venerdì 29 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

Accordo in Europa: i rider saranno lavoratori dipendenti non più autonomi

I 27 ministri del lavoro dell’Unione Europea hanno raggiunto un’intesa sulle nuove regole di tutela dei 28 milioni di rider e lavoratori delle piattaforme digitali come Uber, tassisti, Deliveroo e Glovo.  L’annuncio è arrivato dalla presidenza di turno della Svezia.

Tra i punti principali della posizione comune dei Ventisette vi è l’inquadramento dei lavoratori della gig economy – lavoro a chiamata, occasionale e temporaneo – come dipendenti e non più autonomi. Stabilite anche le prime norme sull’uso dell’intelligenza artificiale da parte delle piattaforme. Il via libera dei ministri apre ora la strada ai negoziati con il Parlamento e la Commissione Ue per l’intesa finale.

“La gig economy ha portato molti benefici alle nostre vite, ma questo non deve andare a scapito dei diritti dei lavoratori – ha commentato Paulina Brandberg, ministro svedese per l’uguaglianza di genere e la vita lavorativa – l’approccio del Consiglio Occupazione rappresenta un buon equilibrio tra la protezione dei lavoratori e la certezza del diritto per le piattaforme che li impiegano”.

Due i miglioramenti previsti dall’intesa: la determinazione del corretto status delle persone che lavorano per le piattaforme digitali e le prime norme europee  sull’uso dell’intelligenza artificiale sul posto di lavoro – evidenzia il Consiglio in una nota – Attualmente la maggior parte dei 28 milioni di lavoratori su piattaforma dell’Ue, inclusi tassisti, lavoratori domestici e rider di consegne di cibo, sono formalmente lavoratori autonomi.

Tuttavia, alcuni di loro devono rispettare molte delle stesse regole e restrizioni di un lavoratore subordinato”. Una circostanza che, sottolineano i ministri, “indica che hanno effettivamente un rapporto di lavoro e dovrebbero quindi godere dei diritti del lavoro e della protezione sociale concessi ai lavoratori ai sensi del diritto nazionale e dell’Ue”.

I lavoratori, inoltre, dovranno essere informati sull’uso di sistemi automatizzati di monitoraggio e decisionali”, e che gli algoritmi siano “monitorati da personale qualificato, che gode di una protezione speciale da trattamenti avversi”.

I criteri per valutare l’esistenza di una forma di lavoro dipendente  saranno: limiti massimi alla somma di denaro che i lavoratori possono ricevere; restrizioni alla possibilità di rifiutare il lavoro; norme che regolano il loro aspetto o comportamento.

Nei casi in cui si applica la presunzione legale, “spetterà alla piattaforma digitale dimostrare che non esiste un rapporto di lavoro secondo la legge e la prassi nazionale; le piattaforme di lavoro digitali utilizzano regolarmente algoritmi per la gestione delle risorse umane. Di conseguenza, i lavoratori delle piattaforme “si trovano spesso di fronte a una mancanza di trasparenza su come vengono prese le decisioni e su come vengono utilizzati i dati personali”.

In Italia Just Eat, piattaforma di food delivery, già assume i rider come lavoratori dipendenti applicando il contratto nazionale della Logistica dopo un accordo con i sindacati.

Just Eat applica ai rider un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato basato sul CCNL Logistica, Trasporto, Merci e Spedizione, che garantisce i diritti sindacali e il diritto al trattamento economico e normativo del contratto nazionale che prevede l’applicazione di festività, lavoro straordinario, ferie, malattia, maternità/paternità.

La retribuzione segue le tabelle previste dal CCNL con un compenso orario che di norma non sarà inferiore a 9 euro sino alla maturazione di un’anzianità lavorativa della durata complessiva di due anni. A un salario orario di partenza di 8,50 euro si aggiunge infatti il premio di risultato di 0.25 euro a consegna e l’accantonamento del Tfr, oltre alle eventuali maggiorazioni per il lavoro supplementare, straordinario, festivo e notturno.

Sono previsti diversi regimi orari di part time (da 10, 20 o 30 ore) e i turni vengono pianificati mediante un’app dove il rider dà la sua disponibilità per la settimana successiva e Just Eat, considerando la preferenza, procede alla pianificazione della settimana lavorativa.

Sono previste indennità a titolo di rimborso chilometrico per l’utilizzo del proprio mezzo per le consegne, ciclomotore o bicicletta, e l’applicazione piena e integrale delle norme vigenti in materia di salute e sicurezza e consegna di tutti i DPI previsti dalla normativa vigente, dotazioni di sicurezza gratuite fornite da Just Eat come casco, indumenti ad alta visibilità, indumenti antipioggia e zaino per il trasporto del cibo, oltre a igienizzanti e mascherine anti-Covid.

Inoltre, in aggiunta alle coperture assicurative fornite dagli istituti di previdenza ed assistenza pubblici (Inps e Inail) a tutti i dipendenti sarà fornita un’assicurazione nel caso si verifichi un incidente grave sul lavoro.

Articoli correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

CATEGORIE ARTICOLI

Articoli recenti