E’ estate, non vogliamo però tralasciare di dire qualcosa sull’Emilia felix che ci circonda. Oddio, dire qualcosa è una parola forte; meglio bisbigliare e farlo all’orecchio di qualcuno che, anche se in altre faccende affaccendato, potrebbe alleviare il disagio della calura, dei vari mali di stagione (bronchiti, otiti, scottature…) e anche quel piccolo bisogno di avere qualche euro in tasca.
Il degrado di un Paese si avverte sia dai minimi, sia dai massimi sistemi. Stavolta partiamo dal particulare per arrivare all’universale. Le piccole cose evidenziano spesso grandi problemi. Li fa venire a galla e, soprattutto, rompono quel muro di frasi fatte e luoghi comuni su cui poggia l’imponente comunicazione politica e sociale, di cui la tv sa fare soltanto da cassa di risonanza.
Ecco allora la giornata media di un turista alle prese con le forche caudine dell’estate. Le prove le abbiamo tutti, chiedetele al vostro vicino d’ombrellone.
Il turista è uno dei milioni di amanti delle nostre spiagge che, con qualche sacrificio, reclama una pausa dallo stress. Vuole rinfrescare la mente, magari dedicare più attenzioni ai figli o spendere un po’ del suo tempo ad aggiornarsi sui fatti della vita e dell’attualità: un giornale, un sito, un libro possono contribuire non poco. Ma la realtà ci fa tornare malvolentieri indietro.
La nostra osservazione ci riporta l’mmagine di parecchie località della costa in cui e’ attivo, quando riesce a dispensare una manciata di euro, un bancoma solo. Mette tristezza se lo si mette a paragone con la rutilante stagione che avevano immaginato. Fila anche per avere qualche soldo, mentre il sole picchia sempre più duro.
Ho letto le trimestrali e le semestrali delle banche con utili netti stratosferici e senza che uno Stato decente riesca a tassarli. Risparmiare un bancomat inorgoglisceperò il top manager che campeggia – abito blu e braccia conserte – sulle pagine dei giornali. Bisogna aggiungere l’Eni (in mano pubblica) che, nonostante la benzina a 2.5 euro al litro, è un’intoccabile per grazia divina.E qui arriva anche il colpetto all’automobilista che per arrivare a vedere uno spicchio di mare oggi si deve impegnare in un mutuo, a tasso fisso.
Chiude il cerchio il servizio di guardia medica, ridimensionato ovunque negli orari e nei giorni. Il presidente della Regione Emilia, tale Bonaccini, troppo impegnato nelle lotte interne al Pd per far risorgere Renzi, non fa un plissè, se non scandire le solite banalita’ sull’Emilia-regione-modello. Verra’ il giorno in cui sempre piu’ turisti ci faranno marameo dalla Spagna o dalla Grecia. “Bye Bye Emilia”. Turismo vuol dire accoglienza e attenzione alle esigenze di chi ti ha scelto. Negli ultimi anni, invece, in molte parti dell’Emilia questa filosofia e’ stata messa da parte, nell’indifferenza quasi generale. Al suo posto adesso vige un nuovo imperativo: arrangiatevi.