La vita degli italiani vale meno: se ti infortuni o nella malaugurata sorte di un decesso , la compagnie assicurative pagheranno meno rispetto a oggi. I risarcimenti non patrimoniali previsti nelle nuove tabelle decurtano, infatti, il valore della vita, ovviamente a tutto vantaggio delle assicurazioni che si sono autoassegnate almeno 500 milioni di euro.
In tema di responsabilità civile delle Auto (Rc), Assoutenti esprime forte preoccupazione per l’entrata in vigore del D.P.R. 13 gennaio 2025, n. 12, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 18 febbraio 2025, che introduce la Tabella Unica Nazionale per la liquidazione del danno non patrimoniale da lesioni di non lieve entità.
Se da un lato si persegue un obiettivo di uniformità, dall’altro l’impatto di queste tabelle rischia di ridurre di parecchio i risarcimenti per le vittime di lesioni serie, gravi e gravissime. Le prime stime indicano una diminuzione di circa il 10%, traducendosi in un risparmio annuo per le compagnie assicurative di circa 500 milioni di euro, a discapito delle vittime e a vantaggio dei bilanci, già pingui.
Le riflessioni espresse dal Consigliere della Corte di Cassazione Marco Rossetti su questo tema non trovano il consenso dell’ente del Terzo Settore: “Non condividiamo alcune delle sue conclusioni, che appaiono molto vicine alle posizioni delle compagnie assicurative. La nostra priorità rimane la tutela dei diritti dei danneggiati, che rischiano di subire un’ingiusta decurtazione del valore della loro vita e della loro sofferenza. Prima dei bilanci delle compagnie vengono i diritti costituzionali delle vittime della strada e della responsabilità sanitaria – dichiara il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso – Non vorremmo che questa decisione fosse un regalo all’industria assicurativa, pagato con il sacrificio economico e morale dei cittadini”.
Già nel 2021 Assoutenti e altre associazioni del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti (CNCU) si erano opposte a tentativi simili di riduzione dei risarcimenti. Anche il Consiglio di Stato, lo scorso febbraio, aveva sottolineato le incongruenze del provvedimento, richiamando la necessità di riferirsi ai parametri consolidati della giurisprudenza, come le Tabelle di Roma e Milano. Assoutenti chiede dunque al Governo una revisione immediata della normativa, affinché venga garantita un’equa tutela per le vittime e si impedisca una svalutazione inaccettabile del danno alla persona.