di Claudia Zamorani
La violenza nasce in famiglia. La violenza verbale è il primo campanello di allarme, e per questo non va tollerata.
In famiglia, in un ambiente che non rispetta la donna, serpeggia una cultura della violenza che i bambini imparano fin da piccoli, per imitazione, e che replicano da grandi a cascata.
Uomini! Cominciate a rispettarci. Padri! Rispettate le madri dei vostri figli.
Baciatele davanti ai vostri bambini ed esprimete loro parole di stima,
se non più per amore, perché è finito tra pannolini e tinello,
almeno per quelle pillole di silenzioso immenso che portano avanti ogni giorno da anni, da secoli, invece di insultarle davanti ai loro piccoli occhi attenti.
Solo così diventeranno uomini rispettosi, perché sono bambini che hanno conosciuto il rispetto, lo hanno respirato e lo sanno parlare.
Ragazze, per noi è ora di dire basta. Non consentiamo più a essere insultate e a stare in silenzio, o anche peggio. E’ il primo passo verso il baratro, verso il buio dell’anima.
Cominciamo intanto rendendoci autonome. Solo così saremo libere di scegliere, se rimanere o andare.
Troviamoci tutte un lavoro e l’autonomia economica, che oltre a risollevare il Pil del Paese è anche il primo passo verso la libertà. E non dite che tanto quello che si guadagna copre a mala pena il costo dell’asilo e che, a conti fatti, è meglio rimanere a casa. Perché così diventi schiava.
Maschi! La vostra aggressività ferina e la vostra fragilità emotiva e narcisista
ci hanno stancate. Prendete appuntamento dallo psichiatra, che ne avete bisogno,
andate tutti da Crepet che ha tanta voglia di aiutare, perché questo giro di walzer ce lo vogliamo ballare da sole, che siamo piene di tante passioni belle e di energie pulite,
e anche se sulle spalle abbiamo il peso di secoli di buio, sappiate che è arrivato il nostro turno e che abbiamo tanta voglia di ballare fino all’alba, anche se non ci avete ancora visto arrivare.
Uomo avvisato, mezzo salvato.
Finalmente 2024- Ferrara, un progetto di nuovo futuro.
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