Addio settimane bianche. Le presenze degli italiani sulle località di montagna sono crollate. La causa? I pesanti rincari dei servizi sulla neve degli alloggi. I dati parlano di un  milione di italiani in meno rispetto all’anno scorso con tariffe aumentate in molti casi del 30 per cento, come ad esempio gli skipass. “I rincari hanno fatto sciogliere la voglia di neve” è stato il commento ironico più ricorrente degli appassionati, costretti quest’anno a restare in città o ad accorciare la presenza in montagna ricorrendo al mordi e fuggi “.

Rispetto allo scorso anno, quindi, quasi 1 milione di italiani ha rinunciato alle vacanze sulla neve, complici i pesantissimi rincari delle tariffe che hanno investito il comparto del turismo invernale. E nel confronto col 2023, il calo è addirittura più drastico e sfiora 4 milioni di presenze in meno. Lo afferma Assoutenti, commentando i dati diffusi da Federalberghi.

Se lo scorso anno furono circa 9 milioni gli italiani che si concessero una vacanza sulla neve, nel 2025 il numero si ferma a 8,2 milioni – spiega Assoutenti – Impietoso il confronto col primo trimestre del 2023 quando, secondo la stessa Federalberghi, furono 12 milioni i cittadini che si regalarono una settimana bianca o un weekend sulla neve.

“Il forte calo delle presenze è dovuto al fatto che la classica settimana bianca è sempre più un salasso per gli appassionati della neve, a causa della valanga di rincari che si è abbattuta negli ultimi tre anni su tutto il comparto della montagna – spiega il presidente Gabriele Melluso – Le tariffe degli skipass hanno continuato a salire senza sosta, registrando in alcune zone sciistiche rincari che sfiorano il +30% in tre anni, per non parlare delle strutture ricettive dove i rincari sono stati nell’ordine del +20% rispetto al 2021”.

“Come avevamo previsto gli aumenti dei prezzi si sono rivelati un’arma a doppio taglio per il comparto del turismo, perché gli italiani reagiscono all’aumento delle tariffe modificando le proprie abitudini e tagliando il numero di notti fuori casa. Non a caso il giro d’affari delle vacanze sulla neve è passato dai 9,6 miliardi di euro del 2023 ai 5,8 miliardi del 2025, con una contrazione del -39%” – conclude Melluso.

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