Bologna è la prima è per ora unica grande città italiana, la prima in assoluto è Olbia in Sardegna, a inaugurare la velocità massima della auto a 30 chilometri orari. L’obiettivo di Città 30 è arrivare a zero morti sulle strade cittadine. “Se noi salviamo venti vite l’anno non vale la pena? Per me sì – ha detto il sindaco Matteo Lepore all’inaugurazione rispondendo in questo modo anche alle critiche che gli sono piovute addosso – Per quanto mi riguarda vale la pena anche perdere le elezioni per venti vite l’anno”.
L’obiettivo è portare a zero il numero di decessi per incidenti stradali. “L’indicatore di risultato sarà questo, non il numero delle multe. Lo scorso anno, ricorda, ci sono state 22 vittime della strada in città, e “siamo già a 13 nel 2023”. Ma quota zero è un obiettivo raggiungibile, assicura. Per questo vale la pena rischiare”. Le prime multe per eccesso di velocità partiranno dal 1° gennaio 2024.
Il provvedimento sta suscitando molti interventi e anche proteste sui social. “In tanti stanno scrivendo cose ironiche, ci sono insulti nei confronti del sottoscritto e dell’amministrazione comunale. Ma io non ho nessun timore– assicura Lepore- si capirà nei prossimi anni che abbiamo fatto il bene della città. Chiedo però a queste persone di pensare al ragazzo finito ieri al Maggiore per un incidente grave sui viali e ai famigliari delle vittime della strada”.
Lepore (foto dall‘Agenzia Dire) ha annunciato che invierà una lettera a tutti i bolognesi. “E’ un provvedimento molto importante – scrive il sindaco – un modo diverso di vivere la città. Nessuno ha mai investito così tanto sul trasporto pubblico: abbiamo l’obiettivo di compiere anche una transizione modale, sempre più persone nei prossimi anni dovranno preferire il mezzo pubblico o andare a piedi e in bicicletta. Vogliamo convincere le persone ad andare meno in auto”.
A questo proposito “sfido chiunque a dire che vivere senz’auto non sia un miglioramento della qualità della vita. So che ci sono tante persone che devono usare l’auto e non vanno colpevolizzate ma chiunque fa l’esperienza di non usarla vive meglio. Noi dobbiamo far sì che più persone possano permettersi di non usare l’auto”.