mercoledì 16 Aprile 2025

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

TIRRENIA / Biglietti gratis ai magistrati per chiudere un occhio sui controlli

GENOVA – “Carte gold” per viaggiare in Sicilia e Sardegna senza pagare a chi poteva chiudere un occhio su controlli e procedure amministrative. Si indaga anche per corruzione nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla procura di Genova che ha portato, la settimana scorsa, al sequestro di tre traghetti della società Cin-Tirrenia, per un importo equivalente di oltre 64 milioni.

Dietro alle accuse di falso e frode in forniture pubbliche per aver utilizzato imbarcazioni prive dei requisiti di legge per il servizio di continuità territoriale tra Genova e Porto Torres, secondo l’accusa ci sarebbero infatti la compiacenza e i mancati controlli in cambio di biglietti gratuiti. Nell’ambito del primo filone dell’inchiesta, che va avanti da oltre due anni, sono stati disposti due arresti domiciliari e undici misure interdittive, per cui domani, mercoledì 16 aprile, cominceranno gli interrogatori, nei confronti di graduati delle Capitanerie di porto italiane e di dipendenti del gruppo Cin, che avrebbero ricevuto una novantina di biglietti gratuiti o scontati, per un valore di poco inferiore ai 20.000 euro.

Ma un secondo filone di inchiesta riguarda un’altra quarantina di persone tra funzionari dell’azienda, pubblici ufficiali (ammiragli, alti funzionari di prefetture e questure, appartenenti alle forze dell’ordine) e perfino due magistrati (per cui i fascicoli sono stati trasmessi alla Procura di Torino) che avrebbero ricevuto biglietti per viaggiare con destinazione Sicilia e Sardegna.

L’INCHIESTA

Biglietti omaggio a magistrati, ammiragli, appartenenti alle forze dell’ordine e funzionari di varie prefetture per viaggi con i traghetti della Tirrenia – Compagnia Italiana di Navigazione – diretti verso le isole. E’ quanto emerso dalle indagini della Procura di Genova che ha ipotizzato le accuse di corruzione, reato venuto alla luce da un nuovo filone dell’inchiesta che ha portato al sequestro di tre traghetti e ora all’emissione di una quarantina di avvisi di garanzia nei confronti dei vari funzionari che avrebbero viaggiato a scrocco con le navi della Tirrenia con carte “gold” fornite dalla società.

Nell’altro filone, quello che riguarda l’indagine sulle frodi in pubbliche forniture e che ha portato al sequestro di 64 milioni di euro alla compagnia di navigazione, cominceranno mercoledì i primi interrogatori davanti al gip delle 13 persone coinvolte. Il pubblico ministero Walter Cotugno ha chiesto gli arresti domiciliari per due e 11 interdittive.

L’inchiesta, ha precisato il procuratore Nicola Piacente, non impedisce alla società il regolare servizio dopo che la compagnia ha ripristinato le condizioni di regolarità per navigare.

L’inchiesta, a quanto si è appreso, nasce dal contratto tra Tirrenia e il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la linea Genova-Porto Torres che avrebbe beneficiato di risorse pubbliche. Secondo gli inquirenti, la compagnia di navigazione avrebbe impiegato alcune navi della propria flotta prive dei requisiti in materia ambientale. Componenti dei motori principali e dei diesel generatori di corrente, inoltre, sarebbero stati manomessi o sostituiti con pezzi di ricambio non originali.

La presunta frode sarebbe stata occultata con attestazioni false che avrebbero permesso alla compagnia di evitare il fermo della navigazione. Gli accertamenti sono stati eseguiti a bordo di alcune motonavi della flotta della compagnia, durante i quali sono state accertate varie irregolarità e ipotesi di falso e contraffazione.

La pubblica opinione, qualora le accuse di corruzione venissero confermate, attende ora di conoscere i nomi delle personalità che avrebbero usufruito delle carte gold per viaggiare gratis verso la Sardegna.

 

 

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