La denuncia è di quelle destinate a far discutere, e parecchio. L’Uif – l’Unità di Informazione finanziaria della Banca d’Italia che ha funzioni di contrasto del riciclaggio e del terrorismo – nella sua relazione annuale presentata oggi a Palazzo Koch ha segnalato la presenza di reti di imprese che hanno indebitamente beneficiato di finanziamenti agevolati legati al Pnrr oppure che hanno utilizzato in modo distorto le risorse erogate, di frequente trasferite all’estero.
A dirlo è stato il direttore dell’Uif, Enzo Serata, che ha rilevato “come sia ricorrente la presenza di figure professionali che, assistendo le aziende e le imprese nelle fasi di accesso alle agevolazioni previste dal piano, svolgono un ruolo nevralgico nella rete, facilitando condotte illecite per conto di titolari effettivi comuni”.
Serata ha toccato il tema delle sanzioni in seguito all’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia. L’ammontare delle somme e dei beni congelati ha toccato i due miliardi di euro: risorse che appartengono a soggetti russi e bielororusi. Sono ville, yacht, auto di lusso e liquidità. A fine giugno – ha precisato Serata – risultavano congelati 170 rapporti finanziaria intestati a 80 persone.
L’Uif ha poi parlato delle operazioni sospette e ha lamentato come sia scarso il numero arrivato dalle Pubbliche amministrazioni. “Nel 2022 l’Uif ha ricevuto oltre 155mila segnalazioni di operazioni sospette, circa l’11 per cento in più dell’anno precedente, gran parte delle quali inoltrate dal sistema bancario e finanziario”.
Serata ha denunciato però come “le comunicazioni trasmesse dalle Pubbliche amministrazioni si sono mantenute su livelli esigui, a testimonianza della loro insufficiente percezione dell’antiriciclaggio come snodo cruciale per rafforzare i presidi di legalità”. Sono frequenti segnalazioni sospette basate su elementi formali o la riproposizione di informazioni già poste all’attenzione dell’Unità”.