giovedì 24 Ottobre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

Addio Luisito Suarez, regista e architetto della grande Inter

Sarti, Burgnich, Facchetti, Bedin, Guarnieri, Picchi, Jair, Mazzola, Peirò (o Milani), SUAREZ, Corso. 1964, stadio Prater di Vienna, prima Coppa dei Campioni contro il Real Madrid che entrò in campo, da gran favorito, con questa formazione (cito a memoria, ero un ragazzino e vedevo il calcio in bianco e nero): Araghistain, Casado, Miera, Zoco, Pachin, Santamaria, Amancio, Pirri, Puskas, Di Stefano, Gento.

Ieri si è spenta a 88 anni un’altra stella di quella squadra fantastica allenata da Helenio Herrera: il regista Luisito Suarez, anzi l’Architetto. L’Inter di Angelo Moratti lo acquistò dal Barcellona che, con i soldi incassati della cessione, parecchi per quei tempi: 300 milioni, finì di costruire l’attuale Camp Nou.

Un giocatore geniale, dal lancio lungo e preciso e dalla rarissima visione di gioco. Finì la carriera nella Sampdoria. E’ stato anche l’allenatore, ma non lo si ricorda per questo. Ha vissuto fino all’ultimo in serenità. Il club nerazzurro lo ha ricordato oggi con questo post:  “Il giocatore perfetto che, attraverso il suo talento, ha ispirato generazioni. Ciao Luis”.

Vincitore in nerazzurro di tre scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. “Architetto” della Grande Inter di Helenio Herrera e uno dei primi (nonché tra i migliori della storia) registi di centrocampo, Suarez aveva esordito nel Deportivo La Coruna prima di passare al Barcellona, con cui ha conquistato due campionati spagnoli e una Coppa delle Fiere, oltre al Pallone d’oro nel 1960.

Nel 1961 era stato acquistato dall’Inter, vincendo tre campionati, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali.  Chiuse la carriera da giocatore alla Sampdoria nel 1973, diventando poi allenatore: guidò dalla panchina tra le altre l’Inter (per tre periodi, nel 1974/75 poi nel 1992 e nel 1995), Cagliari, Spal, Como e la nazionale spagnola.

Memorabile una frase che i suoi compagni amavano ripetere durante le partite: “Non sapete che cosa fare? Date la palla a Suarez”. “Leggenda del calcio. Leggenda del Barça”. Così il Barcellona sui suoi canali social ha voluto omaggiare Luisito, ex colonna della squadra spagnola.

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