A Canale 5 va in onda il primo servizio in cui la moglie intervista il marito, per caso anche presidente degli industriali italiani.
Leggo: Veronica Gervaso, giornalista di Canale 5, a Davos intervista il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che – ma guarda tu che combinazione! – è anche il marito. Sviscerati finalmente i problemi del mondo.
L’intervista integrale non è andata in onda per evidenti e giustificati motivi di spazio. Ecco però alcuni passaggi inediti di questa pietra miliare del giornalismo italiano.
Lei: Caro, stai bene a Davos? Io sento un po’ freddo e tu?
Lui: No, cara, sto bene, ho portato con me il cappotto di montone, sai quello che ho fatto smacchiare in lavanderia, è venuto benissimo, una vera sciccheria. A casa come va?
Lei: Sì, i ragazzi ti salutano tanto. Mi hanno chiesto se al ritorno porti loro della cioccolata.
Lui: Certo… certo… Ne ho acquistato un bel po’. Un importante manager di una multinazionale che ne va ghiotto mi ha indicato un negozio niente male.
Lei: Bene. Senti, Carlo, quando torni puoi passare dal fruttivendolo?
La cameriera non c’è e ho bisogno della frutta e di qualche verdurIna.
Lui: Certo, cara. Non me lo dimentico.
Lei: A proposito, hai visto che prezzi? Sono schizzati in alto, c’è l’inflazione che morde… Su questo che dite al Forum?
Lui: Il problema è che questi non mi stanno a sentire. E’ da mesi che ripeto che c’è bisogno di una politica industriale seria e incisiva. C’è bisogno dello sviluppo e soltanto noi lo possiamo garantire.
Lei: Oh, caro, come sei bravo, e sei anche tanto dolce. Ciao… io resto ancora un po’ a Davos, da Cologno Monzese vogliono altri servizi.
Lui: Ciao, buon lavoro. Ci vediamo a casa.
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PS. Facile ironia, lo ammetto. Ma così è venuto allo scoperto il nuovo modo di fare e gestire l’informazione nel nostro Paese, che chiameremo da questo momento “certe cose è meglio che restino in famiglia”.
Oggi, ad esempio, il Corriere della Sera pubblica un’intervista con il compagno di Giorgia Meloni, giornalista a Mediaset, che racconta del suo ménage con la presidente del Consiglio. File alle edicole.
E non bisogna tralasciare la dimenticanza dei giornali nel mettere in risalto, se non in tempi lunghi dopo lunga riflessione, il fatto che la leader del nostro Paese abbia scelto come ministro dell’agricoltura il cognato. Il fenomeno si chiama familismo. Io lo chiamerei più semplicemente marchettificio.
Piero Di Antonio