GENOVA – “Carte gold” per viaggiare in Sicilia e Sardegna senza pagare a chi poteva chiudere un occhio su controlli e procedure amministrative. Si indaga anche per corruzione nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla procura di Genova che ha portato, la settimana scorsa, al sequestro di tre traghetti della società Cin-Tirrenia, per un importo equivalente di oltre 64 milioni.
Dietro alle accuse di falso e frode in forniture pubbliche per aver utilizzato imbarcazioni prive dei requisiti di legge per il servizio di continuità territoriale tra Genova e Porto Torres, secondo l’accusa ci sarebbero infatti la compiacenza e i mancati controlli in cambio di biglietti gratuiti. Nell’ambito del primo filone dell’inchiesta, che va avanti da oltre due anni, sono stati disposti due arresti domiciliari e undici misure interdittive, per cui domani, mercoledì 16 aprile, cominceranno gli interrogatori, nei confronti di graduati delle Capitanerie di porto italiane e di dipendenti del gruppo Cin, che avrebbero ricevuto una novantina di biglietti gratuiti o scontati, per un valore di poco inferiore ai 20.000 euro.
Ma un secondo filone di inchiesta riguarda un’altra quarantina di persone tra funzionari dell’azienda, pubblici ufficiali (ammiragli, alti funzionari di prefetture e questure, appartenenti alle forze dell’ordine) e perfino due magistrati (per cui i fascicoli sono stati trasmessi alla Procura di Torino) che avrebbero ricevuto biglietti per viaggiare con destinazione Sicilia e Sardegna.
L’INCHIESTA
Biglietti omaggio a magistrati, ammiragli, appartenenti alle forze dell’ordine e funzionari di varie prefetture per viaggi con i traghetti della Tirrenia – Compagnia Italiana di Navigazione – diretti verso le isole. E’ quanto emerso dalle indagini della Procura di Genova che ha ipotizzato le accuse di corruzione, reato venuto alla luce da un nuovo filone dell’inchiesta che ha portato al sequestro di tre traghetti e ora all’emissione di una quarantina di avvisi di garanzia nei confronti dei vari funzionari che avrebbero viaggiato a scrocco con le navi della Tirrenia con carte “gold” fornite dalla società.