lunedì 25 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

La morte dei cinque passeggeri del Tiran

Già nel tardo pomeriggio si erano ridotte a zero le speranze di trovare il batiscafo con cinque persone a bordo disperso da domenica nelle acque del Canada nella discesa a 3.800 metri di profondità  per osservare il relitto del Titanic. I sonar nelle ultime ore avevano  captato dei suoni  intermittenti proveniente dagli abissi. I passeggeri sono rimasti troppo tempo in carenza d’ossigeno e in serata sono stati dichiarati morti.

L’annuncio è stato dato dalla Ocean Gate durante la conferenza stampa della Guardia costiera Usa a Boston. La certezza si è avuta dopo il ritrovamento di cinque rottami del sottomarino a 500 metri di distanza dalla prua del Titanic.

LA CRONACA DELLA GIORNATA

ORE 11 NEGLI USA. Le possibilità di ritrovare in vita i cinque passeggeri del Titan, il batiscafo dell’Oceangate è scomparso da domenica, sono nulle. Le ricerche non hanno avuto esito e poi, spiegano gli esperti della Guardia Costiera, anche se fosse trovato il batiscafo a breve ci vorrebbero altre quattro ore per riportare il sommergibile in superficie e aprire il portellone da fuori.

Sono passate troppe ore. Chiusi nel sottomarino Titan, diventato la loro bara in fondo al mare, i cinque amanti dell’avventura sono quasi sicuramente morti. Forse, come i radar avrebbero rilevato, hanno battuto colpi per essere sentiti e geolocalizzati, forse, in quel buio pesto, a un certo punto hanno capito di non avere scampo e di avere la stessa crudele sorte di quella grande tragedia che li aveva appassionati.

“L’ossigeno manca man mano e si crea progressivamente una riduzione nel corpo. Si tende a mantenere la circolazione nel circuito cuore – polmoni – encefalo e quindi la parte periferica si intorpidisce, con problemi motori o parestesie. Quel poco che resta va sul cervello: non si muore d’improvviso come se si venisse strangolati. Si sta 4-5 minuti con la mancanza d’aria poi inizia il decadimento delle funzionalità cognitive“. Lo ha spiegato all’Agenzia Dire – www.dire.it – la neuroscienziata Arianna Di Stadio, docente all’Università di Catania e ricercatrice nel Laboratorio di Neuroinfiammazione del UCL Queen Square Neurology di Londra.

I cinque passeggeri sono il milionario britannico Hamish Harding (58 anni), il businessman pakistano Shahzada Dawood (48) col figlio Suleman (19), l’esploratore e pilota di sommergibili francese Paul-Henri Nargeolet (77) e Stockton Rush (61), il patron di OceanGate, l’azienda proprietaria del Titan.

Aumentano intanto le rivelazioni sulle preoccupazioni emerse in passato a proposito della tenuta dello scafo in carbonio e titanio. Le aveva sollevate, prima di essere licenziato nel 2018, David Lochridge, ex direttore delle operazioni marittime di OceanGate. Idem un altro ex dipendente rimasto protetto dall’anonimato, che preferì dimettersi nel 2017 quando Rush respinse le sue obiezioni. Anche i leader del settore, nello stesso periodo, avevano ammonito il ceo di OceanGate sui rischi di problemi “catastrofici” per il suo “approccio sperimentale”.

Tra le varie ipotesi che vengono avanzate dai responsabili delle operazioni di soccorso c’è anche quella, drammatica, che il batiscafo sia imploso a circa 3.200 metri di profondità. I suoni captati nelle ore precedenti potrebbero essere echi naturali che arrivano dagli abissi, come più volte accertato in passato.

 

21 GIUGNO 2023

“Stiamo esplorando e mobilitando tutte le opzioni per riportare indietro l’equipaggio sano e salvo” ha scritto sui social media la OceanGate Expeditions, la società proprietaria del batiscafo“. (Foto tratta dal sito dell’Agenzia di stampa Dire –  www.dire.it)

Il Titan è partito venerdì da St. John’s di Terranova in Canada, a bordo della nave rompighiaccio Polar Prince, per essere poi calato nell’Oceano Atlantico e raggiungere il luogo in cui è affondato il Titanic. Lungo circa sette metri, a differenza di un sottomarino, il batiscafo è in grado di raggiungere una maggiore profondità ma è molto meno sicuro e dispone di meno potenza. Il viaggio turistico per visitare il relitto del transatlantico dura 8 giorni (4 giorni di andata e 4 di ritorno).

Il viaggio sul fondo dell’Atlantico non è alla portata di tutti: il suo costo di 250mila dollari a persona lo rende accessibile solo a pochi. A bordo sono presenti Shahzada Dawood, imprenditore pakistano e suo figlio Suleman, e Hamish Harding, miliardario inglese che lo scorso anno è andato nello spazio con la Blue Origin di Jeff Bezos, l’esploratore francese Paul-Henry Nargeolet di 76 anni, grande esperto del Titanic e Stockton Rush amministratore delegato proprio della OceanGate proprietaria del batiscafo.

Prima di scendere negli abissi – informa l’Agenzia Dire (www.dire.it) – gli esploratori hanno firmato una liberatoria in cui era descritta la pericolosità del viaggio compresa la possibilità di perdere la vita. I contatti con il sommergibile si sono persi un’ora e 45 minuti dopo l’inizio della discesa. 3.800 metri di profondità corrispondono – a seconda di vari sistemi di misura che variano da Paese a Paese – all’incirca a 950 leghe marine (una lega uguale 4 chilometri) o a 760 leghe (lega uguale a 5 chilometri).

Il Titanic era il lussuoso transatlantico britannico naufragato nelle prime ore del 15 aprile 1912, durante il suo viaggio inaugurale, a causa della collisione con un iceberg. Era stato progettato per offrire un collegamento settimanale di linea con l’America e garantire il dominio delle rotte oceaniche alla White Star Line. L’impatto con l’iceberg provocò l’apertura di alcune falle sotto la linea di galleggiamento, allagando i primi cinque compartimenti stagni. Nel naufragio persero la vita 1.518 persone, compresi i membri dell’equipaggio; solo 705 persone riuscirono a sopravvivere, 6 delle quali furono salvate fra la gente finita in acqua.

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