domenica 24 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

Quando nasce un figlio nasce anche un papà

L’asilo, i nonni, i bonus, il welfare aziendale: che cosa vi ha aiutato di più a tenere insieme famiglia e lavoro? Sono stati sempre i nonni i paracaduti ed il nostro welfare ‘aziendale’?
Oppure che cosa vi ha frenato ed è stato determinante per decidere di abbandonare il lavoro, dopo la nascita di un figlio? E i papà sono pronti alla condivisione?
Quando nasce un bambino, nascono anche una mamma e un papà. L’avevate mai pensata in questi termini?
Secondo voi – Comunità di Finalmente – dieci giorni di congedo obbligatorio per i papà sono sufficienti perché il lavoro di cura del figlio, le fatiche e le gioie, siano condivisi congiuntamente da ambo i genitori? Sono sufficienti perché nasca un papà? Pensate che una maggiore flessibilità dei ruoli potrebbe aiutarne la condivisione? Dieci giorni, contro i cinque mesi riservati alle madri, sono adeguati perché questa condivisione possa nascere? Abbiamo motivo di rallegrarcene?
Ho sentito la vulgata (spesso sghignazzante) di chi dice: ‘Ma le mamme allattano. I papà non hanno il seno, non possono farlo. Meglio che a casa stia la donna’. Beh, sono infinite le cose da fare quando nasce un bebè, oltre al latte: il cambio del pannolino, il bagnetto, il pediatra, la spesa, calmare il bimbo che ha le coliche o che piange per ore, il gioco, le notti in bianco, il parco di giorno con la carrozzina. Poi attorno c’è tutto il resto: un mondo che smetti di frequentare perché ti manca il tempo, una casa caotica in cui ti arrendi e dentro la casa ci sei tu, piccola-piccola, di cui ti dimentichi, persa come sei nella cura degli altri. In tuo aiuto possono arrivare i nonni – chi ha la fortuna di averli e di averli nella stessa città – o la babysitter, per chi può permettersela.
Se i papà avessero un congedo pari a quello delle mamme, i ruoli non diventerebbero più flessibili? E così, assieme a una mamma, non potrebbe nascere anche un papà, con la condivisione quotidiana fin da subito di fatiche e gioie? La mamma non verrebbe discriminata meno sul lavoro, a parità di durata del congedo, se le regole valessero uguali per tutti, uomini e donne, visto che è venuta meno negli anni la divisione sociale per cui una volta le donne stavano in casa ad occuparsi di casa e figli mentre i mariti andavano a lavorare per mantenere la famiglia? Oggi senza due stipendi si fatica ad andare avanti, è giusto che anche il modello sociale (e culturale) venga adeguato.
Cosa manca e cosa potrebbe sostenere l’occupazione femminile dopo la nascita di un figlio? Che cosa aiuterebbe di più, secondo voi? Sono sempre i nonni i paracaduti e il nostro welfare ‘aziendale’? Raccontaci la tua esperienza o i tuoi bisogni.
Siamo una società sempre più anziana che si sta a poco a poco suicidando. L’emergenza planetaria (indiscussa) non è solo una questione di clima. E’ anche una questione di invecchiamento della popolazione, di sistema pensionistico che sta implodendo a fronte di una popolazione sempre più anziana e andrà sempre peggio, se non si inverte la tendenza. La vera questione è che stiamo andando verso l’estinzione.
Le ricerche evidenziano che laddove l’occupazione femminile cresce, schizza il Pil del territorio di diversi punti percentuali. La stabilità economica è d’altro canto la premessa perché una famiglia possa pesare, dopo un primo figlio, di allargarsi ancora, investendo sul futuro non solo di sè stessi ma di tutti quanti noi.
Per una donna poi lavorare e avere un’autonomia economica significa essere libera di decidere del proprio presente e del proprio futuro.
Quindi anche l’occupazione femminile è un’emergenza, al pari di quella climatica, è una questione che, da qualsiasi parte la si prenda, conviene a tutti: al Pil, che lo fa impennare; alle famiglie, che le fa ingrandire, alle pensioni, che le sostiene, alla società, che la svecchia; alle donne, che le rende libere.
Raccontateci la vostra storia, cosa ne pensate, le vostre proposte, cosa vi ha aiutato a tenere assieme famiglia e lavoro o cosa, al contrario, vi ha frenato e fatto decidere di abbandonare il lavoro.
Fateci sentire la vostra voce, Finalmente.
Ferrara, dicembre 2022

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