martedì 26 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

I ciclisti faranno morire il nostro pianeta? o il disastro è inseguire il Pil?

Qual è la città italiana capitale delle biciclette?  Non c’è dubbio, Ferrara. L’hanno perfino scritto nei cartelli che stanno a indicare l’inizio del territorio comunale. Ora, a sollecitare una riflessione intelligente sulla bicicletta – e il ruolo che ha nell’economia di una città, di un Paese, nella salvaguardia  dell’ambiente e nella salute – è un post sui social un po’ datato, siamo a giugno 2022, di Mauro Macchi, rilanciato dal sempre attento Walter Nerone, che cita una dichiarazione dell’amministratore delegato di Euro Exim Bank, Kaushik Punjani, sul perché “le due ruote portino alla morte lenta del pianeta”. (Foto MabelAmber/pixabay)

Una dichiarazione che, nella sua apparente semplicità, dovrebbe far riflettere gli economisti, imbattibili nelle analisi a fatti già avvenuti, e i cittadini, inconsapevoli degli strumenti che hanno a disposizione per risolvere o lenire antichi e stressanti problemi.

Parole legate a considerazioni elementari soltanto a una lettura superficiale, che invitano a tracciare un paragone tra la mobilità su due ruote e gli ormai frequentatissimi, soprattutto dai più giovani, McDonald’s.

La bici è la morte lenta del pianeta

′Un ciclista è un disastro per l’economia del Paese: non compra auto e non prende soldi in prestito per comprarne. Non paga polizze assicurative. Non compra carburante, non paga per sottoporre l’auto alla necessaria manutenzione e riparazione. Non utilizza parcheggi a pagamento.

Non causa incidenti rilevanti. Non richiede autostrade a più corsie. Non diventa obeso. Persone sane non sono necessarie né utili all’economia. Non comprano medicine. Non vanno negli ospedali né dai medici. Non aggiungono nulla al PIL del Paese.

Al contrario, ogni nuovo punto vendita di McDonald’s crea almeno 30 posti di lavoro, fa infatti lavorare 10 cardiologi, 10 dentisti, 10 esperti dietologi e nutrizionisti, oltre ovviamente alle persone che lavorano nel punto vendita stesso”.

Scegli con attenzione: un ciclista o un Mc Donald? Vale la pena pensarci.
PS: camminare è ancora peggio. I pedoni non comprano nemmeno una bicicletta.

A questo punto si pone una scelta: cuturale oltre che pratica. Meglio investire tempo ed energie nel muoverci dando colpi di pedale, e l’estate è la stagione ideale per apprezzarne la salutare convenienza, oppure seguire la moda e la sbandierata sirena del food a stelle e strisce? La terza scelta, più estrema, è nel post scriptum: andare a piedi. Perché in pedoni non comprano nemmeno una bicicletta.

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