliardi, pari a circa il 10% della sua attuale capitalizzazione di mercato.
“Con questa operazione di natura industriale vogliamo segnare un nuovo approccio nel percorso di consolidamento del settore bancario che in maniera innovativa crea valore da subito sia per gli azionisti di Mps che di Mediobanca, e ritengo anche per l’intero sistema Paese – dichiara l’amministratore delegato del Monte dei Paschi Luigi Lovaglio – puntiamo a un nuovo campione nazionale, con due brand di eccellenza, che vogliamo proteggere e ancor più valorizzare. Un nuovo e moderno gruppo bancario altamente competitivo, leader in business specialistici chiave e con una forte solidità patrimoniale, che si pone l’obiettivo di svolgere in modo sempre più virtuoso il ruolo di sostegno a famiglie, imprese e comunità locali”.
Insieme e a beneficio di tutti gli azionisti, aggiunge Lovaglio, “abbiamo l’opportunità di creare un player con un modello di banca globale best-in-class e resiliente, facendo leva su competenze distintive e complementari, capillari reti distributive e agili piattaforme digitali. Una combinazione di business unica di talenti, know-how, brand e valori. La giusta sintesi per un’eccellenza italiana su cui costruire un futuro di crescita e innovazione a beneficio di clienti, dipendenti, azionisti e tutti gli altri stakeholder”.
I vertici di Mediobanca considerano “ostile” la mossa di Mps. L’operazione porterebbe a un terremoto del sistema bancario italiano ed è stata architettata da Francesco Gaetano Caltagirone e dalla Delfin, holding della Famiglia Del Vecchio che insieme detengono il 14,7% di Mps (Caltagirone il 5,07, Delfin il 9,7%) e il 27,5% di Mediobanca (7,7 % il finanziere romano, 19,8% i Del Vecchio). Senza dimenticare che la maggioranza della banca senese è ancora del Mef , Ministero dell’Economia e Finanze, con una quota dell’11,7%.
Tra i primi commenti: “L’offerta di Mps è destinata a fallire”, o “l’Ops, con Dolfin e Caltagirone in prima fila, punta all’obiettivo grosso: le Generali”.