Papa Francesco alla Giornata mondiale della gioventù a Lisbona. Nel primo giorno Francesco parlando agli studenti universitari ha auspicato un’istruzione superiore che non sia per pochi, con un netto no al sistema elitario”. Nella seconda giornata ha rivolto un appello ai giovani: “Rischiate, ci vuole coraggio”. Sulle donne: “Indispensabile il loro contributo per la nuova economia”, quello con gli universitari della capitale portoghese, il Papa ha chiesto ai giovani di imparare a rischiare.
“Amici, permettetemi di dirvi: cercate e rischiate. In questo frangente storico le sfide sono enormi e i gemiti dolorosi. Stiamo attraversando una terza guerra mondiale a pezzi ma abbracciamo il rischio di pensare che non siamo in un’agonia, bensì in un parto; non alla fine, ma all’inizio di un grande spettacolo. Ci vuole coraggio. Siate dunque protagonisti di una ‘nuova coreografia‘ che metta al centro la persona umana, siate coreografi della danza della vita”.
“L’autopreservazione – ha sottolineato Papa Francesco – è una tentazione, un riflesso condizionato della paura, che fa guardare all’esistenza in modo distorto. Se i semi preservassero sé stessi, sprecherebbero completamente la loro potenza generativa e ci condannerebbero alla fame; se gli inverni preservassero sé stessi, non ci sarebbe la meraviglia della primavera. Abbiate perciò il coraggio di sostituire le paure coi sogni: non amministratori di paure, ma imprenditori di sogni!” è l’appello del Pontefice ai giovani.
Quindi, parole per il ruolo della donna nell’economia moderna: “Il contributo femminile è indispensabile. Del resto, nella Bibbia – ha sottolineato – si vede come l’economia della famiglia è in larga parte in mano alla donna. È lei la vera ‘reggente’ della casa, con una saggezza che non ha per fine esclusivamente il profitto, ma la cura, la convivenza, il benessere fisico e spirituale di tutti, e pure la condivisione con i poveri e i forestieri. È entusiasmante affrontare gli studi economici con questa prospettiva: con l’obiettivo di restituire all’economia la dignità che le spetta, perché non sia preda del mercato selvaggio e della speculazione”
Poi la richiesta all’Europa: ‘Verso dove navighi, se non offri percorsi di pace, vie creative per porre fine alla guerra in Ucraina e ai tanti conflitti che insanguinano il mondo?”.
Queste le parole pronunciate da papa Francesco alle Autorità, ai giovani, alla Società Civile e al Corpo Diplomatico presso il Centro Cultural de Belém di Lisbona nel suo primo discorso alla Giornata mondiale della gioventù. Un papa che ha espresso a chiare lettere il sogno, quello di “un’ Europa, cuore d’Occidente, che metta a frutto il suo ingegno per spegnere focolai di guerra e accendere luci di speranza; un’Europa che sappia ritrovare il suo animo giovane, sognando la grandezza dell’insieme e andando oltre i bisogni dell’immediato; un’Europa che includa popoli e persone, con la propria loro cultura, senza rincorrere teorie e colonizzazioni ideologiche”.
Il Pontefice ha voluto poi sottolineare che “oggi le grandi questioni sono globali, eppure spesso sperimentiamo l’inefficacia nel darvi risposte proprio perché davanti a problemi comuni il mondo è diviso, o per lo meno non abbastanza coeso, incapace di affrontare unito ciò che mette in crisi tutti. Sembra – ha poi aggiunto il Papa – che le ingiustizie planetarie, le guerre, le crisi climatiche e migratorie corrano più veloci della capacità e, spesso della volontà, di fronteggiare insieme tali sfide”.
Il Papa ha rivolto anche un appello per l’ambiente, l’accoglienza e la denatalità. Nella serata, al termine degli incontri istituzionali e con la Chiesa, Papa Francesco ha ricevuto in Nunziatura a Lisbona un gruppo di 13 persone, vittime di abusi sessuali da parte di membri del clero, accompagnate da rappresentanti delle istituzioni della Chiesa portoghese incaricate della tutela dei minori. “L’incontro – riferiscono dal Vaticano – si è svolto in un clima di intenso ascolto ed è durato più di un’ora, concludendosi poco dopo le 20.15”.
Lisbona continua a ospitare la La Giornata mondiale della gioventù iniziata il primo agosto con conclusione prevista per domenica 6. Gli organizzatori stimano la presenza di un milione di giovani cattolici da tutto il mondo, anche se al momento le iscrizioni sono molto più basse. Al centro la fede, con tutti i dubbi e le speranze delle nuove generazioni, anche dopo lo tsunami del Covid.
Tra le migliaia di giovani ci sono anche cinquecento ucraini. A Lisbona sono attesi anche alcune decine di giovani cattolici dalla Russia. Non è escluso che il Papa possa incontrare queste due delegazioni. Oltre agli incontri di fede ci saranno momenti di arte e di spettacolo.